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Attacco di droni, colpita nave con aiuti umanitari per Gaza: doveva imbarcarsi anche Greta Thunberg - Video

L'imbarcazione ha preso fuoco in acque internazionali e sta affondando. Tratti in salvo attivisti ed equipaggio

Attacco di droni, colpita nave con aiuti umanitari per Gaza: doveva imbarcarsi anche Greta Thunberg - Video
02 maggio 2025 | 10.21
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Una nave che trasporta aiuti umanitari diretti alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza è stata colpita da droni e ha preso fuoco in acque internazionali, al largo delle coste di Malta. Lo hanno riferito alla Cnn gli attivisti a bordo dell'imbarcazione, la Conscience della Freedom Flotilla Coalition, che hanno lanciato un Sos. L'attacco, hanno spiegato gli attivisti impegnati in una campagna per porre fine all'assedio israeliano di Gaza, è avvenuto poco dopo la mezzanotte.

"In questo momento c'è un buco nella nave e la nave sta affondando", ha detto alla Cnn da Malta Yasemin Acar, addetto stampa della Freedom Flotilla Coalition. La nave era diretta a Malta, dove numerosi attivisti si sarebbero dovuti imbarcare per dirigersi a Gaza.

A Malta doveva imbarcarsi Greta Thunberg

Sulla nave Conscience diretta nella Striscia di Gaza per portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese si sarebbe dovuta imbarcare a Malta l'attivista per il clima Greta Thunberg. Lo hanno dichiarato gli attivisti della Freedom Flotilla Coalition alla Cnn, precisando che l'attivista non era a bordo della nave quando è scoppiato l'incendio causato dall'attacco condotto da droni. Sulla nave si sarebbe dovuto imbarcare anche il colonnello in pensione dell'esercito americano Mary Ann Wright.

"Volontari provenienti da oltre 21 Paesi si sono recati a Malta per imbarcarsi nella missione a Gaza, tra cui figure di spicco", ha affermato la Freedom Flotilla Coalition in una nota, precisando di non aver comunicato in precedenza la missione ai media per evitare azioni di sabotaggio.

Tratti in salvo attivisti ed equipaggio

Sono stati tutti tratti ''in salvo i 12 membri dell'equipaggio e i quattro civili'' che si trovavano a bordo della nave Conscience. Lo ha reso noto il governo di Malta che ha coordinato le operazioni di soccorso precisando che ''non si registrano vittime''. L'imbarcazione, battente bandiera di Palau, era partita dalla Tunisia martedì sera e si trovava al largo delle coste di Malta da circa 12 ore prima di subire l'attacco.

"Tutti i membri dell'equipaggio sono stati confermati sani e salvi, ma si sono rifiutati di salire a bordo del rimorchiatore. E' stata fornita assistenza per supportare le operazioni antincendio interne", si legge nella nota del governo maltese.

SeaWatch: "Atto di guerra contro solidarietà internazionale"

"Oggi l’aereo da ricognizione Sea-Watch Seabird 3 ha sorvolato la Conscience, la nave dalla Freedom Flotilla Coalition colpita questa mattina, in acque internazionali da un drone armato. Un vergognoso atto di guerra contro la solidarietà internazionale e contro tutte e tutti noi", afferma la Ong SeaWatch.

"Dopo aver effettuato la ricognizione l’equipaggio di Seabird 3 segnala la fuoriuscita di liquidi dallo scafo - aggiunge - Sea-Watch, che documenta regolarmente le minacce delle milizie contro gli operatori umanitari e l’omissione di soccorso nel Mediterraneo centrale, chiede un'indagine internazionale urgente e la condanna dell’Unione europea e dei suoi stati a questo gravissimo attacco alla solidarietà internazionale".

Croce Rossa: "A Gaza risposta umanitaria sull'orlo del collasso totale"

E' ''sull'orlo del collasso totale la risposta umanitaria'' nella Striscia di Gaza. Questo l'allarme lanciato dalla Croce Rossa Internazionale a due mesi da quando, il 2 marzo scorso, Israele ha deciso di chiudere i confini della Striscia di Gaza agli aiuti umanitari. "Senza un'immediata ripresa delle consegne di aiuti, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) non avrà accesso al cibo, ai medicinali e ai beni di prima necessità necessari per sostenere molti dei suoi programmi a Gaza", si legge in una nota.

"I civili di Gaza affrontano ogni giorno una dura lotta per sopravvivere ai pericoli delle ostilità, far fronte ai continui sfollamenti e sopportare le conseguenze della privazione di un'assistenza umanitaria urgente", ha affermato Pascal Hundt, vicedirettore delle operazioni del Cicr. "Non si può e non si deve permettere che questa situazione degeneri ulteriormente'', ha aggiunto Hundt spiegando che, in base al diritto internazionale umanitario, "Israele ha l'obbligo di utilizzare tutti i mezzi disponibili per garantire che siano soddisfatti i bisogni fondamentali della popolazione civile sotto il suo controllo".

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