
Il 2024 è stato registrato come l'anno più caldo di sempre. Le antiche tecniche per il raffreddamento passivo della Vecchia Dubai vengono riproposte oggi come rimedio naturale per abbassare la temperatura delle strade e rendere l'aria fresca e respirabile nelle case, oltre che a strizzare l'occhio al portafoglio dei cittadini costretti a pagare bollette elettriche salate per gli alti consumi.
Il 2024 è stato registrato come l'anno più caldo di sempre, sia in Europa che a livello globale. Eppure, molto prima che esistesse l'aria condizionata o il ventilatore, il centro storico di Dubai, che quest'anno ha raggiunto temperature record di 51°C (62° se contiamo l'umidità), riusciva a mantenere fresche le case utilizzando una combinazione di tecniche intelligenti, progettando case ingegnose in grado di resistere al clima rigido del deserto arabo. Le antiche tecniche per il raffreddamento passivo, rivela Bbc News, vengono riproposte oggi come rimedio naturale per abbassare la temperatura delle strade e rendere l'aria fresca e respirabile, oltre che a strizzare l'occhio al portafoglio dei cittadini costretti a pagare bollette elettriche sempre più salate per gli alti consumi.
A Dubai, nota per il caldo implacabile, c'è una zona della città che non tutti conoscono dove è possibile rinfrescarsi alla "vecchia maniera", senza aria condizionata. Abbandonando i sontuosi grattacieli e i centri commerciali super refrigerati, nel quartiere storico di Al Fahidi, parte vecchia della città, i vicoli ombreggiati, le alte mura e alcune strutture ingegnose sembrano riuscire a sconfiggere le il caldo torrido raffreddando naturalmente le abitazioni circostanti.
"Chi ha costruito questo posto sapeva davvero cosa stava facendo", scrive Soumya Gayatri che in quegli stretti vicoli c'è stato: "nell'architettura delle strade si può leggere la saggezza ambientale di un popolo che ha capito come sopravvivere al deserto. Alcune parti del quartiere storico di Al Fahidi risalgono al 1700, eppure il design degli edifici a raffreddamento passivo e resistenti alle ondate di calore sta diventando sempre più attuale", spiega. Un tuffo nelle tecniche del passato ma con un occhio rivolto al futuro, d'ispirazione per l'architettura contemporanea che sta valutando di costruire intere città basandosi su questo modello, in prospettiva delle temperature progressivamente in aumento nei prossimi anni. "Tanti urbanisti si rivolgono a luoghi come la Vecchia Dubai per trarre ispirazione, mentre si affrettano a rispondere ai cambiamenti climatici e alla minaccia dell'aumento delle temperature globali", conferma Gayatri.
L'aria condizionata è molto diffusa negli Emirati Arabi Uniti e rappresenta più del 70% del consumo di elettricità del Paese, specialmente durante i mesi estivi. Tuttavia, i sostenitori delle tecniche tradizionali di raffreddamento passivo affermano che questi approcci collaudati a partire dall'ombreggiatura degli edifici fino alla gestione del flusso d'aria potrebbero invertire questa tendenza.
“Gli Emirati costruivano case completamente a prova di deserto”, racconta alla Bbc Noor Ahmed, una guida turistica locale. “Le torri del vento venivano utilizzate per catturare l'aria fresca dall'esterno ed espellere l'aria calda dall'interno, mentre le alte mura proteggevano i pedoni dal sole cocente di Dubai". Gli abitanti progettarono case ingegnose in grado di resistere al clima rigido del deserto arabo utilizzano tecnologie come torri "cattura vento" (chiamate barjeels), case in pietra corallina e stretti vicoli chiamati sikkas.
“I nostri antenati hanno costruito un sistema architettonico olistico che ottimizzava la qualità del vento, aumentava l'ombra e riduceva al minimo l'esposizione al sole, tutti elementi cruciali per mantenere una temperatura confortevole nella Vecchia Dubai”, racconta Ahmed Al-Jafflah, senior cultural speaker di un'organizzazione no-profit che promuove il territorio.
Oggi gli architetti degli Emirati Arabi Uniti, e non solo, traggono ispirazione dalla Vecchia Dubai come è stato fatto nel caso di Masdar City, un'area alla periferia di Abu Dhabi realizzata in modo totalmente sostenibile.
Il layout urbano del quartiere, composto da edifici strettamente distanziati e strade strette, massimizza l'ombra e sfrutta i venti prevalenti per la ventilazione naturale, abbassando le temperature ambientali fino a 10°C rispetto all'ambiente circostante. Gli edifici incorporano caratteristiche di raffreddamento passivo, tra cui torri del vento e facciate perforate, che consentono di consumare il 40% in meno di energia rispetto agli edifici convenzionali di Abu Dhabi. Anche il Breathing Wall Residence di Thrissur, in India, e la Optical Glass House di Hiroshima, in Giappone, hanno utilizzato tecniche simili. Progettare strutture moderne ad alta efficienza energetica è l'obiettivo dei prossimi anni per rispondere al caldo, ma anche ai segnali del pianeta e alla sostenibilità.