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Israele, stallo nei colloqui con Hamas: Netanyahu richiama delegazione da Doha

La decisione ha suscitato dure critiche da parte delle famiglie degli ostaggi ancora detenuti a Gaza

Truppe israeliane a Gaza - Ipa
Truppe israeliane a Gaza - Ipa
22 maggio 2025 | 17.53
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Il governo israeliano ha deciso di ritirare l’intera delegazione dai colloqui in corso a Doha per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, secondo quanto riportato dai media israeliani. I membri di alto livello del team erano già stati richiamati martedì, lasciando nella capitale del Qatar soltanto rappresentanti di livello tecnico, come confermato dall’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu.

La decisione ha suscitato dure critiche da parte delle famiglie degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. Lo stallo nei negoziati persiste: Hamas chiede la fine completa delle ostilità in cambio della liberazione dei prigionieri, mentre Israele pone come condizione la resa delle armi da parte del gruppo e l’uscita dei suoi leader dalla Striscia - richieste finora respinte da Hamas.

Nel frattempo i media palestinesi riportano che il fratello del defunto leader di Hamas Yahya Sinwar e del suo successore Muhammad Sinwar, Zakaria Sinwar, è morto in seguito alle ferite riportate in un attacco aereo israeliano sabato sera. Le forze israeliane confermano anche di aver colpito un "sito militare di Hezbollah con lanciarazzi e armi" nella Biqaa, nel nordest del Libano. Da quanto riferisce il giornale israeliano 'Haaretz' i militari israeliani nel sud del Libano affermano di aver "attaccato infrastrutture terroristiche, lanciarazzi dell'organizzazione terroristica di Hezbollah".

Erdogan: "La storia chiederà conto a coloro che a Gaza sbagliano"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ripreso dall'agenzia turca Anadolu, ha detto che Israele si sta isolando a livello mondiale a causa della sua campagna a Gaza. "La storia chiederà conto a coloro che a Gaza sbagliano; la Turchia è al fianco dell'umanità e continuerà a farlo", ha aggiuno. E poi: "Quella a Gaza non è soltanto una crisi umanitaria, ma una prova di sincerità del sistema internazionale, che le istituzioni occidentali hanno fallito".

90 camion di aiuti entrati nella Striscia di Gaza: riaperto un piccolo numero di panifici

Da ieri sera, 90 camion carichi di aiuti sono entrati a Gaza, ponendo fine all'assedio israeliano durato 80 giorni, che ha impedito a qualsiasi bene di entrare nell'enclave. Lo riporta Haaretz. L'Onu ha definito l'arrivo degli aiuti "una goccia nell'Oceano", aggiungendo che la maggior parte dei palestinesi di Gaza non avvertirà alcun miglioramento significativo nella distribuzione degli aiuti nel prossimo futuro. I beni arrivati consistono in farina, alimenti per bambini e attrezzature mediche.

Negli ultimi due giorni, i camion sono rimasti bloccati al valico di Kerem Shalom, che porta alla Striscia, dopo che le Nazioni Unite hanno dichiarato che la strada proposta dall'Idf per i camion era pericolosa e avrebbe potuto causare saccheggi. Stamattina, le parti hanno concordato un tragitto dedicato al passaggio delle merci.

Una nota del Programma alimentare mondiale (Wfp) fa sapere che, con il suo supporto, nel sud e nel centro di Gaza ha riaperto "un piccolo numero di panifici" che ha "ripreso la produzione di pane dopo che decine di camion sono finalmente riusciti a ritirare i carichi dal valico di frontiera di Kerem Shalom e a effettuare le consegne durante la notte". Wfp precisa che "tuttavia, dopo quasi 80 giorni di blocco totale dell'assistenza umanitaria, per le famiglie c'è ancora il rischio elevato di carestia e sono necessari molti più aiuti in tutta Gaza".

Ufficio Netanyahu: "Da Trump sostegno per obiettivi premier guerra a Gaza"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha manifestato "sostegno" per gli obiettivi del premier israeliano Benjamin Netanyahu nella Striscia di Gaza, dove proseguono le operazioni militari israeliane contro Hamas avviate a seguito dell'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele. Lo rende noto l'ufficio di Netanyahu, secondo cui il premier e il presidente hanno parlato durante un colloquio telefonico, dopo i fatti di Washington, "della guerra a Gaza" e "il presidente Trump ha manifestato sostegno per gli obiettivi definiti dal premier Netanyahu, ottenere il rilascio degli ostaggi, eliminare Hamas e portare avanti il Piano Trump".

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