
Il commissario europeo al Commercio: con l'accordo "i flussi commerciali salveranno i posti di lavoro in Europa e apriranno un nuovo capitolo nelle relazioni con gli Stati Uniti". Tajani: "Sostegni alle imprese, convocate alla Farnesina"
L'accordo sui dazi siglato ieri in Scozia dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con il presidente Usa, Donald Trump, era il "migliore" possibile nelle circostanze attuali, che sono "molto difficili" per l'Ue. Lo ha detto il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic, in conferenza stampa a Bruxelles.
"Questo - ha affermato - è chiaramente il miglior accordo che potessimo ottenere, in circostanze molto difficili. Voi non eravate presenti in sala ma, se foste stati presenti ieri, avreste visto che abbiamo iniziato con il 30%". Vale a dire che a partire dal "primo agosto" sarebbe stata applicata dagli Usa "una tariffa del 30% sulle nostre esportazioni, il che, praticamente, bloccherebbe tutto il commercio".
Con l'accordo siglato ieri, invece, "i flussi commerciali salveranno i posti di lavoro in Europa e apriranno un nuovo capitolo nelle relazioni con gli Stati Uniti", con i quali si discuterà "su come adattare i nostri modelli commerciali reciproci, in questa nuova era di geoeconomia e geopolitica". Si tratta di "una risposta politica molto importante, perché non riguarda solo il commercio: riguarda la sicurezza, riguarda l'Ucraina, riguarda l'attuale volatilità geopolitica. Non posso entrare nei dettagli di ciò che è stato discusso ieri, ma posso assicurare che non riguardava solo il commercio", ha spiegato Sefcovic.
L'accordo in materia di dazi è sicuramente "meglio di una guerra commerciale" tra gli Stati Uniti e l'Unione Europea, ha sottolineato. "Anche se so che per alcuni un potenziale altro tipo di risultato può sembrare molto allettante ora - ha detto Sefcovic - non hanno considerato tutti i numeri, tutte le conseguenze, tutto l'impatto che avrebbe su ogni settore. Noi lo abbiamo fatto e quindi, con piena consapevolezza, sono sicuro al 100% che questo accordo è migliore di una guerra commerciale con gli Stati Uniti".
"Se qualcuno crede ancora che possiamo ritornare alla situazione precedente al 2 aprile", quando Trump annunciò una sventagliata di dazi nei confronti di innumerevoli Paesi nel cosiddetto 'Liberation Day', per Sefcovic si illude. "E' piuttosto ovvio - ha affermato - che il mondo che c'era prima del 2 aprile ormai è andato: semplicemente, dobbiamo adattarci" alla nuova realtà e "affrontare le sfide che derivano da questo nuovo approccio" degli Usa.
"Credo - ha aggiunto Sefcovic - che la cooperazione strategica con il nostro partner strategico rappresenti un risultato migliore di una guerra commerciale totale".
Con dazi unilaterali al 30%, ha continuato il commissario al Commercio, "molte aziende" europee si ritroverebbero "sottoposte ad una pressione drammatica" e l'Europa dovrebbe fare i conti con la "potenziale perdita di centinaia di migliaia, se non milioni di posti di lavoro. E cosa succederebbe dopo? La situazione diventerebbe così insopportabile che dovremmo arrivare a una soluzione negoziata". Dopodiché, succederebbe una cosa molto semplice: "Dovremmo presentare la proposta, ma in condizioni molto peggiori".
L'Unione Europea avrà bisogno di acquistare dagli Usa "gas naturale liquefatto, petrolio, combustibile nucleare" e anche "microprocessori di alta qualità" per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, ha sottolineato ancora il commissario europeo al Commercio in conferenza stampa a Bruxelles.
"Se si considerano gli acquisti attuali e se si considera la prospettiva di eliminare gradualmente l'approvvigionamento energetico russo entro il 2027 - ha spiegato il commissario - è molto chiaro che l'Europa avrà bisogno di un approvvigionamento energetico consolidato e affidabile".
In concreto, "non stiamo parlando solo di Gnl, stiamo parlando di petrolio e c'è anche un nuovo elemento, il combustibile nucleare. Stiamo attraversando un periodo di rinascimento dell'energia nucleare e quindi la nuova tecnologia del combustibile nucleare è molto necessaria per le centrali elettriche attuali, ma anche per quelle future in Europa. Aggiungerei all'elenco degli acquisti strategici di cui ha bisogno l'Unione Europea i chip per l'Intelligenza artificiale di alta qualità".
Sefcovic ha parlato anche dei rapporti con la Cina. La "lista" dei problemi che si sono "accumulati" nei rapporti commerciali tra Ue e Cina, anziché accorciarsi, sta diventando "più lunga", ha detto il commissario europeo al Commercio.
"Devo dire che, malgrado gli strenui sforzi miei e dei miei colleghi e diversi lunghi incontri con la mia controparte cinese - ha affermato - purtroppo la lista dei problemi accumulati" nei rapporti commerciali tra Ue e Cina "non si accorcia, ma diventa più lunga".
Il problema, ha aggiunto, è la" sovracapacità" produttiva della Cina, "il problema è legato a quelli che noi percepiamo come sussidi illegali, è come vengono trattate le nostre imprese in Cina se ottengono accesso agli appalti pubblici, non poche misure di difesa commerciale assolutamente ingiustificate prese nei confronti di prodotti provenienti dall'Europa". L'Ue, ha concluso, vuole solo "avere una relazione commerciale equa" con Pechino.
Critiche all'intesa Usa-Ue sui dazi arrivano dalla Francia. "È un giorno triste quando un'alleanza di popoli liberi, riuniti per affermare i propri valori e difendere i propri interessi, decide di sottomettersi", ha dichiarato il primo ministro francese, François Bayrou, commentando l'accordo commerciale tra Ue e Usa firmato ieri in Scozia.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando a una conferenza stampa di Forza Italia sul Sud, ha fatto sapere di aver già convocato per oggi pomeriggio "alla Farnesina una riunione con tutti i rappresentanti del mondo imprenditoriale per parlare di dazi''. Scopo dell'incontro, ha spiegato il vicepremier, è ''informare le imprese e sapere da loro cosa serve per sostenerle in questo momento e per poter continuare a perseguire l'obiettivo dei 700 mld di export entro la fine del 2027''.
Intanto il governo tedesco continua a sperare in una riduzione dei dazi del 50% su acciaio e alluminio. "Sono ancora necessari ulteriori negoziati in questo ambito", ha dichiarato a Berlino il vice portavoce del governo, Sebastian Hille. "Questo è uno dei settori a cui presteremo particolare attenzione", ha aggiunto. Non ha menzionato altri settori.
Il governo tedesco ha accolto con favore l'accordo raggiunto ieri, in linea di principio, ha affermato Hille. "L'obiettivo principale è evitare un'escalation inutile e un conflitto commerciale". Una simile escalation non avrebbe portato benefici né all'economia né all'opinione pubblica, ha aggiunto. "Che un ulteriore allentamento sarebbe stato auspicabile è fuori discussione. Ma ciò che è auspicabile e ciò che è realizzabile sono due cose diverse. La politica opera nell'ambito di ciò che è realizzabile".