
Il premier israeliano conferma l'uccisione del capo dell'intelligence dei Guardiani della rivoluzione
Donald Trump non ha vietato a Israele di uccidere l'ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema dell'Iran. E' il premier israeliano Benjamin Netanyahu ad affermare che non esiste nessun veto esplicito della Casa Bianca su un eventuale piano per colpire Khamenei. "Ci sono così tante notizie false su conversazioni che non sono mai avvenute e non ho intenzione di entrare nel merito", dice Netanyahu rispondendo a Fox News alla domanda, su una notizia di Reuters, secondo cui Donald Trump tracciato una linea invalicabile.
Il tema è salito alla ribalta sin dalla scorsa notte, quando un alto funzionario israeliano, a, Wall Street Journal, ha definito Khamenei ''non off limits''.
Nell'ambito dell'operazione Rising Lion, intanto, Netanyahu conferma l'uccisione del capo dell'intelligence dei Guardiani della rivoluzione e del suo vice, 'eliminati' in un raid israeliano a Teheran. Mohammad Kazemi e Hassan Mohaqeq sono rimasti uccisi in un attacco sulla capitale, afferma il premier.
"Abbiamo deciso di agire perché dovevamo farlo - dice in riferimento alle ragioni dell'operazione 'Leone nascente' avviata nella notte tra giovedì e venerdì - Abbiamo visto uranio arricchito sufficiente per nove bombe. Stiamo attaccando i loro siti nucleari, abbiamo attaccato i loro comandanti e posso informarvi che qualche minuto fa abbiamo eliminato il loro capo dell'intelligence e il suo vice a Teheran".
L'obiettivo dell'operazione militare "non è il cambio di regime, che sono gli iraniani a dover decidere", ma fermare il programma atomico di Teheran, ha ribadito nelle stesse ore il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar in una intervista a Cnn. "Non consideriamo gli iraniani come nostri nemici", ha aggiunto.