
Putin nel Kursk: prima visita nella regione riconquistata. Attacco russo su campo addestramento a Sumy: 6 morti e 10 feriti
La Russia respinge oggi le accuse dell'Ucraina e dell'Europa secondo cui starebbe ostacolando i colloqui di pace con Kiev, affermando, senza fornire una tempistica, che intende rendere note le sue condizioni per un cessate il fuoco. "Nessuno è interessato a prolungare questo processo. Tutti stanno lavorando in modo dinamico", ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, rispondendo a una domanda su quando si prevede la pubblicazione del "memorandum" annunciato da Putin. "Separatamente, ci sarà un elenco di condizioni per un cessate il fuoco. Questo è stato concordato durante i colloqui di Istanbul", ha aggiunto, senza specificare quando verrà pubblicato o trasmesso a Kiev.
Per quanto riguarda la possibilità che la Russia accolga l'invito di Papa Leone XIV a tenere i prossimi negoziati con l'Ucraina in Vaticano, Peskov ha spiegato che "questa decisione spetta a tutte le parti interessate e non c'è ancora stata una decisione in merito".
Le richieste formulate dai leader europei per un cessate il fuoco incondizionato in Ucraina hanno come obiettivo quello di sfruttare il periodo della tregua per riarmare Kiev. Ne è convinto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, come ha affermato in una conferenza stampa al termine dei colloqui con il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan.
Secondo Lavrov, il presidente francese Emmanuel ''Macron e tutti i suoi ministri sono semplicemente pieni di odio nei confronti della Russia e la ritengono l'unico problema che rende impossibile una soluzione ucraina''. Ma, prosegue il ministro degli Esteri russo, ''per soluzione loro intendono solo un cessate il fuoco senza condizioni per almeno un mese, o anche di più, in modo da poter armare l'Ucraina, in modo che l'Ucraina possa rafforzare le sue posizioni difensive".
Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha visitato la regione di Kursk, al confine con l'Ucraina, che la Russia ha annunciato di aver liberato dalle forze di Kiev alla fine di aprile, dopo l'incursione dello scorso agosto. Lo ha reso noto il Cremlino in una dichiarazione rilasciata oggi. "Ieri, Vladimir Putin ha compiuto un viaggio di lavoro nella regione di Kursk", dove ha incontrato il governatore ad interim, Alexander Khinstein, e i rappresentanti delle organizzazioni di volontariato, ha dichiarato il Cremlino.
Alla fine di aprile, la Russia ha affermato di aver riconquistato completamente, con l'aiuto dei combattenti nordcoreani, la regione di Kursk, nella quale le forze ucraine erano entrate lo scorso agosto.
Putin ha anticipato, nel suo incontro con il governatore facente funzione Aleksandr Khinshtein, l'estensione della zona a economia speciale per l'intero territorio, con misure che saranno discusse con il ministero dello Sviluppo economico per evitare che imprese di altre zone del Paese si trasferiscano nel Kursk solo per beneficiare dei sussidi. Putin ha anche visitato il sito dove è in fase di costruzione la nuova centrale nucleare Kursk-2 nella città di Kurchatov.
La Russia ha definito "una questione di sovranità americana" il progetto del presidente Donald Trump di costruire un imponente sistema di difesa missilistica per gli Stati Uniti, denominato "Golden Dome", ma ha sottolineato la necessità di riprendere il dialogo con Washington sulla stabilità strategica. "Si tratta di una questione che rientra nella sovranità degli Stati Uniti", ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Tuttavia, ha aggiunto che "l’evoluzione degli eventi nel prossimo futuro richiederà la ripresa dei contatti" tra Russia e Stati Uniti per garantire un nuovo equilibrio strategico, lasciando intravedere l’interesse di Mosca a riavviare consultazioni bilaterali su temi cruciali per la sicurezza globale.
L'ex consigliere del Presidente ucraino deposto con la rivoluzione del 2014 Viktor Yanukovitch, Andriy Portnov, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco di fronte all'American School di Madrid, nel quartiere residenziale di Pozuelo de Alarcon. Dall'inizio dell'invasione, ci sono stati diversi omicidi di russi e ucraini di alto profilo in Spagna. Nell'aprile del 2022 erano stati ritrovati morti Sergei Protosenyan, ex dirigente del colosso del gas Gnl Novatek, apparentemente suicida, e la moglie e figlia con ferite di coltello, nella loro villa di Lloret de Mar. Nel febbraio del 2024, era stato ucciso ad Alicante un pilota russo che aveva defezionato per l'Ucraina con il suo elicottero.
Un attacco russo avvenuto ieri contro un poligono di tiro nell'oblast' di Sumy ha ucciso sei soldati ucraini e ne ha feriti più di dieci. Lo ha reso noto la Guardia nazionale ucraina, precisando che il raid ha preso di mira i militari mentre stavano svolgendo esercitazioni". L'agenzia di stampa statale russa TASS ha affermato che un campo di addestramento militare ucraino è stato colpito da un missile Iskander.
Le difese aeree russe hanno intercettato oltre 150 droni ucraini in un massiccio attacco nella notte del 21 maggio, ha affermato il Ministero della Difesa russo, con diverse fonti che segnalano attacchi contro obiettivi industriali.
Sono state segnalate esplosioni nelle oblast' di Tula e Ryazan, mentre il funzionario ucraino Andrii Kovalenko ha affermato che le strutture del complesso militare-industriale russo sono state attaccate da "droni sconosciuti" nell'oblast' di Orël. Il governatore della regione, Andrey Klychkov, ha affermato che l'attacco non ha causato danni né vittime. Cinquantatré droni ucraini sono stati abbattuti nella regione durante la notte, ha dichiarato il Ministero della Difesa russo sul suo canale Telegram.
Secondo quanto riportato dal canale di informazione indipendente Astra, l'obiettivo apparente dell'attacco era uno stabilimento di semiconduttori nella città di Bolkhov.
L'Unione Europea non ammette che le sanzioni anti-russe non solo hanno fallito, ma hanno anche danneggiato in modo significativo le economie dei Paesi europei. Lo ha dichiarato a Izvestia il direttore del Dipartimento per le questioni europee del Ministero degli Esteri russo, Vladislav Maslennikov. "L'Unione europea non riesce a trovare la forza di ammettere che la sua politica sanzionatoria ha fallito e che ha danneggiato in modo significativo la sua stessa economia", ha affermato. "E non vogliono essere ritenuti responsabili nei confronti della popolazione per questo."
Maslennikov ha osservato che è "improbabile che ci si aspetti la revoca automatica delle sanzioni dell'Ue dopo la fine del conflitto ucraino". Ha specificato che Ungheria e Slovacchia sono i paesi più coerenti nell'opporsi all'inasprimento delle sanzioni contro la Russia, ma l'influenza di questi paesi non è sufficiente a "fermare completamente la politica sanzionatoria di Bruxelles".
Ieri, l'Unione Europea ha adottato il 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia, inserendo nella lista nera 17 individui e 58 aziende, nonché 189 petroliere che trasportano petrolio e prodotti petroliferi russi.