
"Fordow non sarebbe stato completamente distrutto, ora Teheran non può costruire bomba"
"Al momento non si registrano defezioni tra le file del regime né alcun segno di manifestazioni di piazza. Ed è difficile aspettarsi che le persone protestino mentre sono in corso i bombardamenti, tuttavia questo non significa che le cose non possano cambiare rapidamente anche perché abbiamo a che fare con un regime altamente impopolare". Lo afferma all'Adnkronos Mehrzad Boroujerdi, docente universitario irano-americano della Missouri University, commentando l'ipotesi di un 'regime change' in Iran evocato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dopo i raid contro i tre principali siti nucleari della Repubblica islamica.
Proprio a proposito dei bombardamenti, Boroujerdi ritiene che una delle teorie è che la finestra di due settimane annunciata nei giorni precedenti dal capo della Casa Bianca fosse "solo per trarre in inganno gli iraniani". La seconda teoria, secondo l'accademico, è che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, "lo abbia convinto del fatto che questo fosse effettivamente il momento di attaccare un regime molto vulnerabile".
Sugli effetti dei raid Boroujerdi afferma che "una prima valutazione è che Fordow non sia stato completamente distrutto e, se il regime sopravviverà, vorrà continuare il suo programma nucleare", mentre resta un dilemma dove le autorità iraniane abbiano trasferito l'uranio già arricchito fino al 60%. "In ogni caso non possono costruirci una bomba perché deve prima essere arricchito al 90% e poi essere inserito in un missile che possa essere lanciato - conclude - L'Iran non è in grado di fare né l'una né l'altra cosa al momento".