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Londra-Ue, accordo 'reset' post-Brexit. Starmer: "Si apre nuova era"

Difesa, commercio, pesca e mobilità i punti chiave del testo. Von der Leyen: "Opportunità per scrivere nuovo capitolo del nostro rapporto"

Londra-Ue, accordo 'reset' post-Brexit. Starmer:
19 maggio 2025 | 11.10
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A cinque anni dall’uscita della Brexit, Ue e Regno Unito hanno raggiunto un accordo 'reset' che apre una "nuova pagina" nelle relazioni bilaterali. L'intesa riguarda diversi campi, tra i quali la difesa, con una partnership sulla sicurezza e la difesa, e l'energia. E' stata risolta anche la questione della pesca, particolarmente cara alla Francia, prevedendo il pieno accesso reciproco alle rispettive acque fino al 30 giugno 2038.

Aprendo un vertice storico con i presidenti di Commissione e Consiglio Ue, Ursula von der Leyen e Antonio Costa, a Londra, il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato che l’incontro "segna una nuova era nelle nostre relazioni, stiamo concordando una nuova partnership strategica adatta ai nostri tempi, che offrirà benefici reali e concreti".

In un post su X, von der Leyen, parla di "una reale opportunità per voltare pagina e scrivere un nuovo capitolo nella nostra relazione. Stiamo lavorando insieme per garantire la sicurezza del nostro continente condiviso e la prosperità delle persone su entrambi i lati della Manica". L'accordo stretto tra Regno Unito e Unione europea "è il primo passo verso la partecipazione del Regno Unito ai programmi di difesa dell’Ue", dice poi von der Leyen, durante la conferenza stampa. Il riferimento è allo strumento detto 'Safe', in fase di definizione, che prevede 150 miliardi di euro per gli appalti congiunti, uno degli ambiti chiave dell'accordo insieme a mobilità militare, costruzione di pace, gestione delle crisi e contrasto alle minacce ibride. L'intesa "aumenterà la nostra prontezza operativa, colmerà le lacune militari e migliorerà l’interoperabilità delle nostre forze armate nelle missioni comuni", spiega von der Leyen. "Creerà anche nuove opportunità per le nostre industrie della difesa e aprirà la porta a un sostegno più forte e coordinato all’Ucraina", sia attraverso appalti congiunti per l'acquisto di armi e munizioni da inviare nel Paese aggredito, sia per investimenti diretti nell’industria ucraina, sottolinea.

"Siamo vicini sovrani, siamo amici, siamo alleati, e questo è un nuovo inizio per vecchi amici. In questo spirito abbiamo tracciato la tabella di marcia su cui stiamo lavorando insieme: il contenuto dimostra che stiamo avanzando verso negoziati amichevoli", ha continuato la presidente della Commissione europea.

"Siamo venuti guardando al futuro, non al passato, con l’obiettivo di costruire una nuova partnership strategica", ha chiosato il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, anch'egli presente alla conferenza stampa.

Le proteste

Durante il loro arrivo al vertice di Londra e la foto di rito all'ingresso si è levata qualche voce di protesta per l'accordo previsto. Tra i manifestanti c'è chi accusa il governo britannico di aver tradito i pescatori del Regno Unito (il tema era al centro della campagna per la Brexit). Risuonano anche le note dell'Inno alla gioia di Ludwig van Beethoven, l'inno ufficiale dell'Ue.

Da parte sua Nigel Farage lamenta la potenziale "fine dell'industria della pesca" come conseguenza dell'accordo. I diritti sulla pesca sono stati un argomento chiave della campagna per il 'leave', anche se la pesca rappresenta lo 0,4% del Pil. Alla notizia dell'intesa, il leader di Reform Uk ha commentato che "se vero questa sarà la fine dell'industria della pesca".

Cosa prevede l'accordo

SICUREZZA E DIFESA - Secondo Downing Street, l’intesa "aprirà la strada" alla partecipazione dell’industria della difesa britannica al fondo Ue da 150 miliardi di euro di supporto allo strumento Safe. Il meccanismo, su cui i Ventisette avrebbero trovato un'intesa, fa parte del pacchetto "Readiness 2030" per il potenziamento dell'industria della difesa europea e prevede limiti geografici: potranno infatti parteciparvi solo gli Stati dell'Ue e quelli che hanno stretto un patto di difesa con il blocco.

CONTROLLI DOGANALI: il nuovo accordo economico prevede un alleggerimento dei controlli doganali su alimenti e prodotti vegetali, per "consentire nuovamente la libera circolazione delle merci". Secondo una nota di Downing Street, il patto apporterà "quasi 9 miliardi di sterline" (circa 10,7 miliardi di euro) all’economia britannica entro il 2040 e collegherà i sistemi di quote sulle emissioni delle due parti, risparmiando così alle aziende britanniche la tassa europea dovuta al sistema di aggiustamento delle emissioni alla frontiera (Cbam), pienamente in vigore a partire dal 2026.

PESCA: l'accordo consente ai pescatori europei di accedere alle acque britanniche per 12 anni in cambio di una semplificazione dei flussi commerciali, spiega il governo britannico in una nota. I pescatori britannici beneficeranno del nuovo accordo su prodotti alimentari e agricoli "che riduce drasticamente i costi e la burocrazia per favorire le esportazioni", si legge.
L'Ue, riporta SkyNews, voleva un accesso permanente alle acque britanniche per la pesca ma si è accordata per una limitazione a 12 anni. Non ci saranno modifiche all'attuale regime di accesso alla pesca per le comunità di pescatori britanniche, né riduzioni di quote per la parte britannica o incremento per la parte Ue.

A quanto si apprende, l'intesa prevede anche un accordo senza limiti temporali in materia di sanità e sicurezza alimentare, segnatamente gli standard sanitari e fitosanitari degli alimentari scambiati tra Ue e Regno Unito. Sembra più lontana, invece, la soluzione alla diatriba sulla mobilità dei giovani e degli studenti: nei testi ci saranno riferimenti a soluzioni future e nessuna soluzione immediata o specifica.

I testi dell’intesa e gli aspetti paralleli sembrano essere stati condivisi positivamente dalle rappresentanze di tutti i ventisette Stati membri dell'Ue, come anche da Londra, dove si sono svolte le discussioni fino all'ultimo momento.

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