
Russia accusa Kiev: "Non sappiamo se accetterà tregua, questa è manipolazione". Zelensky: "Guerra finisca senza regalare territori a Putin". Medvedev: "Minaccia catastrofe nucleare ancora presente"
Il segretario di Stato Marco Rubio ha avvisato che gli Stati Uniti metteranno fine alla loro mediazione a meno che non arrivino da Russia e Ucraina "proposte concrete" per mettere fine alla guerra. Lo ha detto la portavoce del dipartimento di Stato, Tammy Bruce: "ora siamo in un momento in cui è necessario che proposte concrete su come mettere fine al conflitto siano presentate dalle parti - ha affermato - se non ci saranno progressi, noi ci ritireremo dal ruolo di mediatori in questo processo".
Donald Trump vuole "un cessate il fuoco completo per un minimo di 30 giorni e poi possiamo estenderlo", ha intanto ribadito a Fox News Keith Kellogg, inviato speciale degli Stati Uniti per Russia e Ucraina. "Se si guarda a tutto ciò che gli ucraini sono disposti a fare, ora tocca ai russi, a Putin - ha continuato - Penso che ci siamo quasi".
E il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, ha lanciato un avvertimento sia a Mosca che a Kiev: raggiungere un'intesa il prima possibile, prima che Trump "perda la pazienza" dopo settimane di negoziati sostenuti da Washington. "Solo il presidente Trump poteva portare Russia e Ucraina al tavolo delle trattative", ha scritto Waltz in un articolo pubblicato su The National Interest, nel giorno in cui il leader repubblicano celebra 100 giorni dall'inizio del nuovo mandato.
Secondo Waltz, i ripetuti sforzi diplomatici della Casa Bianca hanno avvicinato le parti all'idea di una pace possibile, ma ora "è il momento di agire con rapidità". Trump - ha ricordato - ha fatto della pace in Ucraina una priorità simbolica della sua presidenza, promettendo di porre fine a uno "spargimento di sangue insensato". Progressi concreti continuano tuttavia a scarseggiare, motivo per cui il presidente ha recentemente stabilito una sua personale "scadenza" per la conclusione dei negoziati.
Nonostante Trump abbia accusato entrambe le parti di intransigenza, il suo tono è stato più critico verso Zelensky. Se non si registreranno progressi tangibili, ha ammonito Waltz, gli Stati Uniti potrebbero cambiare posizione sul conflitto, lasciando intendere che la pazienza dell'amministrazione Trump non sarà illimitata.
"Tutti noi vogliamo che questa guerra finisca in modo equo, senza regali a Putin, soprattutto non di territorio". Lo ha dichiarato il presidente ucraino durante un vertice regionale, mentre Washington sembra sempre più convinta di portare avanti il suo piano di pace che prevede la concessione a Mosca delle regioni già occupate.
La Russia non sa ancora se Kiev aderirà al cessate il fuoco in occasione dell'80mo anniversario della Vittoria. A dirlo ai giornalisti è il portavoce presidenziale Dmitry Peskov. "Il presidente Putin ha mostrato un gesto di buona volontà e ha annunciato ieri che sarebbe stato dichiarato un cessate il fuoco temporaneo per le celebrazioni del Giorno della Vittoria. Finora non abbiamo ricevuto alcuna risposta dal regime di Kiev. È molto difficile capire se aderirà o meno", ha affermato Peskov, definendo la mancata risposta di Kiev "più che una manipolazione". Il portavoce del Cremlino si riferisce alle parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ieri aveva descritto come una "manipolazione" l’iniziativa di Putin per un cessate il fuoco.
Parlando della proposta di Zelensky di fermare la guerra per 30 giorni, questa iniziativa è impossibile senza tenere conto di tutte le sfumature, ha osservato il portavoce. "Se parliamo di una tregua così a lungo termine, allora le sfumature di cui ha parlato il presidente Putin al Cremlino sono importanti. Senza una risposta a quelle domande, è difficile arrivare a una tregua così duratura", ha detto Peskov, aggiungendo che non c'è stata alcuna risposta dal regime di Kiev in merito ai negoziati diretti. "Il primo passo è avviare il processo di negoziazione; tutto il resto è secondario", ha concluso il rappresentante del Cremlino.
"Lo spettro di una catastrofe nucleare si è allontanato, ma la minaccia continua a incombere", ha detto intanto Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, durante una conferenza pubblica, definendo un'affermazione "corretta e semplice" quella del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo cui la Terza Guerra Mondiale stava per scoppiare a causa dell'Ucraina. "Il destino dell'Ucraina è sostanzialmente segnato, ma ai resti di questo paese in disgregazione non dovrà mai essere permesso di aderire alla Nato, nemmeno tra anni", ha aggiunto.
Tre persone hanno intanto avuto bisogno di assistenza medica nella capitale ucraina Kiev, nelle scorse ore di nuovo nel mirino di droni russi. Lo riferisce il sito di notizie Ukrinform. Le autorità di Kiev hanno reso noto che "nelle ultime 24 ore le sirene dell'allarme antiaereo" sono tornate a suonare nella capitale "a causa della minaccia rappresentata da attacchi del nemico con missili balistici e droni". "Durante l'attacco con droni della notte, 11 droni nemici sono stati intercettati alla periferia di Kiev e nello spazio aereo della città" e, hanno aggiunto, "di questi nove sono stati distrutti dai sistemi di difesa aerea e due sono scomparsi dai radar". Un incendio è stato segnalato in una struttura ricreativa nella zona di Desnianskyi, insieme a danni a edifici e veicoli.
Intanto una bambina di 12 anni è rimasta uccisa in un attacco di un drone russo che ha colpito l'area di Hubynykha, nella regione ucraina di Dnipropetrovsk. Lo denunciano le autorità locali, come riportano i media ucraini. Nell'attacco sono rimaste ferite almeno altre tre persone, compresa una bambina di sei anni, ha reso noto il governatore della regione, Serhiy Lysak. Segnalati anche danni a infrastrutture e abitazioni private in altre zone della regione.
Pyongyang ha annunciato l'invio di una delegazione ufficiale in Russia, proprio all’indomani della conferma del dispiegamento di soldati nordcoreani nella regione russa di Kursk, dove sarebbero impegnati a fianco delle forze di sicurezza russe contro l’Ucraina. A guidare la missione sarà Pak Young Il, vice direttore generale dell’Ufficio Generale di Politica dell’Esercito nordcoreano.
La delegazione parteciperà a una serie di eventi previsti nei prossimi giorni, mentre Mosca si prepara a celebrare l’80º anniversario del Giorno della Vittoria, il 9 maggio. Secondo l’agenzia statale nordcoreana Kcna, la visita rafforza i legami tra Mosca e Pyongyang, in un contesto segnato da crescenti speculazioni su una possibile visita del leader Kim Jong Un, al momento non confermata.
Le autorità nordcoreane hanno definito le operazioni ucraine nella regione di Kursk una "audace invasione" e hanno accusato Kiev di voler ribaltare l’andamento della guerra, bollando le forze ucraine come "occupanti neonazisti". Pyongyang ha inoltre giustificato l’impiego delle sue truppe sul suolo russo sostenendo che sia pienamente conforme alla Carta delle Nazioni Unite e al diritto internazionale.