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Nuovo colloquio Putin-Trump, telefonata tra Ucraina e auguri al leader Usa

Ushakov: "Disponibili a proseguire negoziati con Kiev dopo il 22 giugno". Zelensky dopo l'apertura del conflitto Israele-Iran teme di restare isolato: "Ora gli aiuti non diminuiscano"

Trump e Putin - Afp
Trump e Putin - Afp
14 giugno 2025 | 14.09
LETTURA: 3 minuti

Nuovo colloquio telefonico oggi, sabato 14 giugno, tra Vladimir Putin e Donald Trump. Lo ha reso noto il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov. "Trump ha ribadito ancora una volta il suo interesse per una rapida conclusione del conflitto russo-ucraino", ha detto Ushakov, definendo "significativo, sincero e, cosa più importante, molto utile" il colloquio.

Putin ha quindi informato Trump della disponibilità della Russia a proseguire i negoziati con l'Ucraina dopo il 22 giugno. Al centro del colloquio anche "la pericolosa escalation della situazione in Medio Oriente" che "è stata naturalmente al centro dello scambio di opinioni" tra leader nella conversazione durata "circa 50 minuti".

Putin ha poi approfittato della telefonata di oggi con Trump per fargli "gli auguri per il suo 79mo compleanno", ha riferito ancora Ushakov.

Dal canto suo, la Casa Bianca ha poi confermato la telefonata tra il presidente degli Stati Unit e l'omologo russo. "Il presidente Putin mi ha chiamato questa mattina per farmi gentilmente gli auguri di compleanno, ma soprattutto per parlare dell’Iran, un Paese che conosce molto bene. Ne abbiamo parlato a lungo - ha dichiarato Trump in una nota -. Lui ritiene, come me, che questa guerra tra Israele e Iran debba finire. Al che gli ho spiegato che anche la sua guerra dovrebbe finire".

I timori di Zelensky: rischio isolamento con crisi Israele-Iran

Intanto il presidente ucraino Volodymir Zelensky dopo l'intervento militare di Israele contro l'Iran teme di essere abbandonato dai Paesi occidentali e chiede che sostengono l'Ucraina e non riducano i loro aiuti. "L'ultima volta che è accaduto è stato un fattore che ha rallentato gli aiuti all'Ucraina", ha spiegato, riferendosi ai raid dello scorso autunno.

Il sostegno europeo sta "rallentando" in un contesto di parziale disimpegno americano sotto Donald Trump, ha denunciato Zelensky. "La coalizione dei volenterosi sta rallentando (...) Questa situazione ha dimostrato che l'Europa non ha ancora deciso da sola se sarà al fianco dell'Ucraina senza gli Stati Uniti".

1200 corpi riconsegnati dalla Russia

Intanto l'Ucraina ha ricevuto dalla Russia i corpi di altri 1200 cittadini ucraini, nel quadro dell'accordo raggiunto nei negoziati diretti di Istanbul, ha reso noto Kiev. "Secondo Mosca, i corpi sono quelli di ucraini, fra cui dei militari", ha spiegato il Centro di coordinamento per i prigionieri di guerra a Kiev.

"Continuiamo a riportare a casa i nostri uomini dalla prigionia russa. Questo è il quarto scambio in una settimana", ha scritto il Zelensky sui suoi social.

Lo scambio è stato confermato anche dal ministro della Difesa russo con un messaggio pubblicato su Telegram: “In conformità con gli accordi russo-ucraini, un altro gruppo di militari russi è stato restituito dal territorio controllato dal regime di Kiev”.

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