M5S, Chiara Appendino lascia la carica di vicepresidente del Movimento: "Mie dimissioni sono un segnale politico"

Ha inviato la lettera di dimissioni alla segreteria del movimento, formalizzandole ufficialmente. "Non è una scelta leggera, ma sofferta" ha scritto sui social

Chiara Appendino (Ipa)
Chiara Appendino (Ipa)
18 ottobre 2025 | 12.16
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Chiara Appendino ha rassegnato le sue dimissioni da vicepresidente del Movimento 5 Stelle. Durante la riunione del Consiglio nazionale, l’ex sindaca di Torino ha formalizzato la decisione che era nell’aria da qualche giorno e ventilata, in un primo momento, martedì durante la congiunta dei gruppi parlamentari pentastellati.

Appendino, secondo quanto apprende l'Adnkronos, ha inviato la lettera di dimissioni dalla carica di vicepresidente M5S alla segreteria del movimento, formalizzandole ufficialmente.

Le motivazioni di Chiara Appendino

"Il Movimento 5 stelle mi ha accolta quando ero poco più di una ragazza" scrive sui social Chiara Appendino. "È qui che ho imparato a mettermi al servizio della mia comunità. È, e resterà sempre, la mia casa politica. Ed è proprio per amore di questa casa che ho deciso di rimettere il mio incarico di vicepresidente del Movimento 5 stelle. Non è una scelta leggera, è una scelta sofferta. Ma in una politica dove troppi restano aggrappati alla poltrona, noi del Movimento 5 stelle ragioniamo secondo altri schemi". "Perché mi dimetto? Perché voglio dare un segnale politico: dobbiamo aprire una discussione vera e invertire la rotta. E perché non sono mai scappata dalle mie responsabilità, soprattutto quando è in gioco la nostra comunità. Dopo l’ennesimo risultato deludente alle regionali, non possiamo continuare a dirci che è tutto normale e che va tutto bene. Il problema non è fuori da noi. Il problema è nella nostra identità, nella direzione politica, nel modo in cui stiamo parlando - o non parlando - al Paese. Abbiamo il dovere di guardarci dentro. Perché mentre la destra governa male, il carovita divora stipendi e pensioni, le imprese soffocano sotto il peso dei dazi e l’economia arretra, il Movimento 5 stelle non riesce a intercettare chi si sente ai margini, a trasformare la rabbia in speranza e voglia di riscatto. E questo non è normale. La colpa non è mai degli elettori: è nostra, quando smettiamo di rappresentarli".

"Ho creduto - e credo ancora - nel progetto dei progressisti indipendenti: un Movimento libero, coerente, radicale nei valori e indipendente nelle scelte. Ma quella spinta oggi sembra essersi esaurita. Siamo diventati troppo attenti agli equilibri interni, troppo preoccupati degli accordi di palazzo, troppo distanti dalle persone e dai nostri principi. E non è neanche una questione di alleanze in sé. È questione di come ci stiamo dentro. Perché non possiamo essere, allo stesso tempo, l’alternativa al sistema e il puntello del sistema. Se ci normalizziamo, smettiamo di essere ciò che siamo nati per essere". "Il nostro compito - aggiunge la deputata del Movimento 5 stelle - non è portare acqua al mulino di un sistema che siamo nati per combattere, ma dare voce e ascolto a chi vive nei mercati, nelle periferie, davanti ai cancelli delle fabbriche, ai piccoli imprenditori e alle partite Iva. La nostra sfida non può essere snaturarci per conquistare qualche posto di potere in più. La nostra sfida è riconquistare la fiducia di chi non vota più, di chi ha smesso di credere che la politica possa servire a qualcosa. Ogni giorno tantissimi attivisti, consiglieri e parlamentari lo fanno con dedizione. Ma dobbiamo chiederci perché chi si sente tradito dalla politica non riconosce più in noi la speranza di un cambiamento".

"Forse abbiamo paura di essere radicali. Forse ci siamo dimenticati come andare controcorrente. Ma il Movimento 5 stelle non è nato per adattarsi, è nato per rompere gli schemi, anche quando il mainstream prova a farci abbassare la testa. E una cosa è certa: senza radicalità non c’è cambiamento. Solo un Movimento 5 Stelle con le mani libere, con una forte identità, può essere davvero parte di un fronte progressista capace di cambiare le cose e battere la destra di Meloni. E solo se sapremo di nuovo rappresentare chi oggi si sente invisibile, potremo tornare a cambiare il Paese. Ma prima dobbiamo avere il coraggio di cambiare traiettoria. Io ci sarò, con la stessa passione e lo stesso impegno di sempre. Insieme, nella nostra casa comune. Viva il Movimento 5 stelle!".

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