
Rete Lenford: '"Se c'è l'iscrizione nei registri dello stato civile e sei genitore, sei genitore" - Il Giudice costituzionale Patroni Griffi: "Che valore ha essere iscritti nei Registri di Stato Civile?"
Complessa la discussione in Corte costituzionale sul delicato tema dell'accesso ai congedi parentali per le coppie dello stesso sesso. Al centro del dibattimento, durante l'udienza pubblica, giudice relatore Maria Rosaria San Giorgio, l'ordinanza di rimessione della Corte d'appello di Brescia (5 dicembre 2024), nell'ambito del procedimento civile promosso dall'Inps contro Rete Lenford (associazione che si batte per i diritti Lgbt+) e Cgil sulla questione di legittimità costituzionale dell'articolo 27-bis, del decreto legislativo 151 del 26 marzo 2001 che attribuisce al "padre lavoratore" dieci giorni di congedo obbligatorio attorno alla nascita del figlio e potrebbe quindi per il riferimento al "padre lavoratore" violare gli articoli 3 e 117 della Costituzione, oltre che la direttiva 2000/78/Ce sul divieto di discriminazione per orientamento sessuale e la direttiva Ue 2019/1158, che impone parità nei congedi per il secondo genitore, anche nei casi in cui si tratti di una lavoratrice in coppia omogenitoriale.
Rete Lenford e Cgil hanno chiesto alla Corte un riconoscimento esplicito del diritto alle coppie omo-genitoriali iscritte nei registri di stato civile a usufruire dei congedi parentali al pari delle coppie eterosessuali, riconoscendo la figura del secondo genitore. "Se c'è l'iscrizione nei registri dello stato civile e sei genitore, sei genitore", rimarca Alberto Guariso per Rete Lenford. Ma nella tesi dell'Avvocatura dello Stato, rappresentata da Gianna Maria De Socio, e con cui concorda l'Inps, "per poter creare il rapporto di filiazione occorre l'adozione". Da cui l'acuta domanda del giudice Filippo Patroni Griffi alle parti su che tipo di rilevanza quindi si debba attribuire alla iscrizione nei Registri di Stato Civile a prescindere dal rapporto di filiazione: "Che valore ha l'essere iscritti là dentro?". "E' un valore rimesso alla discrezionalità del legislatore il far derivare alcune conseguenze e non altre se si ritiene che questo Registro sia a prescindere dallo stato di filiazione?".
"A bocce ferme, in assenza di un intervento legislativo ed in linea con quanto la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha già espresso nelle cause precedenti, la strada maestra deve essere sempre quella dell'adozione speciale - afferma l'Avvocatura dello Stato - che non richiede il supporto di altri istituti rispetto ai quali è pacifico il riconoscimento dei diritti previdenziali da parte dell'Inps. Sicché attraverso l'adozione, in casi particolari dell'articolo 44, si verrebbe a risolvere anche l'ipotetico problema di discriminazione dal momento che chi adotta ha diritto a vedersi riconosciuti i diritti previdenziali, non in quanto genitore equivalente ma in quanto adottante".
"Occorre la filiazione attraverso l'adozione speciale" anche secondo Mauro Sferrazza, che parlando in rappresentanza dell'Inps ha sottolineato: "il problema è a monte: Se queste coppie hanno diritto ad alcuni istituti previdenziali in quanto genitori e non in quanto padre o madre". "Sono temi eticamente molto sensibili, che crediamo necessitino di una disciplina di carattere generale del legislatore che non può essere definita dai singoli giudici in relazione a singoli profili. Auspichiamo che la Corte possa dare un indirizzo in questo senso".
Il caso dibattuto è nato da una istanza di Rete Lenford, rivoltasi in primo grado al Tribunale di Bergamo, per denunciare la condotta discriminatoria dell'Inps il cui sistema informatico non consentiva ai genitori dello stesso sesso di presentare domanda in quanto segnalava un errore laddove vengono inseriti due codici fiscali dello stesso genere, questione quest'ultima ormai risolta dall'Istituto di previdenza
Il Tribunale di Bergamo aveva quindi ordinato all’Inps di modificare entro due mesi la propria piattaforma per consentire l’accesso senza discriminazioni, con una penale da 100 euro al giorno in caso di inadempienza. L’Inps, che durante l'udienza pubblica ha riferito di avere risolto il problema "con una apposita variazione della procedura in cui si può segnalare che è stata effettuata l'adozione speciale", aveva ottenuto dalla Corte d’appello di Brescia la sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza. In opposizione, Rete Lenford e Cgil avevano chiesto di confermare l’ordine di modifica del sistema e di riconoscere pienamente il diritto delle coppie omo-genitoriali iscritte nei registri di stato civile. Il Giudice di Brescia si è quindi rivolto alla Corte costituzionale sollevando la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 27-bis, del decreto legislativo 151 del 26 marzo 2001. Ora si attende la sentenza. (di Roberta Lanzara)