
Il caso della decadenza di Alessandra Todde da governatrice della regione Sardegna (eletta il 25 febbraio 2024) sarà domani discusso in Corte costituzionale, giudice relatrice Maria Rosaria San Giorgio. In particolare, la Consulta esaminerà i due ricorsi per conflitto di attribuzioni sollevati dalla Sardegna contro lo Stato ed il Tribunale di Cagliari che nella sentenza del 28 maggio 2025 n. 848 aveva confermato l'ordinanza-ingiunzione del Collegio di garanzia elettorale presso la Corte d'appello, adottata il 20 dicembre 2024 e notificata il 3 gennaio 2025. In rappresentanza e difesa dell'amministrazione regionale saranno presenti a Palazzo della Consulta gli avvocati Omar Chessa e Antonio Saitta del libero foro; mentre per l'Avvocatura regionale della Sardegna interverranno Mattia Pani e Alessandra Putzu. L'avvocatura di Stato sarà rappresentata dagli avvocati Ruggero Di Martino e Fabrizio Fedeli.
La Corte (per la parte in cui il Collegio di garanzia stabilisce che “l’accertamento della violazione delle norme in materia di spese elettorali”, compiuto nella predetta sentenza, “rimane insindacabile dal Consiglio regionale, [quando] quest’ultimo assumerà le sue determinazioni sulla decadenza, tenendo fermo quanto accertato in questa sede”) dovrà decidere se norme statali (in particolare la legge 515/1993) possano essere applicate nella forma adottata, dal momento che lo statuto regionale prevede poteri e prerogative specifiche per il presidente eletto direttamente; inoltre se possa bastare la pronuncia di un organo amministrativo (come un collegio di garanzia elettorale) per dichiarare la decadenza di un presidente eletto, con conseguente scioglimento del Consiglio regionale, per violazioni formali nel rendiconto elettorale.
L'ordinanza/ingiunzione contro cui la Giunta sarda il 28 febbraio 2025 ha effettuato il primo ricorso in Corte costituzionale chiedeva la decadenza della Governatrice, le contestava irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali del 2024 e le infliggeva e una sanzione di 40mila euro. Il secondo ricorso in Corte costituzionale (3 giugno 2025) è successivo ai seguenti eventi: Il 27 gennaio 2025 la difesa di Todde presentava ricorso al Tribunale di Cagliari e chiedeva sospensiva immediata ed annullamento della ordinanza del Collegio elettorale. Il 28 maggio 2025 il Tribunale di Cagliari rigettava il ricorso e confermava la decadenza disposta dal Collegio con sentenza 848/2025. Nel secondo ricorso alla Consulta la Giunta rafforzava quindi il conflitto di attribuzioni, sostenendo che solo il Consiglio regionale può sfiduciare un presidente eletto e contestando che la decadenza possa essere automatizzata da un organo tecnico. Quello in Corte costituzionale è solo il primo tempo della partita giudiziaria d'autunno sul futuro della Presidente Todde e della Regione Sardegna. La governatrice ha infatti depositato appello contro la sentenza del 28 maggio. L'ultimo match si terrà il 21 novembre prossimo quando i giudici della Corte d’Appello di Cagliari dovranno esprimersi sulla sentenza del tribunale civile di Cagliari, che la ha già dichiarata decaduta. (di Roberta Lanzara)