Ucraina, il piano Trump domina il G20. Oggi vertice Usa-Ue-Kiev a Ginevra

Riunione volenterosi a margine del summit di Johannesburg: "Serve altro tempo". Meloni: "Italia pronta a collaborare per una pace giusta". Vertice cruciale in Svizzera per decidere il futuro del conflitto

Ucraina, il piano Trump domina il G20. Oggi vertice Usa-Ue-Kiev a Ginevra
23 novembre 2025 | 00.02
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Doveva essere uno dei temi sullo sfondo del summit, ma gli sviluppi della guerra in Ucraina - dopo la presentazione del piano di pace proposto da Donald Trump - hanno rubato la scena al G20 in Sudafrica, il primo nella storia del continente africano. Al Nasrec Expo Centre di Johannesburg si è aperto il blindatissimo vertice delle 20 economie più importanti del pianeta, con un'assenza pesante: quella degli Stati Uniti. Al punto che il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa "non effettuerà il passaggio di consegne" del G20 all'incaricato d'affari Usa, come annunciato dal ministro degli Esteri Ronald Lamola: se gli Usa vogliono essere rappresentati al vertice dei leader del G20 - il succo del discorso - dovrebbero mandare qualcuno di rango adeguato.

Nonostante il forfait americano, i leader presenti hanno adottato una dichiarazione finale a larghissima maggioranza (l'Argentina non ha firmato il documento, lamentando la mancanza di consenso tra tutti i membri e un testo parziale sul conflitto in Medio Oriente), che spazia dalla riforma del Wto ai temi legati ai materiali critici. Tuttavia, è il conflitto in Ucraina a dominare le discussioni, sia sulla scena sia dietro le quinte. Una fitta girandola di telefonate e incontri, iniziata venerdì e culminata ieri con la riunione dei cosiddetti 'volenterosi', ha visto i leader confrontarsi sul controverso piano in 28 punti stilato dalla Casa Bianca per porre fine al conflitto ucraino. Tra i presenti c'era la premier Giorgia Meloni, che venerdì ha avuto una telefonata con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, prima di incontrare i vertici Ue Ursula von der Leyen e Antonio Costa.

La riunione ha messo attorno a un tavolo i leader europei (tra cui Macron, Merz e Meloni), insieme ai rappresentanti di Gran Bretagna, Giappone e Canada, sfociando in una dichiarazione congiunta in cui i leader accolgono "favorevolmente i continui sforzi degli Stati Uniti per portare la pace in Ucraina". Il focus resta sul piano in 28 punti elaborato da Trump, che prevede, tra l'altro, il riconoscimento di Crimea e Donbass come territori russi. Per i 'volenterosi', quel documento contiene "elementi importanti" che "saranno essenziali per una pace giusta e duratura" e rappresenta "una base su cui lavorare ulteriormente".

Le perplessità

Non mancano però forti perplessità sulla soluzione targata Trump. "I confini non devono essere cambiati con la forza", sottolineano i leader nel documento, esprimendo preoccupazione per "le limitazioni proposte alle forze armate ucraine, che potrebbero lasciare l'Ucraina vulnerabile a futuri attacchi". Il riferimento è al punto del piano Trump che prevede la riduzione dell'esercito ucraino a 600.000 unità. I leader ribadiscono che l'attuazione degli elementi relativi all'Unione Europea e alla Nato richiederebbe il consenso dei rispettivi membri, confermando il loro "sostegno costante all'Ucraina" e assicurando: "Continueremo a coordinare da vicino con l'Ucraina e gli Stati Uniti nei prossimi giorni".

Le perplessità sono condivise anche all'interno del governo italiano. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha definito in un tweet il piano Trump "duro", con punti "inaccettabili", ma comunque "il punto di partenza" di una trattativa. La linea della premier, spiegano fonti governative, è quella di partire dagli elementi positivi del piano, a partire dalle garanzie di sicurezza per Kiev modellate sull'articolo 5 della Nato, come l'Italia propone da tempo.

A Ginevra incontro Ue-Usa-Ucraina

Le diplomazie continuano a lavorare. Oggi, a Ginevra, rappresentanti delle potenze europee parteciperanno ai colloqui con Stati Uniti e Ucraina sul piano di pace proposto da Washington: per l'Italia sarà presente il consigliere diplomatico della premier, Fabrizio Saggio, che ha lasciato in anticipo i lavori del G20. Lunedì, invece, i vertici Ue hanno convocato un incontro straordinario sull'Ucraina con tutti i 27 leader dell'Unione Europea, a margine del summit Ue-Unione Africana a Luanda.

Di Ucraina Meloni ha parlato anche durante il suo intervento nella prima sessione del G20, ribadendo che l'Italia "è pronta a lavorare con i suoi partner europei e americani per raggiungere una pace giusta" e sottolineando come "l'Italia stia già contribuendo in Medio Oriente per consolidare un risultato fragile ma comunque molto importante". La premier ha richiamato anche il Piano Mattei per l'Africa e le azioni di contrasto ai trafficanti di esseri umani: un punto, quest'ultimo, ripreso nella dichiarazione finale dei leader, documento di 30 pagine che auspica modifiche all'architettura del Wto e una riforma del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per renderlo più inclusivo. Altri passaggi sono dedicati ai rischi e ai benefici dell'intelligenza artificiale e alla necessità di proteggere la catena del valore dei minerali critici dalle tensioni internazionali.

(dall'inviato Antonio Atte)

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