Al RHIVolution day a Verona: "Fare spot ha impatto favorevole su depressione e ansia"
"Il nostro progetto ‘Sport Hiv’ mira a migliorare" il rapporto "dei soggetti che vivono con Hiv con l’attività fisica, attraverso la valutazione prima e dopo l’intervento proattivo. Sappiamo infatti che il benessere psico-fisico passa anche attraverso il movimento, che deve essere regolare". Svolgere un'adeguata attività fisica può avere un impatto favorevole "sulla depressione, sull'ansia, sul benessere in senso olistico delle persone. È inoltre documentato che il movimento ha un'incidenza positiva significativa anche sull’aderenza alla terapia Hiv". Sono le parole di Filippo Bartalesi, infettivologo Azienda Usl Toscana Centro - ospedale Santa Maria Annunziata Soc Malattie infettive I di Bagno a Ripoli (Fi), a Verona, all’evento RHIVolution day, nel corso del quale Viiv Healthcare ha consegnato i premi legati al bando che cerca e promuove iniziative e soluzioni innovative nell’ambito della gestione e dell’Hiv.
"Il progetto mostra che la popolazione con Hiv sta invecchiando: più del 30% di queste persone, infatti, è over 50 - osserva Bartalesi - Tra questi vi è inoltre un'incidenza di sindrome ansioso-depressiva molto elevata. La valutazione sulla sedentarietà, che verrà fatta con la collaborazione dei medici di medicina dello Sport, consentirà la creazione di un programma personalizzato, a cui affiancheremo una rivalutazione della terapia, ottimizzandola verso i regimi che hanno il minore impatto metabolico possibile, in ottica di particolare attenzione all’invecchiamento della popolazione che vive con Hiv".