
"Mmg centrale in prevenzione e cura osteoporosi e ridurre rischio fratture da fragilità"
"In Italia abbiamo un 'gap terapeutico' nell’osteoporosi: dei 2,8 milioni di donne che avrebbero diritto al farmaco, 2 non vengono trattate. Il ruolo del medico di medicina generale è centrale nella prevenzione, l’individuazione e il trattamento dell’osteoporosi. È basilare che questo si impegni nella prevenzione primaria, valutando stile di vita, alimentazione e fattori di rischio dei pazienti, così come l'eventuale necessità di integrazione di calcio e vitamina D". Così Ferdinando Silveri, vicepresidente di Fedios, Federazione italiana osteoporosi e malattie dello scheletro, oggi a Milano, al lancio della campagna di informazione 'Non romperle! Non perdere tempo e proteggi le tue ossa', nata con l’intento di informare e sensibilizzare la popolazione sull’importanza della salute delle ossa e promossa da Italfarmaco con il patrocinio di Fedios.
"Particolarmente importante è riuscire a individuare tutte quelle persone che hanno sofferto fratture da fragilità - aggiunge Silveri - È ovvio e intuitivo che il medico di medicina generale ha questa casistica tra i suoi assistiti tutti i giorni e dunque non è difficile prescrivere un farmaco a chi, ad esempio, ha avuto una frattura di femore. Non serve che il paziente faccia una radiografia, basta qualche esame del sangue e la diagnosi viene da sé. Purtroppo questo viene fatto solo nel 15% dei casi".
Trattare l’osteoporosi "significa prevenire le fratture per fragilità, che sono devastanti. Nella frattura di femore il 30% dei pazienti perde l'autonomia- rimarca - e ciò significa disabilità, un dramma per il soggetto che la vive. È stato evidenziato che l’impatto del timore di avere una frattura è devastante per il soggetto, quanto lo è il timore di un infarto o di un tumore. Come associazione pazienti promuoviamo continuamente campagne di educazione sanitaria per la popolazione. Le facciamo dal 2006 - conclude Silveri - Si cerca di dare alle persone quelle poche informazioni utili per prevenire l’osteoporosi, perché si tratta di una malattia che si può prevenire con una corretta informazione e senza creare allarmismi".