
L'artista racconta il nuovo capitolo del progetto 'Feat.Pop', la reinterpretazione del brano 'Solo una volta' con Clementino, in attesa del grande evento del 22 giugno alle Terme di Caracalla
Il mio duetto dei sogni? "Il primo artista che ho visto dal vivo: Renato Zero. Lo stimo e ha una carriera pazzesca. Sono stato anche suo ospite al concerto del Circo Massimo". E su Sanremo: "Negli anni ho mandato qualche canzone ma non mi vogliono. Pago un po' lo scotto di non essere con una major". Alex Britti si racconta in occasione della presentazione del suo concerto evento 'Feat.Pop', in programma il 22 giugno alle Terme di Caracalla. Uno spettacolo pensato per celebrare i 27 anni di 'It.Pop', l'album che lo ha lanciato nel panorama musicale italiano. "Sono tutti bravi a festeggiare i numeri tondi, i 30 oi 50 anni. Questo è il mio non anniversario. Festeggiare il ventisettesimo anno mi fa ridere", commenta con ironia.
Dopo 'Oggi sono io' con Marco Mengoni, arriva il secondo capitolo del progetto 'Feat.Pop': 'Solo una volta', brano storico certificato platino, rivisitato insieme a Clementino. Con il rapper napoletano "ci conosciamo da tempo e questa è stata l'occasione per fare qualcosa insieme. Abbiamo lavorato nel suo ambiente, perché, come anche con Marco Mengoni, non mi interessava semplicemente una sua partecipazione vocale. Poi, con un tocco di presunzione, ho pensato che bastassero un paio di note di chitarra per riportare il tutto nel mio mondo, rendendolo riconoscibile. È stata una bella sfida lasciare che altri produssero i miei brani". Clementino sarà sicuramente sul palco delle Terme di Caracalla. Mengoni è più difficile, visto l'inizio del suo tour il giorno prima, ma non impossibile. Ma non mancheranno le sorprese. Altre collaborazioni? "Ci saranno, ma non posso anticipare nulla".
Il suo ritorno al Sanremo, dunque, è stato più volte rimandato: "Il festival è sempre più a circuito chiuso: hanno accesso pochi manager e poche discografiche. Ma non me ne faccio una malattia, vivo lo stesso bene e mi diverto con la mia musica". "Ho un modo di fare musica che non va tanto di moda", dice. E pur riconoscendo il ritorno del cantautorato a Sanremo quest'anno, aggiunge una provocazione: "Lucio Corsi è bravo ma è un cantautore di oggi, un cantautore molto Instagram. Arriva prima il personaggio, la faccia bianca, c'è un lavoro di immagine. Io, quando penso a un cantautore, penso a De Gregori, non a Lucio Corsi. Appartengo a un'altra generazione e voglio continuare a pensare a De Gregori". Infine, sulle nuove generazioni ammette: "A mio figlio piace Alfa con cui condivido le sonorità. Scrive canzoni molto dirette, semplici che nascondono una profondità sana".