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Eurovision, Gabry Ponte: "La mia prima volta a 52 anni, che emozione"

Il dj rappresenta San Marino con 'Tutta L'Italia': "Carlo Conti lo ha fatto entrare in case italiani con Sanremo, è anche un po' suo"

Gabry Ponte - Ipa
Gabry Ponte - Ipa
16 maggio 2025 | 15.17
LETTURA: 3 minuti

"E' la mia prima volta in gara all'Eurovision. Penso che arrivare a 52 anni anni con oltre 25 anni di carriera e riuscire a trovare delle prime volte sia una cosa bellissima ed emozionate. Qui sto imparando tante cose, è un'esperienza che mi sta arricchendo". A dirlo è Gabry Ponte, in collegamento da Basilea e alle prese con le prove prima del gran finale di domani, dopo essere arrivato alla finale dell'Eurovision Song Contest in cui rappresenta San Marino ("che ringrazio per il supporto, immensa gratitudine") con il brano 'Tutta l'Italia'. "Sono felicissimo, non era scontato. Con tutto il lavoro che c'è stato dietro non sarebbe stato bello tornare a casa dopo le semifinali", dice l'artista, che si è detto "non ossessionato dalla vittoria. E' ovvio, quando si partecipa ad un contest si spera di piazzarsi bene. Poi storicamente il dj all'Eurovision è quello che paga sempre pegno, quindi abbiamo temuto un po'". Ma ha scelto di partecipare "andando fuori dalla mia comfort zone e dare al pubblico la miglior performance possibile. Non credo di avere tante possibilità di vincere, ma farò del mio meglio".

Con 'Tutta l'Italia' ha fatto ballare davvero tutta l'Italia "ma anche i fan degli altri Paesi si sono affezionati al pezzo", dice Gabry Ponte. Tra i fan c'è n'è uno speciale, Carlo Conti: "Mi ha scritto in questi giorni, lui è uno dei primi supporter del brano, lo ha fortemente voluto come jingle nell'ultima edizione del Festival di Sanremo e al Teatro Ariston l'ho presentato in anteprima. Carlo lo ha fatto entrare nelle case degli italiani, quindi è anche un po' suo", racconta il dj, che oggi pubblica il nuovo singolo 'Brokenhearted' insieme ai Train per Gekai Music. Sul palco dell'Eurovision non è ammesso il playback e nemmeno gli strumenti musicali: "Io sono un dj e di solito non canto, non mi piace. Ma ci si adatta allo show, l'importante è fare un'esibizione potente ed efficace", dice Ponte, che nel ritornello canta insieme ad Andrea Bonomo ed Edwyn Roberts, che hanno scritto il pezzo insieme a lui. Inoltre, nessun corpo di ballo e nessuno strumento: "Abbiamo provato a chiedere una deroga per l'utilizzo della console", che non è stata accettata. "Ma abbiamo deciso di portarla ugualmente sul palco per dare l'idea di un pezzo dance di un dj".

Tanti mesi di lavoro dietro alla scenografia tra luci, regia e immagini: "'Tutta l'Italia' è un tributo al nostro Paese e quindi abbiamo voluto giocare con immagini di opere architettoniche e artistiche della cultura italiana". Una delle strofe del brano recita "Beato santissimo Craxi", "ma non c'è nessuna ideologia politica nella scrittura del pezzo. La musica è divertimento e qui abbiamo raccontato alcuni stereotipi della cultura italiana e dell'italianità", dice Gabry. Che poi parla degli 'sfidanti' dell'Eurovision: "Ci sono diversi pezzi che mi piacciono. Ma al momento sono preso dalla gara, anche se qualche artista mi ha chiesto di collaborare. Con alcuni ne abbiamo parlato", svela il dj, che riflette come la dance sia cambiata negli anni: "Prima i dj erano operai della notte, ora è diventato un performer a tutti gli effetti. E' passato da nascere e morire dentro un club a radio, tv fino al Festival di Sanremo. La dance ora ha un pubblico più ampio, è mainstream", conclude.

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