Il lungometraggio concorrerà per rientrare nella shortlist che includerà i quindici migliori film internazionali selezionati dall’Academy
'Familia' di Francesco Costabile è il film designato a rappresentare l’Italia agli Oscar nella categoria che premia il film internazionale. Lo ha deciso il Comitato di Selezione per il film italiano da designare agli Oscars, istituito dall’Anica incarico dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, riunito davanti a un notaio e composto da Micaela Fusco, Alessandra Magliaro, Gabriele Muccino, Olivia Musini, Simona Paggi, Federico Pontiggia, Micaela Ramazzotti, Stefano Sardo, Vito Sinopoli.
Quando gli hanno comunicato la notizia, il regista ha pensato che fosse "uno scherzo telefonico, visti i nomi dei registi in lizza per questo ruolo a partire da Pietro Marcello e Gianfranco Rosi". Oggi si festeggia ma "da domani inizia il viaggio di 'Familia' in cui mi affiderò ai miei produttori, che hanno più esperienza di me. Tra loro c'è Nicola Giuliano, che ha vinto l'Oscar con 'La grande bellezza'". Francesco Costabile si è detto "orgoglioso di questo riconoscimento, così come del mio percorso. La mia tenacia viene ripagata. Poco fa, ho ricevuto un messaggio dal mio ex compagno di classe e regista Francesco Amato, mi ha scritto 'hai esordito a 40 anni (con 'Una femmina', ndr), ma ne è valsa la pena’. Ho sempre creduto nella necessità di fare film personali, che avessero un impatto sociale, politico. Ho resistito fino alla fine per cercare di esordire con un film che mi potesse rappresentare". La prima persona a chiamarlo è stato Luigi Celeste, che ha ispirato la storia del film: "È stato il primo a dirmi 'andremo agli Oscar'. Ci sperava e credeva più di tutti", racconta il regista.
'Familia' concorrerà per rientrare nella shortlist che includerà i quindici migliori film internazionali selezionati dall’Academy e che sarà resa nota 16 dicembre 2025. L’annuncio delle nomination (la cinquina dei film nominati per concorrere al premio) è previsto per il 22 gennaio 2026, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles il 15 marzo 2026. "Con questa designazione, 'Familia' esprime la forza del nostro cinema nel raccontare storie universali: capaci non solo di emozionare e coinvolgere il pubblico in ogni parte del mondo, ma anche di dare voce a chi troppo spesso resta invisibile, affrontando con coraggio i diritti negati all’infanzia e alle donne. Con l’augurio che il nostro lavoro possa accendere una speranza e dare forza a chi denuncia e chiede giustizia", commentano i produttori Attilio De Razza, Nicola Picone, Nicola Giuliano e Pierpaolo Verga. "Non ci aspettavamo che 'Familia' venisse designato per rappresentare l'Italia agli Oscar ma ci speravamo", dichiara Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa Film. La pellicola "non ha distribuzione in America, partiamo da outsider. Siamo consapevoli di quello che ci aspetta, ce la metteremo tutta per mettere il film nelle condizioni di essere conosciuto, visto e apprezzato. Sono convinto che la forza del film possa coinvolgere i giurati dell'Academy", conclude Letta.
Per la campagna Oscar "se sarà necessario mi prenderò l'aspettativa". Sì, perché Costabile oltre a essere un regista, insegna grafica in un istituto tecnico professionale a Bologna. "Credo che i registi debbano sempre restare ancorati alla realtà. Il fatto che io tutti i giorni mi confronto con persone che non hanno nulla a che fare con il cinema mi arricchisce dal punto di vista umano e artistico". La speranza di Costabile è di riuscire a "conciliare i due mestieri, se dovessi fare una scelta sarà il cinema, però mi dispiacerebbe, perché insegnare è un lavoro bellissimo".
Ai suoi studenti ha fatto vedere 'Familia' e farà vedere anche 'The Voice of Hind Rajab', che rappresenterà la Tunisia agli Oscar: "È un film necessario, figlio dei suoi tempi. Pellicole del genere sono strumenti che ci aiutano a portare nelle scuole temi difficili, come la violenza di genere o le guerre". Mentre l'emozione per la campagna Oscar inizia a farsi sentire, Costabile è al lavoro sul suo nuovo film, che "indagherà nuovamente la violenza di genere. Rappresenta la chiusura di questa trilogia della violenza iniziata con 'Una femmina'.
Sono 24 i film italiani (usciti al cinema tra il 1° ottobre 2024 e il 30 settembre 2025) che hanno concorso alla designazione del titolo candidato a rappresentare l’Italia nella selezione per la categoria International Feature Film Award (Premio al Film Internazionale) alla 98ª edizione degli Academy Awards.
Oltre a 'Familia' dell'elenco facevano parte 'Berlinguer. La grande ambizione' di Andrea Segre; 'Diamanti' di Ferzan Özpetek; 'Diva futura' di Giulia Louise Steigerwalt; 'Duse' di Pietro Marcello; 'Elisa' di Leonardo Di Costanzo; 'Eterno visionario' di Michele Placido; 'Follemente' di Paolo Genovese; 'Fuori' di Mario Martone; 'Hey Joe' di Claudio Giovannesi; 'Il monaco che vinse l’apocalisse' di Jordan River; 'Il nibbio' di Alessandro Tonda; 'Il ragazzo dai pantaloni rosa' di Margherita Ferri; 'Il treno dei bambini' di Cristina Comencini; 'L’amore che ho' di Paolo Licata; 'L’orto americano' di Pupi Avati; 'La vita da grandi' di Greta Scarano; 'Le assaggiatrici' di Silvio Soldini; 'Le città di pianura' di Francesco Sossai; 'Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta' di Gianluca Jodice; 'Napoli – New York? di Gabriele Salvatores; 'Sotto le nuvole' di Gianfranco Rosi; 'Trifole – Le radici dimenticate' di Gabriele Fabbro e 'Vittoria' di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman.
Luigi Celeste (Francesco Gheghi, vincitore del premio per la Miglior interpretazione maschile nella sezione Orizzonti a Venezia 2024) ha vent’anni e vive con sua madre Licia (Barbara Ronchi) e suo fratello Alessandro, i tre sono uniti da un legame profondo. Sono quasi dieci anni che nessuno di loro vede Franco (Francesco Di Leva), compagno e padre che ha reso l’infanzia dei due ragazzi e la giovinezza di Licia un ricordo fatto di paura e prevaricazione. Luigi vive la strada e, alla ricerca di un senso di appartenenza e di identità, si unisce a un gruppo di estrema destra dove respira ancora rabbia e sopraffazione. Un giorno Franco torna, rivuole i suoi figli, rivuole la sua famiglia, ma è un uomo che avvelena tutto ciò che tocca e rende chi ama prigioniero della sua ombra. Quella di Luigi e della sua famiglia è una storia che arriva al fondo dell'abisso per compiere un percorso di rinascita, costi quel che costi.
'Familia', ha spiegato il regista dopo l'annuncio, "racconta una tema universale, la violenza di genere. Un fenomeno transculturale e trasversale, che si verifica - purtroppo - in tutte le società, in tutte le classi sociali e gli autori di violenza sono di tutte le età. È un tema urgente in questo momento storico in cui la violenza è sdoganata nelle guerre. In America è stato ucciso Kirk, attivista ultra-conservatore, che ha fatto delle dichiarazioni contro l'aborto, se non è violenza questa. Ma vediamo e sentiamo tutti i giorni episodi di razzismo, transfobia e violenza di genere in questa America repubblicana che sta preoccupando tutto il mondo".
La pellicola prende ispirazione dalla vera storia di Luigi Celeste, che all'età di 23 anni ha sparato a suo padre in seguito a un lungo periodo di abusi subiti insieme alla mamma e al fratello. Celeste ha scontato poi 9 anni di carcere per omicidio. Una vicenda che ha messo nero su bianco nel libro 'Non sarà sempre così'. Pagine che hanno ispirato il film di Costabile: "'Familia' ha l'obiettivo di raccontare la violenza, soprattutto quella psicologica e assistita; mostrarne le ferite profonde che segnano l’infanzia, per sempre", si legge nelle note di regia.
"C’è un filo sottile, un legame che unisce Gigi a suo padre - si legge ancora sulle note di regia - è un legame che sopravvive nel tempo e che porterà Gigi a rincontrare suo padre, mettendo a rischio gli equilibri dell’intera famiglia. Gigi è attratto da quell’ombra ma ne ha anche paura. Perché sa che in fondo quell’ombra gli appartiene e che non potrà mai liberarsene. La violenza assistita, quella che Gigi ha vissuto da bambino, si trasforma in rabbia. Gigi diventerà a sua volta un uomo violento, avvicinandosi ai movimenti di estrema destra e facendo del fascismo una religione, una seconda famiglia, un luogo di appartenenza che gli dà sicurezza e conforto".
Denunciare e uscire da contesti tossici relazionali "è un gesto non semplice, per nessuna donna o persona vittima di violenza fisica o psicologica. Non è facile per una donna rinunciare al proprio progetto di vita, dire di no al proprio compagno, superare i sensi di colpa, la vergogna, la paura di essere dalla parte sbagliata, la paura di essere giudicata o condannata. C’è ancora uno stigma sociale molto forte che impedisce a tante donne di denunciare. È il motivo per cui il personaggio di Licia, una donna che prova a reagire alle violenze subite, finisce per ripiombare nella stessa spirale, sopraffatta dal senso di colpa, tradita dallo stato e dalle istituzioni a cui si è rivolta. Perché esiste una violenza che è tutta istituzionale che abbandona queste donne al proprio destino, fino alle più tragiche conseguenze". Per Costabile, essersi imbattuto in questo caso di cronaca e l’aver conosciuto la famiglia Celeste gli "ha permesso di iniziare una ricerca e una documentazione che si è estesa ai centri anti-violenza in tutta Italia".
Uscito nelle sale italiane i 2 ottobre 2024, 'Familia' è ora disponibile in streaming per gli abbonati a Prime Video.