
Il durissimo post dell'artista: "Il rap è morto, chi non parla per paura di perdere soldi è sempre stato una merda". Applausi alla Flotilla: "Passerà alla storia"
"Il rap è ufficialmente morto". Ghali contro tutti per la Palestina, con il durissimo post contro i rapper che non si espongono su Gaza e contro i politici "che mentono" e che sono "complici di un genocidio". L'artista, che loda gli attivisti della Flotilla ("rappresentano la speranza") si scaglia soprattutto contro i colleghi che non hanno preso e non prendono posizione. "Quella del 'io non ho mai fatto politica sui miei profili social quindi perché dovrei farlo ora' oppure 'è una storia molto delicata e complicata che va avanti da millenni' sono tutte stronzate e scuse. Chissenefrega se i vostri fan vogliono solo la musica, se sono famiglia come li chiamate dovete parlare anche di cose importanti", scrive Ghali.
"Il genocidio in Palestina ricadrà anche sulla vostra arte, sulla vostra penna, sulla vostra salute mentale e sulla vita delle future generazioni, quindi anche su quella dei vostri figli. Il rap è ufficialmente morto. Il silenzio dei rapper ha ucciso il genere. Ne è rimasto solo lo stile, il suono, la forma. Qualsiasi artista che millanta di essere un rapper e usa un sacco di parole per riempire le strofe ma non dice un cazzo sulla Palestina non può definirsi tale. Se sei un rapper e non parli di Palestina puoi anche smetterla di avercela con gli sbirri. Se sei un rapper e non parli di Palestina puoi finalmente venderti del tutto (sempre se hai da vendere qualcosa)", afferma. "È anche vero che supportare la Palestina è un onore che non tutti possono avere", osserva.
"I motivi per cui non ne parlate possono essere tre: 1. Non vi interessa, non è nel vostro algoritmo, non sapete 'come sono andate le cose', avete un’idea confusa su chi siano i cattivi e i buoni ormai da decenni o pensate che sia una questione che appartiene solo a una specifica", dice snocciolando i 3 motivi che porterebbero al silenzio.
"2. Sostenete il genocidio e sì, sostenerlo vuol dire anche semplicemente non schierarsi. Qui c’entriamo tutti. Ma, come ogni volta, sarà troppo tardi quando lo capiremo", prosegue. "3. Avete paura di perdere soldi, posizione e lavoro: quindi, da sempre, siete stati delle merde. Non avete parlato, e i brand non vi cercano. Non avete soldi, non avete stile, vi sco***te le tipe tra amici, cosa ci avete guadagnato col vostro silenzio?".
"L'Italia è attiva, l'Italia è in piazza e la Flotilla passerà nella storia. Le persone che si sono imbarcate per far valere il diritto internazionale, per portare aiuti a Gaza, le persone che scendono in piazza e perdono giornate di lavoro, non sono da attaccare o ridicolizzare, sono da proteggere perché, è stanno compiendo l’azione più concreta finora e rappresentano la speranza", dice Ghali riferendosi alla missione bloccata da Israele.
Quindi, il capitolo dedicato alla politica: "La cosa che più mi preoccupa è la convinzione, la fermezza, la sicurezza con cui i nostri politici mentono al popolo. Chi ve lo fa fare di vivere una vita ai piani alti della società, a capo di un governo senza mai servire il Paese, assumendovi, a questo punto, la responsabilità di essere complici di un genocidio? In cambio di così tanta sofferenza? In cambio di bambini? In cambio di un nuovo olocausto? Ma sono certo che, prima o poi, il conto arriva".