
L'artista ospite del vodcast Adnkronos si racconta in occasione dell'uscita del suo secondo album 'Falling In Love'. Dal tour internazionale partito l'11 settembre da New York all'idea futura di un Sanremo nel suo Paese. "E' un sogno, ma non sarà nella prossima edizione".
"Qualche haters dice che sono 'raccomandato'? Io n on credo molto nella raccomandazione quando si parla di musica, perché alla fine è il pubblico che ti sceglie: se non gli piaci non compra il biglietto per venire a vederti e non compra il tuo album". A parlare -con le idee chiarissime- è Matteo Bocelli, ospite del nuovo episodio - il primo della ripresa dopo la pausa estiva- del vodcast dell'Adnkronos, disponibile in versione integrale sul sito www.adnkronos.com e sul canale YouTube dell'Adnkronos. Il figlio di Andrea Bocelli si racconta in occasione dell'uscita del suo secondo album, 'Falling In Love', fuori il 12 settembre e interamente registrato nelle colline toscane di casa sua. (Video)
"Sicuramente che io abbia avuto un trampolino di lancio favorito è vero -spiega Matteo con una saggezza 'zen' non tipica per i suoi 27 anni- Sono cresciuto con David Foster, che veniva a casa mia e a 16 anni voleva facessi un album con lui, quindi sì, ho avuto molte opportunità. Ma la cosa ha anche i suoi lati negativi, le persone ad esempio si aspettano che tu faccia la stessa carriera di tuo padre, e quello è un peso che senti". Un padre dalla figura 'ingombrante' e conosciuta in tutto il mondo, ma che "artisticamente parlando mi lascia totalmente libero -dice Matteo- perché alla fine ognuno deve fare musica a modo proprio. Lui è un grande amante dell'opera e il genere pop lo capisce un po' meno. Però è lui che è stato di grandissimo aiuto quando si è trattato di confrontarsi sulla tecnica vocale, e al tempo stesso mi ha aiutato molto su come approcciare il palcoscenico".
'Falling In Love' è "un album sincero, organico e vero -racconta Bocelli- Lo scheletro è chitarra elettrica, batteria e basso, volevo che si sentisse la sua verità". E' un progetto "che nasce per strada, negli ultimi due anni ho viaggiato moltissimo, Europa, Stati Uniti, Sudamerica, Australia - spiega- Ahimè non ho avuto tempo per fermarmi a creare e scrivere canzoni, che ho quindi scritto 'on the road'. Quando si scrive è bene essere stimolati da luoghi diversi e non stare in una 'comfort zone'. Poi invece per registrarlo ho scelto casa, tra le colline toscane. Era importante che queste canzoni avessero un vestito che mi rappresentasse, e quindi ho scelto casa mia, tra un piatto di pasta e l'altro invitando produttori e musicisti: alla fine la musica è fatta di questo di convivialità, come si faceva una volta".
Tra i brani, l'omonima 'Falling in love' ("'Edsheeriana'? Sì un po' è vero, sono sempre stato grande fan di Ed, quindi a volte ci sono sonorità un po' simili, lo amo moltissimo", spiega Matteo, che con la popstar ha cantato 'Chasing Stars'), e le cover di 'Caruso' e 'Mi Historia entre tus dedos', cantata insieme a Gianluca Grignani. L'amore è il fil rouge dell'album, declinato in tutte le sue forme: "La mia famiglia mi ha cresciuto con i valori dell'amore ma è anche la mia natura, ho sempre dato importanza al dialogo, all'investire il tempo con le persone care", ci racconta Bocelli.
Inevitabile chiederglielo: Matteo Bocelli è innamorato? "Devo rimanere generico e dire che amo la musica", si schermisce sorridendo, per poi diventare più serio: "Alla mia età bisogna focalizzarsi sul futuro, per me in questo momento la carriera è importante. Ci tengo a dire che l'amore però è importante approcciarlo con rispetto". E se giura di non avere solo pregi ("Difetti? Sono ritardatario, mi rendo conto che non è rispettoso e ci devo lavorare"), tra i pregi c'è la capacità di sentirsi a casa ovunque, soprattutto all'estero. E il tour internazionale partito da New York l'11 settembre e che toccherà molte tappe tra Usa e Regno Unito, lo dimostra. "Per assurdo mi sento più a mio agio all'estero, sei più impaurito quando canti per la tua gente. All'estero in qualche modo mi sento più tutelato", spiega.
E Sanremo? "E' un sogno -chiosa infine Bocelli- Quest'anno ahimè non potrò quasi sicuramente essere presente perché ho un altro impegno, che potrò annunciare solo a tempo debito. Però se si segue il cuore il festival è unico, io sono salito sul palco con il mio babbo ed è stata un'esperienza fantastica. Un giorno mi piacerebbe salirci da concorrente". (di Ilaria Floris)