Bove in Senato per proposta di legge sul primo soccorso: "Onore e imbarazzo"

Il centrocampista è volto e testimonial del disegno di legge presentato alla presenza del ministro Abodi

Bove in Senato per proposta di legge sul primo soccorso:
17 novembre 2025 | 19.38
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A pochi giorni dal primo anniversario di quel terribile 1° dicembre 2024, con l’immagine di Edoardo Bove sull’erba del Franchi, privo di sensi per un arresto cardiaco durante Fiorentina-Inter, in uno dei luoghi più simbolici della vita pubblica italiana: al Senato, il centrocampista sarà il volto e il testimonial della cosiddetta “Legge Bove” sul primo soccorso, un disegno di legge per far sì che tutti sappiano cosa fare nei primi minuti può fare la differenza tra la vita e la morte. L’iniziativa è stata presentata da senatore Marco Lombardo, che insieme a Carlo Calenda ha messo la firma sul testo. Il provvedimento è stato presentato in conferenza stampa alla presenza del ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, della vicepresidente del Senato Licia Ronzulli, della senatrice Simona Malpezzi e di alcuni tra i principali attori del mondo del primo soccorso, come Mirko Damasco (Salvagente Italia) e Andrea Scapigliati (IRC) oltre che Edoardo Bove. “È un anno che piango…ma ora sono contento, queste sono lacrime per una cosa bella”, ha detto commosso il giocatore durante la presentazione.

“Grazie a tutte le persone che ci hanno accompagnato in questo percorso. E’ un lavoro collettivo fatto per dare una risposta. Ogni anno 65mila persone perdono la vita una ogni 7 minuti in Italia muore per arresto cardiaco. Crediamo sia fondamentale costruire una comunità di soccorritori, unica leva che può salvare la vita delle persone. Dentro il disegno di legge che già vedeva misure facoltative nella scuola, questa legge le rende obbligatoria. Un defibrillatore automatico ha iva al 22% ma deve essere considerato come i salvavita con iva al 5%. Grazie ad Edoardo quello che è successo a lui messaggio di speranza. Penso sia bello quando la politica fa squadra e non solo segna un gol ma fa un assist alla società civile”, ha spiegato il Senatore Marco Lombardo.

“Per me è motivo di grande orgoglio essere qui. L’impegno e la dedizione mostrati mi hanno contagiato e per questo motivo ho deciso di essere un po’ il testimonial di questa legge. Il motivo per cui sono qui oggi è perché parliamo del 1 dicembre, un episodio che è stato il motore di tante cose ma non è il motivo principale. Quell’episodio ha una natura differente, sono un professionista e mi trovavo in un campo di Serie A con misure differenti dal mondo dilettantistico o per strada. In questo periodo ho avuto la fortuna di entrare in contatto con tante associazioni e Fondazioni e ho avuto modo di toccare con mano il dolore che provano i fondatori di questa associazioni che hanno perso qualcuno. Forse non abbiamo fatto il massimo per salvarli. Sono onorato che ci sia il mio nome sulla legge ma anche imbarazzato perché non è nemmeno giusto prendere il merito, perché c’è chi si spende da tempo e lotta per far arrivare informazioni sul primo soccorso e vorrei che fosse la legge di tutti”, ha aggiunto Edoardo Bove.

“Questa legge c’è perché dietro ogni soccorso c’è una vita che può ripartire. Un disegno di legge semplice nella sua struttura. Una legge non solo necessaria ma doverosa, la prima cura è il tempo. La differenza la fanno i primi secondi, minuti. Ogni anno nel nostro paese troppe vite si spezzano. I defibrillatori ci sono e questo disegno legge porta la cultura nelle aule scolastiche, nelle università, dove si fa sport. In molti paesi europei la formazione inizia dai più piccoli e crescono sapendo che non sono spettatori passivi, in Italia non abbiamo ancora una cultura diffusa di questo tipo. Questo è un disegno di legge co-firmato da maggioranza e opposizione, il primo soccorso ha un solo colore, quello della vita”, lo ha detto Licia Ronzulli. “Abbiamo bisogno di aiutare la scuola per fare questo. Dobbiamo essere tutti d’accordo per sentire gli esperti e calendarizzarla, per fare gioco di squadra”, ha aggiunto Simona Malpezzi. Infine dopo il messaggio inviato dal presidente dell’Aic Umberto Calcagno in cui ha sottolineato che “Bove è esempio di sportività e coraggio”. “Prendendo spunto da quanto accaduto a Edoardo e a distanza di anni da due tragedie come la scomparsa di Astori e Morosini, abbiamo preso l’impegno di non dimenticare e non permettere che episodi simili si possano ripetere. Da allora il nostro sport ha compiuto passi in avanti ma questi segnali non sono sufficienti”.

Infine le conclusioni del Ministro Abodi che ha raccontato come si sia “confrontato con questa problematica. Ogni anno c’è questa guerra silenziosa come gli incidenti stradali. Leggendo la documentazione mi sono confrontato con i dati e con questa problematica che colpisce 65mila persone. Un numero pazzesco ma noi ci abituiamo troppo a tutto. A me è successo 40 anni fa, mio cugino a 13 anni è morto durante una partita a pallone con gli amici d'estate, c'erano minore consapevolezza e conoscenza a quel tempo. Non possiamo lasciar correre le cose e accorgercene poi, come opinione pubblica, solo quando colpiscono qualcuno che conosciamo”.

L’obiettivo della legge è chiaro: rafforzare in modo strutturale la formazione al primo soccorso in Italia, a partire dai luoghi dove ragazzi e adulti passano la maggior parte del tempo -scuole, società sportive, aziende- per evitare che la catena dei soccorsi si inceppi proprio nei minuti decisivi. Ogni anno, nel nostro Paese, circa 65 mila persone perdono la vita per mancanza o ritardo negli interventi di primo soccorso. La “Legge Bove” nasce dall’idea che le manovre salvavita debbano diventare patrimonio comune e punta a rendere obbligatoria una formazione minima per allenatori, dirigenti e operatori, diffondere in modo capillare i defibrillatori con la riduzione al 5% dell’iva e insegnare alle nuove generazioni come reagire davanti a un malore improvviso.

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