Zelensky: "Nuovi colloqui con Usa su piano di pace". Macron, Starmer e Merz sentono Trump

Russia "pronta a reagire" a truppe europee in Ucraina. Cremlino: "Lavoriamo per pace garantita di lungo periodo, no a tregua". Il presidente ucraino pronto a elezioni entro tre mesi

Merz, Macron, Zelensky e Starmer - Fotogramma /Ipa
Merz, Macron, Zelensky e Starmer - Fotogramma /Ipa
10 dicembre 2025 | 09.17
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che sono in programma per la giornata odierna colloqui con gli Stati Uniti "in merito a un documento che illustrerà in dettaglio il processo di ricostruzione post-bellica e lo sviluppo economico dell’Ucraina". "Parallelamente - ha aggiunto su X - stiamo completando il lavoro sui 20 punti di un documento fondamentale, che potrebbe definire i parametri per porre fine alla guerra. Prevediamo di consegnarlo agli Stati Uniti nel prossimo futuro, a seguito della collaborazione con il team del presidente Trump e i partner europei".
Zelensky ha anche confermato la nuova riunione della coalizione dei Volenterosi prevista per domani. "Stiamo lavorando in modo molto produttivo per garantire la sicurezza futura e impedire il ripetersi dell'aggressione russa - ha scritto su X - Questa settimana potrebbe portare novità per tutti noi e porre fine allo spargimento di sangue. Crediamo che la pace non abbia alternative e che le questioni chiave siano come costringere la Russia a fermare le uccisioni e cosa possa dissuaderla concretamente da una terza invasione".

Secondo quanto ha riportato dal Financial Times, Donald Trump ha fatto consegnare dai suoi negoziatori un ultimatum al presidente ucraino per chiudere l'accordo "in pochi giorni", sperando in un accordo "entro Natale".

Intanto oggi il presidente francese Emmanuel Macron ha reso noto di aver avuto - assieme al premier britannico Keir Starmer e al cancelliere tedesco Friedrich Merz - un colloquio telefonico di 40 minuti con Donald Trump "per cercare di fare progressi sull'Ucraina".

Russia: "Pronti a reagire a truppe europee in Ucraina"

"Non faremo la guerra all'Europa, non abbiamo nessuna intenzione di farlo''. Ad affermarlo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, sottolineando che ''lo ha detto anche il presidente Vladimir Putin''. Allo stesso tempo Lavrov ha detto che ''Mosca risponderà a qualsiasi azione ostile, tra cui lo schieramento di contingenti militari europei in Ucraina e l'espropriazione di beni russi''.

Il ministro degli Esteri russo ha poi detto che ''l'Europa ha l'illusione di pensare di poter sconfiggere la Russia''. Citato dalla Ria Novosti, ha quindi detto che "avendo investito tutto il loro capitale politico nella guerra contro la Russia, usando le mani e i corpi dei cittadini ucraini, continuano, in una cecità politica senza speranza, a illudersi di poter in qualche modo sconfiggere il nostro Paese''.

Intanto Mosca e Washington proseguiranno il loro impegno per mettere fine alla guerra in Ucraina, ha dichiarato ancora. "La cosa principale è che si sia compreso che una soluzione sostenibile è impossibile senza sradicare le cause profonde della crisi", ha detto Lavrov. ''La Russia apprezza la volontà di Donald Trump di risolvere il conflitto attraverso mezzi politici e diplomatici'', ha aggiunto il ministro degli Esteri russo.

Trump, ha detto ancora Lavrov, ''non ha alcuna fretta di revocare le sanzioni'' imposte dagli Stati Uniti alla Russia, ''ma sta addirittura intensificandole''.

Cremlino: "Lavoriamo per pace garantita di lungo periodo, no a tregua"

Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha ribadito dal canto suo che per la Russia la priorità non è un cessate il fuoco temporaneo, ma un accordo complessivo che metta fine in modo stabile al conflitto in Ucraina. "In primo luogo lavoriamo alla pace, non a una tregua", ha sottolineato Peskov durante un briefing con la stampa citato dalla Tass, precisando che "una pace sostenibile, garantita e di lungo periodo, raggiunta attraverso la firma dei relativi documenti, è una priorità assoluta". Le sue parole arrivano in risposta alla dichiarazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky sulla disponibilità di Kiev a una tregua riguardante le infrastrutture energetiche.

Il Cremlino inoltre continua a 'sposare' la dottrina Trump. Dopo aver affermato che la sua strategia di sicurezza nazionale "è in linea" con le posizioni di Mosca, il portavoce della presidenza russa ha plaudito anche alle parole del presidente americano sulla guerra in Ucraina e la Russia destinata a vincerla. "Per molti versi, sul tema dell'adesione alla Nato, sul tema dei territori, sul tema della perdita di territori da parte dell'Ucraina, è in sintonia con la nostra visione”, ha detto Dmitry Peskov, definendo “molto importanti” le dichiarazioni di Trump fatte in un'intervista a Politico.

La mossa di Zelensky sulle elezioni in Ucraina

Il presidente ucraino ha nel frattempo dichiarato di essere pronto a indire elezioni entro 60-90 giorni, nonostante la guerra con la Russia, a condizione che gli Stati Uniti e l'Europa garantiscano la sicurezza per tale voto. In una conferenza stampa Zelensky ha espresso la sua volontà di procedere con le elezioni, sottolineando che sarebbero necessarie modifiche alla legge elettorale ucraina.

La legge marziale vigente in Ucraina vieta le elezioni presidenziali, parlamentari e locali. Tuttavia, Zelensky ha chiesto ai parlamentari della sua fazione di preparare le modifiche necessarie per consentire lo svolgimento delle elezioni. La Costituzione ucraina prevede che le elezioni parlamentari possano essere svolte solo dopo la revoca della legge marziale, mentre le modifiche costituzionali sono proibite durante il periodo di guerra.

Kiev teme la possibilità di manipolazione delle elezioni da parte della Russia e l'installazione di un governo fantoccio nel Paese. Inoltre, resta irrisolto il problema di come garantire la partecipazione di tutti gli elettori ucraini aventi diritto: oltre 5,8 milioni di persone sono fuggite all'estero e diverse milioni vivono in territori occupati dalla Russia. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che molti ucraini non possono partecipare al voto a causa dello spostamento forzato o dell'occupazione russa dei loro territori. Nonostante queste sfide, Zelensky sembra determinato a procedere con le elezioni se le condizioni di sicurezza saranno garantite

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