West Nile, altri 2 morti in Campania. Dodici nuovi casi nel Lazio

Salgono a 9 i morti in Italia. Primo contagio in Sardegna nell'Oristanese, due in Lombardia

Una zanzara (Fotogramma/Ipa)
Una zanzara (Fotogramma/Ipa)
30 luglio 2025 | 13.59
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Altri due morti per West Nile oggi, mercoledì 30 luglio, in Campania. Un 73enne, originario di Maddaloni nel Casertano e con patologie pregresse, è la quarta vittima del virus nella Regione e la terza nel Casertano. L'uomo è deceduto, dopo il ricovero in rianimazione all'Ospedale Sant'Anna e San al Sebastiano di Caserta.

Un 76enne in dialisi è morto a Caserta. Originario della provincia di Salerno, era in una residenza a Grazzanise. Si tratta del quinto decesso in Campania e del nono in Italia.

Sono dodici, invece, i nuovi casi nel Lazio, tutti in provincia di Latina, che portano a 58 il totale delle infezioni registrate in regione da inizio anno. A certificarlo le analisi effettuate dal Laboratorio di virologia dell'Istituto nazionale per le malattie infettive 'Lazzaro Spallanzani' Irccs di Roma. Dei 12 nuovi pazienti - distribuiti fra Latina, Cisterna di Latina, Pontinia, Priverno, Sabaudia e Santi Cosma e Damiano - 11 hanno sintomi con febbre e sono monitorati a domicilio, mentre un'altra ha riscontrato la sindrome neurologica, riporta una nota.

Con questi ultimi accertamenti, si legge nella nota, nel 2025 le conferme diagnostiche di positività di infezione da West Nile virus nel Lazio salgono a 58. Nel dettaglio: 54 casi monitorati dalla Asl di Latina; 2 casi monitorati dalla Asl Roma 6; 1 caso monitorato dalla Asl di Frosinone; 1 caso registrato fuori regione, con probabile esposizione nella provincia di Caserta. Dei 58 infettati: 16 pazienti sono ricoverati in reparti ordinari; 6 persone sono state dimesse; 30 pazienti sono in cura presso il proprio domicilio; 3 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva; 3 i decessi.

Dal Lazio alla Sardegna nell'Oristanese, dove un 72enne con patologie pregresse è ricoverato in condizioni critiche. E' il primo contagio umano accertato nella Regione. A giugno nell'Oristanese c'erano state due cornacchie contagiate: una ad Arborea e un'altra a Oristano. All'inizio di luglio il virus era stato trovato in un gruppo di zanzare e ora c'è il primo contagio nell'uomo.

Due donne contagiate, invece, in Lombardia. "Si tratta di una 38enne a Milano e una 66enne a Pavia, ma soltanto per quest'ultima è stato ritenuto opportuno procedere al ricovero, in condizioni non gravi" riferisce la Regione in una nota.

"La situazione è assolutamente sotto controllo" rassicura il direttore generale Welfare della Regione, Mario Melazzini. L'infezione è "una malattia praticamente endemica", ricorda Melazzini, "che ormai dal decennio scorso si manifesta anche nella nostra Regione". "Nella quasi totalità dei casi non è necessario il ricovero e si guarisce da soli", sottolinea il Dg Welfare.

Salgono a 9 i morti in Italia nel 2025

Con l'ultimo decesso, segnalato in Campania, salgono a 9 i morti da virus West Nile quest'anno in Italia: uno in Piemonte, tre nel Lazio e cinque in Campania. La prima vittima è stata registrata in Piemonte, dove un uomo è morto dopo aver contratto l'infezione nel mese di marzo, molto in anticipo rispetto alla tipica 'stagione delle zanzare' che trasmettono la malattia. Quindi la donna di 82 anni di Nerola (Roma), che si trovava in vacanza in provincia di Latina ed è deceduta il 20 luglio all'ospedale San Giovanni di Dio di Fondi. Nel Lazio un 77enne residente a Isola del Liri, nel Frusinate, è morto allo Spallanzani di Roma, dopo il soggiorno a Baia Domizia nel Casertano. L'uomo, trapiantato di cuore, soffriva anche di insufficienza renale cronica.

Ordine medici Napoli: "Manca la prevenzione"

"Se si fosse puntato di più anche sul potenziamento dei dipartimenti di prevenzione, garantendo maggiori risorse e personale, oggi non ci troveremmo nella condizione di dover correre a fare bonifiche per ridurre i rischi connessi al virus West Nile" afferma il presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Napoli e provincia, Bruno Zuccarelli. "Fortunatamente il West Nile non ha nulla a che vedere con i rischi del recente passato e con la possibilità di una pandemia. Ma siamo comunque al cospetto di un campanello d'allarme per un'attività di prevenzione che resta in larga parte dimenticata. Quello che stiamo vivendo deve essere considerato un monito a non trascurare i rischi, affinché in tutte le declinazioni possibili quel 'mai più' post-Covid non resti lettera morta, come purtroppo sembra ormai evidente che sia accaduto", ha aggiunto Zuccarelli, che lancia un appello alla politica a potenziare i servizi incaricati di vigilare e prevenire, al quale si aggiunge anche un invito alla calma.

"Sento parlare di bollettini e di decessi come se si trattasse di un macabro déjà-vu. È utile che tutti, a partire da chi ha il compito di fare informazione, comprendano che i casi che si stanno registrando non delineano un allarme. Di certo il West Nile non potrà mai avere conseguenze drammatiche come quelle del Covid. Non esiste alcun nesso tra i due virus", spiega Zuccarelli, sostenendo con forza quanto richiesto dal Prefetto di Napoli, Michele Di Bari. "Le bonifiche sono essenziali per garantire ambienti salubri e ridurre il rischio per le persone più fragili. La fragilità di alcuni non può essere dimenticata, anzi: è a questi pazienti che dobbiamo guardare con tutta la cautela e le precauzioni del caso. Parliamo di persone che combattono ogni giorno una battaglia contro la malattia e che possono realmente rischiare grosso per una banale puntura di zanzara. È principalmente a loro che dobbiamo garantire un ambiente salubre e sicuro".

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