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Tornato in Israele calciatore arrestato in Turchia

Dopo aver segnato un gol, Sagiv Yehezkel aveva fatto un gesto in favore degli ostaggi israeliani

Una manifestazione per gli ostaggi di Hamas
Una manifestazione per gli ostaggi di Hamas
15 gennaio 2024 | 13.22
LETTURA: 2 minuti

E' tornato in patria il calciatore israeliano Sagiv Yehezkel, arrestato ieri in Turchia solo per un gesto in favore degli ostaggi israeliani prigionieri di Hamas subito dopo aver segnato un gol per la squadra dell'Antalyaspor.

Il 28enne Yehezkel ha festeggiato il goal contro la squadra avversaria del Trabzonspor facendo con le mani il segno del cuore e mostrando una fascia al polso con la scritta: "100 giorni, 7 ottobre" e una piccola stella di David. Il gesto in favore degli ostaggi ha sollevato un'ondata di indignazione in Turchia. Il club ha espulso il calciatore e si prepara a rompere il contratto, malgrado ciò gli costerà un milione di dollari. Il ministro turco degli Esteri, Yilmaz Tunc, ha annunciato ieri sera su X che era stata aperta una inchiesta contro il calciatore per "incitamento all'odio e l'ostilità" per il suo "brutto gesto a favore del massacro perpetrato da Israele a Gaza".

Le accuse alla Turchia

La vicenda ha creato intanto nuove tensioni fra Israele e Turchia, con diversi ministri che hanno accusato il presidente turco Recep Tayyp Erdogan di essere "un dittatore" e un nazista".

Il ministero degli Esteri israeliano ha lavorato in sordina per la scarcerazione e il rientro del calciatore 28enne, mentre il premier Benyamin Netanyahu esortava il governo a tenere un profilo basso. Ma quando la storia è emersa oggi sui media, diversi ministri hanno commentato con durezza sui social.

Il titolare della Difesa, Yoav Gallant, ha lamentato "l'ingratitudine e l'ipocrisia della Turchia" dopo gli aiuti per il terremoto inviati da Israele. "Attraverso le sue azioni, la Turchia serve da braccio esecutivo di Hamas", ha aggiunto. "La Turchia è diventata una dittatura oscura" - ha scritto su X il ministro degli Esteri Israel Katz - "chi arresta un calciatore per un atto di identificazione con 136 ostaggi trattenuti da 100 giorni nelle mani di un'organizzazione terrorista assassina rappresenta una cultura di omicidio e odio". Intanto il ministro di estrema destra Itamar Ben Gvir ha esortato gli israeliani a boicottare la Turchia e dato del "nazista" a Erdogan.

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