A Roma manifestazione per Gaza: "Siamo un milione". Scene di guerriglia tra incappucciati e forze dell'ordine

Lancio di bottiglie e bombe carta verso le forze dell'ordine, cassonetti e un'auto dati alle fiamme: due arrestati e circa 260 estremisti fermati, 41 feriti tra le forze dell'ordine. Imbrattata la statua di Wojtyla, ira della premier Meloni

Corteo pro Pal a Roma, la statua  di Wojtyla imbrattata e la guerriglia tra incappucciati e forze dell'ordine
Corteo pro Pal a Roma, la statua di Wojtyla imbrattata e la guerriglia tra incappucciati e forze dell'ordine
04 ottobre 2025 | 14.37
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 Prima un lunghissimo corteo pacifico per dire 'stop al genocidio' a Gaza, poi in serata scene da guerriglia urbana. E' quanto accaduto oggi sabato 4 ottobre a Roma. "Un milione di persone", secondo gli organizzatori hanno partecipato alla manifestazione nazionale promossa dalle comunità palestinesi a cui hanno aderito la rete che ha sostenuto nei giorni scorsi la Global Sumud Flotilla tra associazioni, collettivi studenteschi (come Cambiare Rotta e Osa), sindacati, Anpi, società civile, che si è snodata tra piazza di Porta San Paolo e piazza San Giovanni. "Circa 250mila" secondo la Questura di Roma.

Guerriglia urbana in serata, 262 estremisti fermati e identificati

Caos in via Merulana, dove gli antagonisti staccatisi dal corteo pro Pal tra lanci di bombe carta e bottiglie, hanno preso di mira un'auto civetta della guardia di finanza, prima infrangendone i vetri e poi appiccando il fuoco (VIDEO). Poi la guerriglia si è spostata verso piazza Vittorio con le forze dell'ordine che hanno lanciato lacrimogeni e azionato gli idranti. Ordigni esplosivi sono stati rinvenuti e sequestrati in via Lanza, dove un gruppo di circa 200 persone che si era staccato dal corteo principale è stato bloccato dalla polizia per essere identificato. In zona san Giovanni la polizia ha arrestato in flagranza un uomo che aveva aggredito un agente durante il corteo pro Pal.

Tafferugli anche in via Santa Croce in Gerusalemme, dove si è diretto un gruppo di incappucciati che, dopo la fine del corteo pro Pal e la guerriglia di piazza Vittorio, aveva schierato i cassonetti della spazzatura in viale Manzoni formando una barricata e si era poi vista raggiungere dagli uomini del reparto mobile. Le forze dell'ordine hanno usato i lacrimogeni per far disperdere gli antagonisti. Nel corso dei tafferugli a piazza Vittorio i manifestanti hanno spostato i cassonetti della spazzatura al centro di via Buonarroti facendo una barricata. Cassonetti sono stati bruciati in via Emanuele Filiberto, altri buttati in mezzo alla strada. In via dello Statuto pali della strada sono stati divelti (VIDEO).

Bottiglie e sassi sono stati lanciati all’indirizzo della sede storica di CasaPound Italia in via Napoleone III. A quanto riferisce il movimento guidato da Gianluca Iannone, l'assalto degli antagonisti sarebbe scattato intorno alle 20.30, quando un gruppo, staccatosi dal corteo, "ha deliberatamente provato a sfondare il portone dello stabile tirando bombe carta e fumogeni". "Come molti sanno il palazzo ospita da più di vent’anni ben diciannove famiglie in difficoltà abitativa tra cui numerosi bambini e disabili - fa sapere Cpi - Alcune schegge e fumogeni hanno ferito un minore che ha avuto momenti di difficoltà respiratoria grave".

Al termine della giornata complessivamente sono state fermate 262 persone. Dopo i primi approfondimenti investigativi, due dei soggetti fermati sono stati arrestati. Entrambi provenienti da altre province, d’intesa con l’Autorità giudiziaria, sono stati tratti in arresto per i reati di violenza e resistenza a Pubblico ufficiale.

Fermati nella concomitanza delle azioni che hanno causato turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica, una volta fermati, hanno tentato di sottrarsi agli agenti anche scagliando contro di loro componenti dell’arredo urbano, tra cui una sedia. La loro posizione sarà oggetto di ulteriori approfondimenti investigativi all’esito del vaglio di una straordinaria mole di immagini che la Digos della Questura di Roma sta già acquisendo e che costituirà la piattaforma di lavoro per risalire alle responsabilità di chi ha posto in essere azioni in contrasto con la legge e l’ordine pubblico.

Per gli altri 260 sarà valutato il deferimento per i reati di danneggiamento, adunata sediziosa e resistenza a Pubblico ufficiale. Sono 35 gli agenti di Polizia di Stato, tre gli operatori della guardia di finanza, due carabinieri e uno della polizia penitenziaria, che hanno fatto ricorso alle cure mediche.

"Quella di oggi è stata una manifestazione estremamente partecipata di oltre 250mila persone. Ringrazio il questore e tutte le forze dell'ordine per come sono stati organizzati i servizi che hanno fatto sì che la manifestazione si svolgesse senza problemi nonostante la presenza di molti antagonisti, diverse centinaia, anche provenienti da altre città e intenzionati esclusivamente a provocare disordini. Queste persone non sono riuscite a disturbare la manifestazione ma lo hanno fatto solo alla fine quando il corteo era sostanzialmente terminato", ha detto all'Adnkronos il prefetto di Roma Lamberto Giannini.

Il corteo pro Pal

Bandiere della Palestina e i due striscioni con su scritto 'Stop complicità con Israele contro occupazione e genocidio, con la resistenza Palestinese' e 'Stop al genocidio, stop accordi con Israele, libertà per Anan, Ali e Mansour -Palestina libera' hanno aperto il grande corteo partito da Porta San Paolo e conclusosi in piazza San Giovanni. Dal megafono la richiesta degli organizzatori a non esporre bandiere di partiti o sindacati ma solo la bandiera della Palestina.

"Roma è tutta bloccata e rappresenta tutta l'Italia ed è a fianco della Resistenza Palestinese", hanno affermato gli organizzatori. Migliaia di persone hanno continuato a confluire per tutto il tragitto, scandito da cori e discorsi a favore della Palestina. Gli organizzatori hanno ringraziato i partecipanti dal camion in testa appena prima di arrivare a destinazione, i manifestanti hanno concluso la marcia applaudendo.

Tra i mille striscioni anche una bandiera di Hamas

"Vogliamo che il corteo sia inondato di bandiere palestinesi che caratterizzino l'intera piazza, perché è ciò che ci accomuna tutte e tutti", si erano raccomandati gli organizzatori. E in effetti sono stati migliaia i vessilli bianchi rossi neri e verdi della Palestina che hanno invaso Roma. Ma tra questi sono spuntate, all'altezza del Colosseo, anche una bandiera di Hamas e una di Hezbollah. Mentre alcuni manifestanti hanno scandito cori contro l'Idf e inneggiato all'Intifada.

Meloni attacca su statua di Wojtyla imbrattata

Diversi i parlamentari di opposizione che hanno deciso di scendere in piazza. Mentre la premier Giorgia Meloni è intervenuta commentando lo sfregio alla statua di Papa Wojtyla in piazza dei Cinquecento dove nei giorni scorsi c'era un presidio a sostegno della causa palestinese.

"A Roma hanno imbrattato la statua dedicata a San Giovanni Paolo II scrivendo 'fascista di merda' e disegnando una falce e martello. Dicono di scendere in piazza per la pace, ma poi oltraggiano la memoria di un uomo che della pace è stato un vero difensore e costruttore. Un atto indegno commesso da persone obnubilate dall'ideologia, che dimostrano totale ignoranza per la storia e i suoi protagonisti", ha affermato Meloni.

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