
L’aumento della spesa per la difesa e la sicurezza, come anche sancito dal vertice NATO del 24 e 25 giugno, è uno dei temi più caldi in discussione in Parlamento. Sulle conseguenze che tale incremento potrebbe avere sui conti pubblici si sono di recente espressi anche BCE, Banca d’Italia, Corte dei conti, che hanno sostenuto che l’impatto sarà pesante. A partire da queste premesse, l’On. Patuanelli (M5S) ha rivolto un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Economia e delle finanze, aggiungendo anche una stima elaborata dal Corriere della Sera, secondo cui per far fronte agli impegni presi, per l’Italia sarà necessaria una manovra aggiuntiva di finanza pubblica di circa 8 miliardi di euro l’anno. Nello specifico, il deputato pentastellato chiede al Ministro di sapere quale sia la progressione economica di investimento per ogni annualità fino al 2035 per raggiungere il 5% della spesa militare in rapporto al PIL e dove il Governo prevede di trovare le ingenti risorse aggiuntive a copertura degli incrementi di spesa necessari, tenuto conto delle preminenti necessità di sanità, istruzione, welfare, sostegno alle imprese e ambiente. Nella risposta in Aula, il Ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, ha ricordato che il concetto di sicurezza si riferisce ad un ampio spettro di spese, non solo direttamente legate al concetto classico di armamento. Nelle parole del Ministro, il Governo ribadisce che: “Questo impegno deve coinvolgere anche l’offerta, specie quella dell’industria italiana, a partire dai nostri campioni Leonardo e Fincantieri, per avere un ritorno anche in termini di occupazione”. In aggiunta, Giorgetti ha affermato che: “Il Governo non è disposto a mettere in discussione la salvaguardia delle voci di spesa orientate alla crescita e al benessere economico e sociale del Paese, come il sostegno alle famiglie e i servizi sociali.
Link: Testo completo dell’interrogazione
Link: Testo completo della risposta