Alberto Trentini da un anno in carcere in Venezuela, la madre: "Il governo si è speso poco per mio figlio"

"Indignata perché sono certa che non si è fatto quel che era necessario e doveroso fare per la sua liberazione. Mi sorge spontanea una domanda: se fosse stato un loro figlio l'avrebbero lasciato in prigione un anno intero?"

La conferenza stampa a Palazzo Marino (Ipa)
La conferenza stampa a Palazzo Marino (Ipa)
15 novembre 2025 | 14.29
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"Per arrivare all'obiettivo della liberazione di Alberto doveva esserci e invece non c'è stato un gruppo coeso e motivato di persone che doveva mirare a uno stesso risultato e invece sono qui dopo 365 giorni ad esprimere la mia indignazione, perché sono certa che non si è fatto quel che era necessario e doveroso fare per la liberazione di Alberto". Così Armanda Colusso, madre di Alberto Trentini, durante una conferenza stampa organizzata a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, a un anno dall'incarcerazione del figlio in Venezuela.

"Ricordiamoci - ha detto Colusso - che fino ad agosto il nostro governo non aveva ancora avuto alcun contatto telefonico con il governo venezuelano e questo dimostra quanto poco si sono spesi per mio figlio. Mi sorge spontanea una domanda: se fosse stato un loro figlio l'avrebbero lasciato in prigione un anno intero?", si è chiesta la madre del cooperante veneziano di 46 anni detenuto a Caracas da un anno.

"Sono stata troppo paziente, educata, ma ora la mia pazienza si è esaurita", ha concluso.

"Da un anno esatto Alberto Trentini è detenuto in Venezuela. In questi mesi la madre Armanda Colusso, come ha ricordato anche oggi, si è fidata del Governo e delle istituzioni italiane, che le hanno imposto il silenzio, a loro dire per 'non danneggiare la posizione del figlio'. Ma questo finora non ha portato a niente di niente, nonostante le rassicurazioni e le tante promesse. Le sue parole oggi sono un macigno e rappresentano un vero atto di accusa verso Giorgia Meloni e il suo Governo", scrive sui social Nicola Fratoianni di Avs.

"Perché - aggiunge - per nove mesi di detenzione infatti le autorità italiane non hanno mosso un dito, visto che non avevano mai avuto contatti con il Governo venezuelano. Ad ogni occasione si dicono patrioti, quando poi c'è da proteggere un nostro concittadino spariscono. Quando si tratta invece di accompagnare a casa un criminale con un volo di Stato sono più che celeri... Alla madre e alla famiglia di Trentini tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Il Governo italiano - conclude Fratoianni - deve smetterla di far finta di niente e muoversi per garantire a Trentini diritti e sicurezza, nonché fare di tutto per riportarlo a casa. Il momento di agire è ora".

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