
Secondo Ynet, Stati Uniti e Israele concordano nel ritenere che Hamas non voglia un accordo per la tregua in cambio della liberazione degli ostaggi. Governo 'licenzia' la procuratrice generale, ma arriva lo stop dall'Alta Corte
"La decisione è presa, occuperemo totalmente Gaza". A dichiararlo sono fonti dell'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, citate dal sito Ynet. "Vi saranno attività anche in aree in cui sono detenuti gli ostaggi", hanno aggiunto. "E se questo non sta bene al capo di stato maggiore delle Idf può anche dimettersi", hanno concluso.
Secondo Ynet Donald Trump avrebbe dato il via libera per l'operazione militare contro Hamas a Gaza. Sempre secondo la stessa fonte Stati Uniti e Israele concordano nel ritenere che Hamas non voglia un accordo per la tregua in cambio della liberazione degli ostaggi.
Il premier israeliano riunirà quindi il gabinetto di sicurezza per discutere di un'espansione delle operazioni militari nella Striscia, riferisce il quotidiano israeliano 'Ha'aretz', che cita una fonte bene informata. L'incontro servirà anche a discutere dell'invasione di aree di Gaza dove potrebbero essere tenuti prigionieri gli ostaggi.
Intanto i ministri del governo israeliano hanno votato all'unanimità a favore della rimozione dal suo incarico della procuratrice generale Gali Baharav-Miara. Ad annunciarlo è il ministro della Giustizia Yariv Levin citato dal Times of Israel. Il governo è in disaccordo con Baharav-Miara fin dal suo insediamento e l'ha accusata di aver ripetutamente bloccato le sue decisioni, nomine e leggi per motivi politici.
Tuttavia l'Alta Corte di Giustizia ha stabilito che il licenziamento della Procuratrice generale non entrerà in vigore fino a quando i giudici non si saranno pronunciati sulla legalità del procedimento di rimozione, che gruppi di controllo e il Procuratore Generale hanno definito illegale.
Baharav-Miara ha definito "illegale" il voto del governo e affermato che il sistema di consulenza legale e la procura da lei presieduti continueranno a essere "fedeli alla legge".
"La decisione del governo di porre fine al mio mandato, presa poco fa, viola la legge", ha scritto Baharav-Miara in una lettera al Procuratore dello Stato Amit Aisman, indirizzata anche ai suoi vice e ad altre figure di spicco del sistema di consulenza legale e della procura. Le pressioni politiche e i comportamenti che violano la legge non ci impediranno di continuare a svolgere il nostro lavoro in modo imparziale, professionale e onesto".
"Continueremo ad assistere il governo nel promuovere le sue politiche nel rispetto della legge, nell'applicarla equamente e nel preservare lo stato di diritto", si legge inoltre.
La decisione arriva dopo che c'erano stati segnali di apertura da parte di Hamas. A scriverne era stato il quotidiano emiratino The National, citando sue fonti. "Hamas è aperto a negoziare un accordo globale per Gaza che porrebbe fine alla guerra nell'enclave palestinese e libererebbe tutti gli ostaggi detenuti", riferisce l'articolo secondo cui gli Stati Uniti stanno discutendo la bozza del documento con Israele e con mediatori del Qatar e dell'Egitto.
Secondo il Jerusalem Post la precondizione per tornare al tavolo delle trattative sarebbe stata di far entrare almeno 250 camion di aiuti umanitari al giorno nella Striscia di Gaza. La nuova politica del gruppo islamista rifiuta qualsiasi dialogo con Tel Aviv, a meno che non si verifichi un miglioramento significativo della situazione umanitaria.
Intanto almeno 21 palestinesi sono stati uccisi nell'ultimo giorno a Gaza nei raid di Israele. Tra le vittime, ci sono diverse persone che cercavano di raggiungere i centri di distribuzione degli aiuti. Lo riferisce al Jazeera. Una fonte dell'ospedale Al-Awda ha dichiarato che sette richiedenti aiuto sono stati uccisi e altri 20 sono rimasti feriti dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco nei pressi di un centro di aiuti umanitari della Ghf, nel centro di Gaza.
I servizi di emergenza hanno riferito che due persone, tra cui una donna, sono state uccise e oltre 20 sono rimaste ferite nei pressi del punto di distribuzione degli aiuti della Ghf nel quartiere di Al-Shakoush, alla periferia di Rafah. L'ospedale dei martiri di Al-Aqsa ha confermato che il bilancio delle vittime dell'attacco aereo israeliano su una casa a Deir Al Balah è salito a tre. Due persone sono state uccise in un bombardamento israeliano su Beit Lahia, nel nord di Gaza. Una fonte del Baptist Hospital ha riferito che sette persone sono state uccise nei bombardamenti israeliani in diverse aree del quartiere di Shuja'iyya, a est di Gaza City.
Attivisti israeliani, tra cui gli amici dell'ostaggio Rom Braslavski (comparso in un video diffuso dalla Jihad islamica nel fine settimana), hanno bloccato l'ingresso degli aiuti nella Striscia di Gaza e tagliato gli pneumatici di camion provenienti dalla Giordania. Lo riportano i media israeliani.
"Rom avrebbe dovuto essere di nuovo con me in macchina dopo la festa; sta morendo di fame in cattività mentre gli aiuti alimentari vengono trasferiti. Viene fornita piena assistenza a chi ne ha bisogno. Non permetteremo che ciò accada, stiamo lottando contro questo", ha detto uno degli attivisti, che, come Braslavski aveva il ruolo di addetto alla sicurezza al festival musicale Nova il 7 ottobre 2023.
Cinque persone sono morte per fame nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della Salute di Gaza guidato da Hamas, aggiungendo che il numero dei decessi per malnutrizione nella Striscia ammonta adesso a 180, inclusi 93 bambini.