Ponte sullo stretto, cosa cambia con lo stop della Corte dei Conti

06 novembre 2025 | 17.04
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Il Ponte sullo Stretto di Messina bocciato dalla Corte dei Conti. La sintesi giornalistica sconta, come è naturale che sia, la compressione di concetti più complessi che ogni titolo comporta. Per capire cosa significhi effettivamente la decisione di non concedere il visto di legittimità alla delibera Cipess che ha approvato il progetto definitivo è quindi necessario andare oltre il titolo. Il giudizio della Corte, infatti, non è legato a un giudizio politico o di merito sull'opportunità o meno di procedere con l'opera infrastrutturale bensì alla regolarità contabile e il rispetto delle norme e delle regole propedeutiche all’approvazione per la quale è prevista la registrazione della Corte dei Conti. In questo caso specifico, il parere negativo sarà articolato nelle motivazioni e indicherà le ragioni di questa decisione. A questo punto il Governo, che ha già ribadito la volontà di proseguire con il progetto, ha due strade davanti a se, o accogliere le osservazioni della Corte e correggere le irregolarità, ripresentando la delibera; o procedere comunque, assumendosi la responsabilità politica e contabile. In questo caso, servirebbe una delibera del Consiglio dei Ministri che dichiari il Ponte come opera di “interesse pubblico superiore”. La Corte registrerebbe l’atto “con riserva”, ma i ministri si esporrebbero a possibili indagini future per danno erariale. Tutto, in ogni caso, è rimandato alla pubblicazione delle motivazioni della Corte, attesa nei prossimi giorni. Solo allora si capirà se le criticità sono facilmente risolvibili o se il Governo dovrà assumersi un rischio politico e giuridico significativo per portare avanti il progetto.

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