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Caso Garlasco, quasi 7 ore di accertamenti dei Ris nella villetta dei Poggi

Sono stati effettuati nuovi rilievi nell'abitazione a quasi 18 anni dal delitto con l'obiettivo di riprodurre in 3d la casa e ricostruire la traiettoria delle tracce di sangue

I Ris nella villetta di Chiara Poggi (Fotogramma/Ipa)
I Ris nella villetta di Chiara Poggi (Fotogramma/Ipa)
09 giugno 2025 | 10.10
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Nuovo sviluppo delle indagini su Garlasco. Gli uomini del Ris dei carabinieri sono entrati oggi, lunedì 9 giugno, nella villetta di Via Pascoli a Garlasco, dove venne ritrovato il corpo di Chiara Poggi con laser, scanner e droni. Obiettivo dell'approfondimento di indagine è stato riprodurre in 3d la casa e ricostruire le traiettorie delle tracce di sangue. Gli accertamenti sono durati quasi 7 ore e si sono concentrati al piano terra dell'abitazione.

"Dovendosi accertare le tracce e gli altri effetti materiali" dell'omicidio del 13 agosto 2007 si procede "all'ispezione dell'immobile in via Pascoli 8, effettuando misurazioni con l'utilizzo di apposita strumentazione tecnica" ossia laser scanner e droni, ha scritto nero su bianco la procura di Pavia. Per gli inquirenti i nuovi accertamenti comprendono anche i "rilievi fotografici dei luoghi al fine di verificare le circostanze sopra indicate e in particolare l'attuale stato dell'immobile".

In particolare i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano e gli esperti del Ris sono a lavoro per rilievi tecnici nel soggiorno e lungo la scala, i luoghi in cui Chiara Poggi è stata colpita e trascinata. Si stanno cercando di acquisire tutte le misurazioni - già al centro dei processi che hanno portato alla condanna definitiva a 16 anni dell'allora fidanzato Alberto Stasi - per capire come l'assassino (o più assassini) si è mosso sul pavimento in cotto e sulle scale in marmo.

La richiesta arriva con la nuova indagine a carico di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, indagato per l'omicidio. Nella villetta sono presenti i genitori della vittima - papà Giuseppe e mamma Rita Preda - il dattiloscopista Davide Radaelli (scelto dalla famiglia della ventiseienne come consulente tecnico) e Angela Taccia, avvocata di Sempio.

Tra gli accertamenti ce n'era anche uno specifico per capire se l'impronta 33 possa essere stata lasciata senza scendere neppure un gradino della scala. L'impronta insanguinata a pallini, una scarpa numero 42, è impressa sul gradino 0 a indicare che l'assassino solleva il corpo e lo getta giù dalle scale. L'assenza di altre impronte di scarpe - statisticamente era impossibile non lasciare traccia delle suole, certifica una perizia disposta dai giudici nell'appello bis - rende falso il racconto di Stasi che dice ai carabinieri di aver 'scoperto' il corpo della fidanzata, dopo aver sceso un paio di gradini.

Nella nuova indagine la procura di Pavia e i carabinieri si focalizzano sulla possibilità che l'indagato non abbia calpestato neppure un gradino, ma possa essersi appoggiato al muro, avendo perso l'equilibrio nel tentativo di liberarsi della ventiseienne e, quindi, possa aver lasciato la sua impronta - senza sangue - sulla parete destra all'altezza del quarto gradino.

Avvocata Angela Taccia: "Ispezione per fare mappa 3d della casa scena del crimine"

L’ispezione di oggi, eseguita da Andrea Berti esperto del Ris che ha risolto il delitto dell’Olgiata e dai carabinieri di Milano, rivela l'avvocata di Andrea Sempio Angela Taccia, "è stata finalizzata per cercare di posizionare precisamente le tracce ematiche rinvenute nel 2007 sui muri e sul pavimento con le impronte trovate".

Gli esperti, spiega la legale, "hanno parlato di una triangolazione: le tracce erano già state esaminate e ora questo accertamento serve a capire la distanza (in centimetri) tra l’una e l’altra, per poi ricostruire con le nuove tecniche digitali una mappa 3d della casa diventata la scena del crimine”. Le nuove verifiche hanno visto l’impiego anche di un drone per fotografare la casa dall’alto e ricostruire con precisione ogni spazio. Si tratta di un accertamento ripetibile - presente come persona di fiducia solo il dattiloscopista della famiglia Poggi, che si dovrà poi confrontare con le perizie proprio su come si è mosso l’assassino nella villetta, che hanno portato alla condanna definitiva di Stasi. "È un accertamento che per noi non cambia niente. Noi abbiamo saputo di questa cosa nel weekend e come dice l’avvocato Lovati (altro difensore di Sempio, ndr.) ci sono tante stranezze e sono venuta a controllare". Per quanto riguarda, invece, i genitori di Chiara Poggi, aggiunge la legale di Sempio Taccia, "sono tranquilli, ma sono stanchi".

Legali Poggi: "Violata la riservatezza della verifica investigativa"

"Anche questa mattina, come sempre in passato, i genitori di Chiara hanno aperto le porte della loro casa agli inquirenti, come era stato loro richiesto per le vie brevi", affermano Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, legali della famiglia Poggi. "Ancora una volta sono rimasti amaramente sorpresi nel riscontrare che il relativo decreto di ispezione era stato reso immediatamente disponibile alla stampa e non a loro, quali persone offese dal reato, in un contesto nel quale la procura di Pavia si era formalmente impegnata a garantire la riservatezza della verifica investigativa" aggiungono i legali. "Al momento non sappiamo quale sia lo scopo di queste ulteriori verifiche che sembrerebbero sovrapporsi agli accertamenti, già compiuti in sede peritale nel contraddittorio tra le parti nel procedimento a carico di Alberto Stasi" concludono gli avvocati Tizzoni e Compagna.

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