Garlasco, "indagine su Sempio va spostata a Brescia": la richiesta dell'avvocato del pm Venditti

L'ex procuratore aggiunto di Pavia martedì al Riesame di Brescia: la decisione in settimana. Il difensore Aiello: "Eresia giuridica equazione Venditti corrotto e Stasi innocente"

Andrea Sempio - (Fotogramma/Ipa)
Andrea Sempio - (Fotogramma/Ipa)
12 ottobre 2025 | 21.34
LETTURA: 4 minuti

"E' la Procura di Brescia, non quella di Pavia, che deve occuparsi della nuova indagine su Andrea Sempio". E' la riflessione che muove Domenico Aiello, difensore di Mario Venditti, citando l'articolo 11 del codice di procedura penale che fa riferimento alla competenza per i procedimenti riguardanti i magistrati. Questo il ragionamento del legale: "Una volta che un'attività di indagine compiuta nel procedimento pavese contro Andrea Sempio ha determinato una notizia criminis nei confronti di un magistrato, l'attività di trasmissione ha effetto di trascinare le indagini", dunque tutto - incidente probatorio compreso - dovrebbe essere trasferito nella Procura guidata da Francesco Prete. L'avvocato ha presentato una nota sul tema.

L'ex procuratore aggiunto di Pavia martedì 14 ottobre comparirà davanti al Tribunale del Riesame di Brescia. Aiello, ha fatto ricorso contro il decreto di sequestro disposto lo scorso 26 settembre. Tra le motivazioni difensive "l’assenza dei gravi indizi" necessari per contestare in questo caso la corruzione, e "l’inesistenza dei motivi di urgenza per procedere a una perquisizione". Nell’atto difensivo si fa riferimento "all’assenza di criteri o ragioni per ritenere presente una prova di un reato del 2017 negli apparati di Venditti" ossia nel cellulare, tra i documenti o nel computer oggetto della perquisizione e del successivo sequestro. Per la difesa, il decreto firmato dal procuratore di Brescia Francesco Prete e dalla pm Claudia Moregola è "un’attività esplorativa e arbitraria con cui si vuole violare la dimora e la privacy di un privato cittadino". La decisione del Riesame su Venditti è attesa entro la prossima settimana, cioè entro il 18 ottobre.

Aiello non nasconde che si tratta di un momento "complesso" per l'ex magistrato Venditti, indagato anche per la vicenda 'Clean'. "Il mio assistito ha visto un’aggressione ingiustificata a un patrimonio di valori e di onestà costruiti in una vita. La sua immagine è compromessa, hanno distrutto un uomo perché si è trovata in un'eretica equazione (Venditti corrotto uguale assassino innocente e nuovo indagato colpevole, ndr). Chi potrà mai restituirgli la sua onorabilità distrutta senza ragione?", sottolinea Aiello.

La contestazione

Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia, è indagato per corruzione in atti giudiziari nel caso Garlasco che vede indagato Andrea Sempio. Il ragionamento del difensore, contenuto in una densa pec, è stato trasmesso alla Procura generale di Milano guidata da Francesca Nanni, al procuratore generale di Brescia Guido Rispoli, ma anche alle Procure di Brescia e di Pavia interessate dalla riapertura del caso Garlasco, così come alla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli che si sta occupando dell'incidente probatorio ancora in corso.

La contestazione, che può essere formalmente sollevata dalla difesa dell'indagato, in questo caso tira in ballo anche il cosiddetto 'pizzino' contenuto nel decreto dello scorso 26 settembre scorso con cui la Procura bresciana ha disposto la perquisizione nei confronti dell'ex magistrato Venditti. Quel foglio scritto a mano da Giuseppe Sempio - 'Venditti gip archivia x 20. 30 euro' - che per l'accusa rappresenta la cifra pagata nel 2017 per velocizzare la chiusura della pratica è parte integrante dell'accusa di corruzione, ma è "inevitabilmente legato" al delitto di Chiara Poggi.

"L’indagine connessa (l'omicidio, ndr) è il contenitore nell’ambito della quale è stata rinvenuta la prova di un'ipotesi corruttiva quindi è evidente che non si può selezione una parte dell’indagine da mandare, e una da non mandare. È tutto connesso, la nuova indagine su Sempio è connessa all’attività che Pavia ha trasmesso a Brescia e dunque a indagare deve essere Brescia". In questo senso, per l'avvocato Aiello, anche l'incidente probatorio deve essere spostato perché "connesso agli stessi atti". Un trasferimento tutelato dal codice di procedura penale: quando è coinvolto un magistrato bisogna andare davanti a un'altra autorità giudiziaria a garanzia di imparzialità del giudizio.

"L'errore si dimostra attraverso le regole, all’interno di un’aula di tribunale, non sui media altrimenti passa il messaggio che la giustizia diventa un’opinione che viene costruita nei talk show. La giustizia non viene esercitata a maggioranza, dalla simpatia o meno dei personaggi. Siamo finiti nelle mani di spregiudicati paparazzi, ma al paparazzo lasciamo la commedia, noi presidiamo la verità", prosegue Aiello.

In un lungo incontro con la stampa l'avvocato ripercorre il caso Garlasco che non esita a definire "surreale" e il tentativo di riaprire un caso che la Cassazione ha chiuso stabilendo - dopo cinque processi - che Alberto Stasi è il solo assassino della fidanzata ventiseienne. Il legale elenca i vari tentativi "legittimi" della difesa Stasi di riaprire il caso, "destinati a naufragare davanti a un giudicato della Cassazione" e ricorda le ordinanze di rigetto che si sono susseguite fino ad ora: una della Corte d'Appello di Brescia, il no della Corte europea dei diritti dell'uomo e la bocciatura di un ricorso straordinario.

E ancora: "L'equazione Venditti corrotto uguale assassino innocente e nuovo indagato colpevole è fantascienza, è surreale, è un'eresia giuridica, è una blasfemia questa equazione qui. Dobbiamo ritornare a considerare le regole del processo e dell'indagine penale".

Per Aiello occorre "abbandonare il doping mediatico, fare i conti con la realtà e ritornare nelle aule" dove per la revisione "occorre che ci siano elementi univoci nel reinterpretare i fatti, non ipotesi, non suggestioni o allusioni e neanche fatti statisticamente irrilevanti", rimarca. "Ancora oggi si ritiene anomalo un provvedimento" chiesto da Venditti "che è una delle archiviazioni più puntuali che ho letto. Quella archiviazione non è stata impugnata, è stata accolta da un altro magistrato" conclude.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza