Caso Nitag, lettera esperti a Schillaci per revoca nomine Bellavite e Serravalle

Con la petizione da oltre 16mila firme sostenuta anche dal Nobel Parisi ora il Patto trasversale della scienza (Pts) si rivolge al ministro

Un vaccino (Fotogramma)
Un vaccino (Fotogramma)
13 agosto 2025 | 09.41
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Forte di una petizione che ha raccolto oltre 16mila firme e incassato il sostegno anche di nomi di peso come il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi (che l'ha condivisa sui suoi canali social), gli esperti del Patto trasversale per la scienza (Pts) si rivolgono con una lettera direttamente al ministro della Salute Orazio Schillaci per chiedergli di "revocare le nomine di due membri controversi del Nitag", il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni, Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, "nell'interesse del bene comune e in osservanza ai principi scientifici che devono guidare la composizione di un comitato di così alto prestigio e rilevanza internazionale".

Non accennano dunque a sopirsi le polemiche nel mondo scientifico per la scelta di includere nel pool di esperti, che avrà la missione di orientare le scelte sulle vaccinazioni con i suoi pareri, due esperti noti per aver assunto in diverse occasioni posizioni critiche verso le strategie vaccinali "e privi di adeguata competenza scientifica", a detta dei firmatari della petizione. Nei giorni scorsi c'era stata anche la rinuncia di uno dei componenti del Nitag, il direttore Prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria della Regione Veneto Francesca Russo, al suo posto nel gruppo consultivo. Ora la lettera degli scienziati ed esperti al ministro Schillaci, firmata dal presidente del Pts Guido Poli, in cui si spiega che la "diffusione dell'elenco dei componenti del Nitag contenuto nel decreto ministeriale firmato in data 5 agosto 2025 ha suscitato sgomento del mondo medico-scientifico" proprio "per l’inclusione di due membri da sempre critici relativamente alle strategie vaccinali governative e alle linee guida nazionali e internazionali relative, che non vantano una solida produzione scientifica in ambito vaccinale, né riconoscimento accademico in materia di immunizzazione".

Nella petizione si spiegavano nel dettaglio le ragioni alla base della contrarietà: "Queste nomine - il monito degli esperti - rappresentano un grave segnale di legittimazione di teorie antiscientifiche, che rischia di minare la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni sanitarie; favorire l'esitazione vaccinale già in crescita in molte fasce della popolazione; compromettere la credibilità del Nitag screditando anche i suoi membri altamente qualificati; indebolire la cultura della prevenzione, fondamentale per la salute collettiva".

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