Morte di Paolo Taormina, la confessione di Maranzano: "Mi sfidava, gli ho sparato"

La parole del reo confesso dell'omicidio: "Mi parlava in maniera agitata, mi ha rimproverato. Abbiamo litigato e gli ho sparato"

Palermo, il luogo dell'omicidio di Paolo Taormina - Fotogramma /Ipa
Palermo, il luogo dell'omicidio di Paolo Taormina - Fotogramma /Ipa
14 ottobre 2025 | 21.39
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"'Non mi stuzzicare perché lo sai che ce l’ho con te'. Lui se n'è fregato e mi parlava in maniera agitata, mi ha rimproverato. Abbiamo litigato e gli ho sparato". Ecco la confessione di Gaetano Maranzano, il 28enne palermitano, reo confesso dell'omicidio di Paolo Taormina, il 21enne ucciso sabato notte davanti al suo pub.

Sono passate poche ore dall'omicidio, quando Maranzano parla con i pm della procura di Palermo e racconta quello che è accaduto nella notte. Sostiene che la vittima mesi prima avrebbe scritto sui social alla fidanzata. Un particolare su cui stanno indagando gli investigatori, ma al momento senza riscontri. "Siccome lui era in difetto con me mi guardava male e si agitava, nel suo cervello mi voleva sfidare", dice Maranzano, come si legge nel provvedimento di fermo.

"Mi diceva che non si doveva fare casino. I ragazzi facevano casino e lui è venuto a prendere di petto me. In più io avevo astio con lui per la cosa di mia moglie. Mi sfidava. Parlava verso di me diceva 'qua non si deve fare vucciria. Mi state siddiando'. Mi voleva mettere in cattiva luce davanti alle persone".

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