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Omicidio Serena Mollicone: il dramma della sorella Consuelo, sola e senza giustizia

L'avvocato Iafrate: "Dispiaciuto per lei, lo Stato non ha saputo darle una risposta, ma la famiglia non si fermerà"

(Fotogramma)
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13 luglio 2024 | 16.56
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Udienza dopo udienza ha rivissuto il dolore della perdita della sorella, uccisa in modo brutale nel 2001 e abbandonata in un bosco a pochi km da Arce. Uno stillicidio durato quasi nove mesi, per Consuelo Mollicone, tra perizie e testimonianze. E oggi, all'indomani della sentenza di assoluzione nel processo di secondo grado per l'omicidio di Serena, che di fatto lascia il delitto senza un colpevole, Consuelo ha ricevuto un altro duro colpo. Nonostante tutto, però, continua a credere nella giustizia. Lo racconta all'Adnkronos l'avvocato di parte civile Anthony Iafrate dello Studio Salera che da anni segue la sorella della 18enne uccisa nel 2001. ''Oggi c'è il dramma di una persona a cui lo Stato non sa fornire una risposta - sottolinea - Ci si chiede se valga la pena lottare per la verità se poi la giustizia non arriva mai''. Per Consuelo, ribadisce, ''questa è stata una tortura: attendere qualcosa che non arriva, soprattutto per chi non ha più nessuno e non ha niente, come lei. Questo è il mio dramma personale più della sentenza''.

Ieri la prima Corte d’Assise d’Appello di Roma ha assolto tutti gli imputati nel processo: l'ex comandante della caserma dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, il figlio Marco, la moglie Anna Maria e il carabiniere Vincenzo Quatrale, accusati di concorso nell'omicidio, e Francesco Suprano che doveva rispondere di favoreggiamento. "Sono amareggiata, questa non è giustizia", ha detto ieri Consuelo lasciando l'aula della prima Corte d'Assise d'Appello di Roma dopo la lettura del dispositivo. ''Ci speravamo è vero - aggiunge Iafrate - ma il dispiacere che provo non è quello di un avvocato che ha perso una causa, il vero rammarico è per Consuelo dal punto di vista umano. Io sono molto dispiaciuto per lei. Noi avvocati andiamo avanti ma lei non ha nulla. Questo è il vero tema: come possiamo spiegare a Consuelo e ai familiari che non si arriva a un esito, che non si arriva alla giustizia? Sono domande a cui è difficile dare una risposta''.

Certamente la famiglia Mollicone continuerà ad andare avanti. E' stato lo stesso Antonio, zio di Serena, ad annunciarlo ieri dopo la sentenza. ''E noi saremo al suo fianco'', dice l'avvocato, ma ''ora dobbiamo attendere le motivazioni e capire. Sarà poi la procura generale a decidere se fare ricorso in Cassazione ma io non credo che questa storia possa finire qui. La famiglia non si ferma. Per Consuelo questa è diventata una missione di vita. Non ci fermeremo finché non avremo risposte e giustizia''. (di Giorgia Sodaro)

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