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Arte: arriva a Roma 'Print is not dead' di Edward Spitz, provocatoria mostra pop dal 29

L'arte di Edward Spitz in mostra dal 29 maggio a Roma.
L'arte di Edward Spitz in mostra dal 29 maggio a Roma.
27 maggio 2025 | 18.33
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Rumorosa, satirica, tagliente. L’arte di Edward Spitz colpisce nel cuore di Roma, in una nuova galleria in via del Babuino, con una mostra che è tutto tranne che silenziosa. "PRINT IS NOT DEAD" si inaugura il 29 maggio, annunciandosi come una vera dichiarazione di guerra contro la dimenticanza, l’omologazione digitale e l’ossessione per l’effimero. In un’epoca in cui tutto corre, scorre e si dissolve in un feed, Edward Spitz compie un gesto radicale: ferma il tempo. Strappa pagine, recupera ritagli, icone pop, titoli, immagini e li imprigiona nella resina. Ogni opera diventa così un manifesto cristallizzato, un atto di resistenza contro l’oblio, l’algoritmo, la distrazione di massa.

Le sue opere nascono infatti da un processo di assemblaggio e stratificazione. L’artista seleziona materiali cartacei originali - giornali d’epoca, pubblicità vintage, strisce di fumetti, riviste illustrate - che compone su supporti rigidi in layout iconici o narrativi. L’intero collage viene poi inglobato in una colata di resina trasparente, che ne preserva la struttura e amplifica l’effetto visivo, creando superfici lucide, profonde e dal forte impatto materico. Così, ogni opera è concepita insieme 'come reliquia pop e atto critico sulla cultura contemporanea'.

La rassegna è una riflessione visiva potente sulla memoria, sull’identità e sulla cultura pop. Non è nostalgia. È resistenza. Titoli che oggi sembrerebbero anacronistici, figure che hanno abitato l’infanzia collettiva, simboli di una cultura globale: tutto viene riassemblato con lucida consapevolezza, come in un collage emotivo che scardina le certezze e invita a pensare. (segue)

Spitz non dipinge, riscrive. Non denuncia, deride. Non si firma, sparisce

Chi è davvero Edward Spitz? La risposta resta sospesa. In un presente ossessionato dall’apparenza, l’artista sceglie l’anonimato come forma estrema di autenticità. A parlare sono le sue opere – visivamente travolgenti, esteticamente lucide, narrativamente spiazzanti. Attraverso la resina, la carta stampata diventa eterna.

Dopo aver conquistato spazi espositivi da Tel Aviv a Dubai, da Saint-Tropez a Monte Carlo, Spitz apre ora a Roma una galleria temporanea in uno dei luoghi più iconici del lusso urbano: via del Babuino. Qui, arte, moda e design convivono ogni giorno, rendendo il quartiere lo sfondo perfetto per un artista che da sempre dialoga con la cultura pop e la ribalta del contemporaneo.

L'esposizione è un invito a fermarsi, guardare e ascoltare quello che la carta – e solo la carta – sa ancora raccontare. Una celebrazione dell’imperfezione stampata, della bellezza obsoleta, della materia che resiste al tempo e alla superficialità digitale. Perché, alla fine, "ciò che resta è carta. Resina. E verità". Almeno speriamo.

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