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Con Progetto Vetrine a Verbania il Photofestival trova nuovi spazi

Fino al 31 maggio visibile la mostra diffusa “Di altra acqua, di altra terra” curata da Maria Sabina Berra

Con Progetto Vetrine a Verbania il Photofestival trova nuovi spazi
27 maggio 2025 | 12.19
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Fino al 31 maggio la fotografia trova nuovi spazi a Verbania: infatti le vetrine di Intra diventano gallerie d’arte per ospitare la mostra diffusa “Di altra acqua, di altra terra” curata da Maria Sabina Berra, offrendo una sorta di giro del mondo attraverso le immagini. Nella frazione del comune di Verbania le vetrine proporranno così una selezione di scatti di fotografi che affrontano il tema del mare e di altre terre che lo lambiscono per entrare in dialogo con il lago Maggiore. Come spiega la curatrice, "queste installazioni protette riaccendono la città. L’incontro tra l’arte e le vetrine dei negozi può sembrare inconciliabile. In realtà è una relazione complessa tra il mercato e l’opera d’arte, ma nello stesso tempo proficua per entrambi. Se si instaura un dialogo: l’arte usa il luogo come un palcoscenico per mostrare la sua ricerca e il proprio linguaggio e il mercato amplifica il suo valore estetico entrando in una sorta di messa in scena".

Peraltro nel passato recente alcuni artisti sono stati coinvolti da alcuni negozianti: Jean Tinguely, artista fondamentale del Noveau Realisme è tra questi. Ma già Marcel Duchamp progettò la sua prima vetrina nel 1945 per il lancio di un libro di André Breton a New York. A quel tempo, Jean Tinguely a Basilea, realizzava vetrine in filo di ferro, come quelle per l'ottico Ramstein Iberg Co., la libreria Tanner e il negozio di mobili Wohnbedarf Jehle. Anche nella New York degli anni '50 gli artisti arrotondavano con questo lavoro. Un ruolo importante in questo senso fu svolto da Gene Moore, che promosse il talento di giovani artisti sconosciuti nel suo ruolo di direttore artistico per i grandi magazzini Bonwit Teller e la gioielleria Tiffany & Co.: commissionava elaborati progetti a Robert Rauschenberg, Jasper Johns o Andy Warhol prima che si affermassero nel mondo dell'arte. Nei secoli le vetrine sono state anche soggetti di scatti di fotografi, come quelli di Eugène Atget, che ha raccontato la vita di Parigi illustrando i piccoli negozi che rischiavano di essere demoliti dall’arrivo dei grandi magazzini. Berenice Abbot ha ereditato il ruolo di Atget come una delle più significative rappresentanti della fotografia documentaria americana.

Fra le proposte della rassegna nella Libreria Alberti1954 i lavori di Fulvio Orsenigo fotografo milanese ma veneziano d’adozione, che espone scatti sulla laguna tratte dal libro edito da Marsilio Arte, Venezia e la sua laguna. Un paesaggio tutelato. Invece a ViWa in piazza San Vittore i lavori di Alberto Calcinai, reporter di spettacolo che ripropone l’eleganza di Marcello Mastroianni sulla spiaggia di Rimini.

Fra le altre rassegne, quella di Isabella Balena che nel Negozio Colombara propone Senz’onde, un 'ritratto' di Rimini fuori dai consueti stereotipi e quella di Cristina Omenetto che con le foto in mostra ne 'La Bottega di Mamì' compie un viaggio a Santa Monica, uno dei luohi iconici della California.

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