Un ponte tra le sponde del Mediterraneo: grande successo per il Premio Internazionale Eccellenza

Kesapli: "Gli 'Oscar del Mediterraneo' uniscono tre continenti"

Dundar Kesapli e Nicoletta Mantovani
Dundar Kesapli e Nicoletta Mantovani
08 novembre 2025 | 13.11
LETTURA: 2 minuti

Un ponte tra culture, sport e solidarietà: è questa la missione del Premio Internazionale Eccellenza del Mediterraneo. Ideato dal giornalista Dündar Kesaplı, presidente dell’Associazione dei Giornalisti del Mediterraneo, l’evento si è affermato come un appuntamento unico nel panorama internazionale, capace di unire le tre sponde del Mediterraneo -Europa, Asia e Africa- sotto il segno del dialogo e della cooperazione. Kesaplı, volto noto del giornalismo italiano grazie alle sue collaborazioni con Rai, Sky Tg24 e TgCom24, ha raccontato la genesi del Premio: “È nato da un sogno e da una convinzione profonda: il Mediterraneo non è un mare che separa, ma un mare che unisce. Cultura, sport e comunicazione sono strumenti universali per costruire la pace”.

L’edizione 2025 degli 'Oscar del Mediterraneo' ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Cultura, del Ministero dello Sport e dei Giovani, del Ministero degli Affari Esteri, oltre al sostegno di Coni, Ussi e Aips Europa. Un riconoscimento istituzionale che conferma la rilevanza del progetto, nato dal giornalismo ma cresciuto come strumento di diplomazia culturale. Durante la cerimonia 2025, che ha visto la partecipazione di rappresentanti di oltre dodici Paesi, è emerso un messaggio forte e condiviso: “insieme si può”. Ambasciatori, consoli, artisti, sportivi e imprenditori hanno testimoniato una visione comune di un Mediterraneo unito e costruttivo.

Uno dei momenti più emozionanti è stato il tributo a Luciano Pavarotti, simbolo di un’arte capace di unire i popoli. “La musica, come il giornalismo e la cultura, è un linguaggio universale di pace”, ha sottolineato Kesaplı. Grande attenzione è stata riservata anche ai giovani, con una sezione speciale del Premio dedicata ai talenti emergenti. “Investire nelle nuove generazioni è fondamentale. Solo educando al rispetto, alla solidarietà e alla diversità possiamo costruire un futuro migliore”, ha aggiunto il presidente. Guardando al futuro, Kesaplı immagina un Premio itinerante, capace di toccare le capitali culturali delle tre sponde del Mediterraneo -Africa, Asia ed Europa-. “Roma resterà la capitale del dialogo mediterraneo, ma vogliamo portare il nostro messaggio ovunque. Il Mediterraneo è la culla della civiltà e il cuore del futuro: se riscopriamo ciò che ci unisce più di ciò che ci divide, vinceremo la sfida dell’umanità”.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza