
Così nel discorso di apertura a Cernobbio il managing partner e amministratore delegato di The European House – Ambrosetti
"Mi piace riprendere un principio essenziale che è sintetizzato nella parola dell’anno per il 2025 dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani: rispetto". Così nel discorso di apertura a Cernobbio Valerio De Molli, managing partner e amministratore delegato di The European House – Ambrosetti.
"Rispetto significa riconoscere il valore dei giovani e delle loro aspirazioni, ma anche il ruolo degli insegnanti, delle famiglie, delle imprese e delle istituzioni in un percorso comune", sottolinea. "Rispetto è infondere fiducia, offrire strumenti, creare condizioni di equità per tutti, senza lasciare indietro nessuno. È la chiave per trasformare la diversità di talenti e di percorsi in una risorsa per la crescita collettiva".
Sui giovani "il dato veramente drammatico riguarda i Neet, ovvero i giovani tra i 15 e i 29 anni “Not in Education, Employment or Training”. In Italia, nonostante la riduzione di circa un milione nell’ultimo decennio, i giovani Neet sono ancora 1,4 milioni. Il nostro Paese rimane il secondo peggiore in Ue per incidenza, con un tasso del 15,2%, un valore nettamente superiore sia alla media europea (11%) sia al target Ue 2030 (9%)", afferma. "Di questi, 453mila sono volontariamente inattivi e non cercano lavoro: il 69% sono giovani donne, nel 46% dei casi sono concentrati nel Mezzogiorno e nel 42% con bassi livelli di istruzione".
"Non voglio nemmeno unirmi alle ricorrenti e, reputiamo eccessive, critiche all’azione dell’Ue. L’Ue può e deve essere un continente non solo di grandi valori di pace e inclusione, ma anche di tecnologia, opportunità e futuro e deve continuare ad esserlo per le future generazioni".