Bonus elettrodomestici, lo sconto sul prezzo non si cumula con la detrazione fiscale

Al via gli acquisti con il bonus elettrodomestici. Per i prodotti comprati applicando lo sconto previsto dal voucher non sarà possibile fruire della detrazione fiscale legata alle ristrutturazioni edilizie

Bonus elettrodomestici, lo sconto sul prezzo non si cumula con la detrazione fiscale
21 novembre 2025 | 15.32
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Il bonus elettrodomestici entra nel vivo: dopo la concessione dei primi voucher è tempo di procedere con l’acquisto.

Chi il 18 novembre è riuscito a rientrare nel primo elenco di beneficiari dei fondi, pari a 48,1 milioni e prenotati tutti in poche ore, avrà 15 giorni di tempo dalla data di emissione del buono per effettuare la spesa.

Su questo punto è bene soffermarsi su alcuni aspetti che regolano l’agevolazione e, in particolare, con il divieto di cumulo dello sconto in fattura con il bonus fiscale per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici.

Elettrodomestici, bonus in fattura o in dichiarazione: lo sconto non si cumula

È il decreto attuativo che ha definito le regole per l’accesso al bonus elettrodomestici a prevedere il divieto di cumulo dello sconto in fattura con altre agevolazioni e benefici riferiti agli stessi costi ammissibili.

Il veto al raddoppio dei benefici richiama al bonus fiscale per l’acquisto di elettrodomestici, ossia la detrazione del 50 per cento riconosciuta a chi ha effettuato lavori di ristrutturazione in casa dal 1° gennaio dello scorso anno.

Il bonus elettrodomestici e il bonus fiscale del 50 per cento coprono infatti spese comuni, pur richiedendo requisiti diversi. Il veto al cumulo risponde all’esigenza chiara di evitare di incentivare più volte la medesima spesa, ma porta alla necessità per i potenziali fruitori di analizzarne i contorni.

Partire dalle condizioni per accedere alle due diverse misure è centrale per capire verso quale strumento indirizzarsi.

Per il bonus elettrodomestici, chi entrerà nella graduatoria dei beneficiari potrà utilizzare lo sconto spettante a patto di rottamare l’elettrodomestico sostituito. Sette poi le tipologie di prodotto ammesse, guardando sia alla classe energetica che all’obbligo di produzione in stabilimenti collocati in Europa.

Il bonus fiscale del 50 per cento, che copre gli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici, è invece riconosciuto solo a chi effettua lavori di ristrutturazione edilizia. Per le spese sostenute nel 2025, l’accesso è possibile in caso di ristrutturazioni avviate dal 1° gennaio 2024. Si applica inoltre un limite massimo di spese detraibili pari a 5.000 euro.

Elettrodomestici, quale sconto? Si può scegliere e “ottimizzare” la spesa

Chi ha necessità di rimodernare l’arredo di casa sul fronte degli elettrodomestici in proprio possesso ed è riuscito ad ottenere uno dei primi voucher stanziati dal fondo da 48 milioni, è ora chiamato a scegliere cosa acquistare.

In caso di contestuale possibilità di fruire del bonus fiscale del 50 per cento, la scelta si fa più interessante e diventa una via per ottimizzare i benefici a propria disposizione.

Il bonus elettrodomestici permette infatti di “liberare” una parte dell’importo massimo di 5.000 euro di spese previsto dalla detrazione fiscale, da utilizzare a copertura di altri costi scontabili in dichiarazione dei redditi al 50 per cento.

È in tal senso utile ricordare che il voucher potrà essere speso per comprare:

lavatrici e lavasciuga con classe energetica A o superiore;

forni di classe energetica A o superiore;

cappe da cucina di classe B o superiore;

lavastoviglie di classe C o superiore;

asciugabiancheria di classe C o superiore;

frigoriferi e congelatori di classe D o superiore;

piani cottura conformi ai limiti previsti dal Regolamento Ue 2019/2016.

Si tratta di voci di spesa incluse anche nel bonus fiscale del 50 per cento, che tuttavia prevede requisiti diversi e meno stringenti sul fronte della classificazione energetica.

La detrazione spetta per gli elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie e alla classe F per i frigoriferi e i congelatori. Nel perimetro dell’agevolazione fiscale vi rientrano poi anche gli arredi: armadi, letti, cucine, ma anche ad esempio i condizionatori.

A determinare il bonus fruibile è quindi anche la tipologia di spesa che si intende fare. Si ricorda inoltre che per lo sconto del 30 per cento è obbligatoria la rottamazione di uno prodotto della stessa categoria e di classe energetica inferiore.

Bonus elettrodomestici, dati all’Agenzia delle Entrate

Valutare la propria specifica situazione assume rilevanza centrale per poter gestire al meglio l’incrocio tra le due agevolazioni.

C’è poi un ulteriore aspetto da evidenziare.

I dati relativi ai contributi per il bonus elettrodomestici che sono stati erogati, compresi i dati identificativi degli utenti finali che ne hanno beneficiato, saranno inviati all'Agenzia delle Entrate.

La comunicazione interesserà direttamente il MIMIT e ha un duplice scopo:

1. elaborazione della dichiarazione dei redditi: permettere quindi all'Agenzia delle Entrate di utilizzare queste informazioni per predisporre la dichiarazione dei redditi precompilata del cittadino;

2. controlli: consentire all'Agenzia di effettuare i necessari controlli sulla corretta fruizione del bonus.

Una doppia finalità che conferma la regola aurea del divieto di cumulo di più bonus per la stessa tipologia di spesa, con impatti anche sulla dichiarazione precompilata che verrà predisposta nel 2026.

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