
Con la pubblicazione del decreto del MASE in Gazzetta Ufficiale, il Conto Termico 3.0 è pronto a partire. Un focus sui vantaggi previsti, con un focus specifico sul contributo per i lavori in casa
Pronto al via il Conto Termico 3.0. Il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 26 settembre detta le regole del contributo per la riqualificazione energetica di edifici pubblici, dell’ambito terziario e residenziale.
Con 900 milioni in campo per ciascuna annualità, il Conto Termico in versione aggiornata punta a favorire i lavori finalizzati al risparmio energetico. Non si tratta di una detrazione fiscale, come previsto per l’ecobonus, ma un contributo a sportello che sarà gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici).
Il decreto entrerà in vigore il 25 dicembre ed entro i successivi sessanta giorni saranno aggiornate le procedure per fare domanda. Nell’attesa è bene soffermarsi sui vantaggi della misura, in particolare per quel che riguarda i lavori sugli immobili residenziali.
Dal punto di vista pratico, il Conto Termico 3.0 è un contributo a fondo perduto erogato per l’esecuzione di piccoli lavori di riqualificazione energetica.
Il valore del bonus può arrivare fino al 65 per cento delle spese per gli interventi su edifici residenziali e del terziario, mentre per quel che riguarda le Pubbliche Amministrazioni, e ora anche per il Terzo Settore, il Conto Termico può coprire fino al 100 per cento dei costi.
Si tratta quindi di un'agevolazione più vantaggiosa rispetto all'ecobonus, al quale si sovrappone per buona parte delle spese ammissibili in ambito residenziale, ma prevedendo una percentuale di agevolazione più elevata.
I vantaggi del Conto Termico 3.0 vanno infatti soppesati anche tenuto conto del taglio al 50 per cento delle detrazioni sui lavori di riqualificazione energetica, ulteriormente ridotte al 36 per cento per gli interventi su immobili diversi dalla prima casa.
Chi ha in programma lavori volti al risparmio energetico può quindi valutarne i benefici, partendo dall'analisi dell’elenco delle spese ammesse.
La gamma di interventi che rientrano nell’agevolazione è vasta e include, ad esempio, l'installazione di impianti di climatizzazione con pompa di calore (elettriche o a gas), sistemi ibridi, la sostituzione di scaldacqua elettrici e a gas con scaldacqua a pompa di calore, e l'installazione di impianti solari termici.
Nell’analisi del perimetro dei beneficiari del Conto Termico, il capitolo dedicato ai privati è quello che indubbiamente è destinato a suscitare maggiore interesse, proprio alla luce della progressiva riduzione dei vantaggi delle detrazioni IRPEF per il risparmio energetico.
Nell’analisi delle novità del decreto attuativo MASE, è quindi utile soffermarsi sui costi ammessi all’incentivo:
● Pompe di Calore: sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con nuove pompe di calore (elettriche o a gas) che utilizzano energia geotermica, idrotermica o aerotermica. Per potenze termiche utili superiori a 200 kW, è obbligatoria l'installazione di sistemi di contabilizzazione del calore.
● Sistemi Ibridi o Bivalenti: sostituzione dell'impianto esistente con sistemi ibridi (factory made) o bivalenti accoppiati a una pompa di calore. Anche qui, se la potenza termica utile supera i 200 kW, è obbligatoria la contabilizzazione del calore.
● Generatori a Biomassa: sostituzione dell'impianto di climatizzazione con un generatore alimentato a biomassa (inclusi sistemi ibridi/bivalenti). Rientrano anche il riscaldamento di serre e fabbricati rurali, la produzione di calore per processi produttivi o l'immissione in reti di teleriscaldamento/raffreddamento. Per potenze termiche utili superiori a 200 kW, è obbligatoria la contabilizzazione del calore.
● Impianti Solari Termici: installazione di sistemi solari termici (anche per solar cooling) per acqua calda sanitaria, integrazione al riscaldamento, calore di processo o immissione in reti di teleriscaldamento/raffreddamento. Se la superficie del campo solare supera i 100 m², è richiesta l'installazione di sistemi di contabilizzazione del calore.
● Scaldacqua a Pompa di Calore: sostituzione di scaldacqua elettrici e a gas con scaldacqua a pompa di calore.
● Allaccio al Teleriscaldamento: interventi di sostituzione dell'impianto di climatizzazione invernale con l'allaccio a una rete di teleriscaldamento efficiente.
● Microcogenerazione: sostituzione (totale, parziale o funzionale) dell'impianto di climatizzazione invernale con unità di microcogenerazione alimentate da fonti rinnovabili.
Il Conto Termico 3.0 copre anche le spese per la dismissione degli impianti, così come l'IVA addebitata dal fornitore o installatore e i costi legati all'esecuzione dell'intervento.
Sono agevolabili, inoltre, i costi per l'installazione dei sistemi di contabilizzazione, la dotazione del nuovo libretto di impianto e le prestazioni professionali relative alla realizzazione degli interventi.
Per valutare le possibilità di accesso all’agevolazione ci sarà tempo. Come detto in apertura, il decreto attuativo sarà in vigore dal 25 dicembre e successivamente, entro 60 giorni, saranno messe a punto regole e modalità di invio delle domande.
La peculiarità del Conto Termico, rispetto alle detrazioni per le medesime tipologie di costo, è infatti rappresentata dall’accesso previa presentazione di un’apposita richiesta e dopo specifici controlli da parte del GSE.
Si partirà in ogni caso dal 2026 e per i privati la domanda dovrà essere presentata a consuntivo, dopo il sostenimento delle spese, entro novanta giorni dalla conclusione dell’intervento.
Nella nuova versione approvata dal MASE, si velocizzano le procedure di pagamento: rispetto al tetto di 5.000 euro previsto ad oggi, l’erogazione in un’unica tranche sarà estesa ai contributi fino a 15.000 euro. Per gli importi più alti si procederà invece con l’erogazione in un massimo di cinque quote.