Manovra, obiettivo Giorgetti taglio tasse. Salvini torna a 'punzecchiare' le banche

Oggi aggiornamento Istat conti pubblici 2024

Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini (Fotogramma/Ipa)
Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini (Fotogramma/Ipa)
22 settembre 2025 | 01.43
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Il cantiere della manovra di bilancio entra nel vivo. Con la pubblicazione oggi da parte dell'Istat dell'aggiornamento dei conti economici per il 2024 si capirà l'andamento di deficit e debito, e il margine di manovra sul prossimo anno, visto che una revisione dei dati impatterebbe sulle stime dell'anno in corso. Il rigore di bilancio resta il mantra del governo ma accanto all'obiettivo del taglio delle tasse al ceto medio e la rottamazione 5. Il tutto mentre il governo Meloni continua ad incassare riscontri positivi da parte delle agenzie di rating, e quindi in termini di credibilità sui mercati che si traduce in calo dello spread. Affidabilità riconfermata anche dall'agenzia Fitch dei giorni scorsi.

"Il nostro obiettivo è quello di ridurre il carico fiscale e arrivare anche alla pace con i contribuenti. Non ci dimentichiamo gli impegni e le promesse che abbiamo fatto" su questo prato e in questi anni, ha sottolineato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, dal palco di Pontida. "Ogni euro che spendiamo è un euro che deve essere chiesto in termini di tasse ai nostri cittadini: la responsabilità ci impone di essere molto rigorosi su come si spendono i soldi e il successo di questo governo è stato quello di ridurre gli sprechi".

E sulle risorse per finanziare le misure il vicepremier Matteo Salvini torna a punzecchiare le banche. "Sono sicuro che le banche italiane daranno il loro contributo per aiutare chi non ce la fa. Banche che l'anno scorso hanno guadagnato più di 46 miliardi", ha detto il segretario della Lega dal palco di Pontida. "Non penso che se invece di guadagnare 46 miliardi per poi distribuire dividendi da centinaia di milioni di euro ne guadagneranno di meno, qualcuno nei palazzi del potere e della finanza avrà difficoltà a fare la spesa", ha aggiunto, sottolineando che "aiutare i deboli è una priorità".

Intanto si fa sempre più realistica la possibilità che l'Italia esca dalla procedura Ue per deficit eccessivo già nel 2025, con un anno di anticipo rispetto agli impegni, il che aumenterebbe ulteriormente la credibilità internazionale del Paese e aprirebbe alla trattativa Ue per derogare i vincoli sulla spesa primaria netta per gli investimenti in difesa e sicurezza.

Per le coperture per ridurre l'aliquota mediana dal 35% al 33% e per la rottamazione il governo potrebbe reperire risorse da un eventuale contributo delle banche e dalle risorse aggiuntive sul fronte delle entrate e del concordato. Severamente vietato invece l'uso dei 'risparmi' dal pagamento degli interessi sul debito che vanno inderogabilmente destinati al taglio del debito pubblico stesso. Intanto in vista della manovra attesa per fine ottobre in Parlamento (entro il 20 verrà invece pubblicato il Documento di programmazione di finanza pubblica, Dpfp) il ministero del Lavoro predispone le proposte che poi passeranno al vaglio del Mef.

"Attenzione all'equilibrio" dei conti, "alcune cose però si potranno fare", ha osservato la ministra del Lavoro Marina Calderone dal festival di Open a Parma, preannunciando proposte su salari, pensioni e welfare. Il focus è su forme di anticipo pensionistico per i lavori usuranti e la previdenza integrativa già da giovani. "Credo che tutto quanto stia bene insieme: aprirci a guardare le fragilità ed un anticipo per usuranti; per il resto accompagnare i giovani a costruire nel tempo un'uscita pensionistica che sia rispondente ad esigenza di vivere in modo dignitoso, inserire il secondo pilastro pensionistico" della previdenza complementare, ha affermato Calderone. "I giovani devono diventare formiche per mettere già da parte in un salvadanaio previdenziale e collegarlo ad altri temi" come la sanità integrativa.

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