
Il sindacato invita la dirigente scolastica a ritirare la misura che impone ai ragazzi di rientrare a scuola solo se accompagnati dai genitori
"Sanzionare gli studenti per aver scioperato è un atto grave e anti-educativo. La scuola sia luogo di coscienza critica, non di repressione". Così il segretario generale della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, commenta i provvedimenti disciplinari irrogati dalla dirigente scolastica del liceo 'Leonardo' di Agrigento, Patrizia Pilato, contro gli studenti delle 25 classi che hanno partecipato allo sciopero globale di venerdì 3 ottobre per esprimere solidarietà alla popolazione di Gaza.
"La decisione di punire collettivamente gli studenti, obbligandoli a presentarsi a scuola accompagnati dai genitori, rappresenta un grave errore e un'occasione mancata - afferma Rizza - Invece di cogliere l'occasione per un dibattito costruttivo su un tema di drammatica attualità, si è scelto di reprimere e sanzionare un legittimo atto di sensibilità civile e di partecipazione. Questo non è il ruolo della scuola della Repubblica. Sanzionare la libera espressione di una coscienza critica significa tradire la missione educativa dell'istituzione scolastica, che deve formare cittadini consapevoli, non sudditi passivi".
Rizza definisce la misura "sproporzionata e umiliante, tesa a creare un clima di intimidazione e a scoraggiare future forme di impegno civile da parte dei giovani". "Esprimiamo la nostra piena solidarietà a tutti gli studenti e alle loro famiglie, ingiustamente colpiti da questo provvedimento autoritario. La Flc Cgil Sicilia - conclude - si riserva di valutare ogni iniziativa sindacale e legale necessaria per la tutela dei diritti degli studenti e delle studentesse. Chiediamo alla dirigente Pilato il ritiro immediato di queste sanzioni e l'avvio di un confronto serio con le rappresentanze della comunità scolastica. La scuola deve essere un presidio di democrazia e di pace, non una caserma".