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Mediobanca: perché in Banca Generali dovranno fare i conti con Natixis

L'analista finanziario: ''L'ops passerà''. Nagel convinto. ''nascerà vero campione nazionale nel settore del wealth management''

Mediobanca: perché in Banca Generali dovranno fare i conti con Natixis
21 maggio 2025 | 15.49
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Il risiko mette il turbo. L'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, vuole spiegare la bontà dell'operazione su Banca Generali: è già volato a Londra per incontrare i fondi d'investimento, poi sarà la volta di New York. Il 4 giugno parlerà agli azionisti dell'accordo di consultazione. Oggi ha esplicitamente detto che l’idea di creare un vero “campione nazionale” nel settore del wealth management "crediamo che sia stata accolta positivamente dall’esecutivo e che sia uno dei punti chiave che guida anche l’applicazione del golden power". Tutto per arrivare al 16 giugno quando Nagel si presenterà agli azionisti. Occhi puntati sul voto di Caltagirone e Delfin, insieme valgono quasi il 30% di Piazzetta Cuccia. Per ora non si sono pronunciati, ma c'è grande attenzione da parte degli osservatori.

"Credo proprio che l’Ops di Mediobanca passerà", dice all'Adnkronos Giorgio Vintani, analista e consulente finanziario indipendente. "Il piano di Nagel è veramente astuto: disfarsi di un asset (le azioni di Generali) che hanno scatenato l’offerta del Monte Paschi per Mediobanca, e invece acquisire un asset prezioso per il business, anche se in Banca Generali dovranno fare i conti con i francesi di Natixis (la cui entrata nel capitale della banca era vista come un take-over di fatto, smantellando un altro pezzo dell’asset management Italiano)", sottolinea Vintani.

"È possibile che - come già denunciato da Nagel stesso - il piano del Monte sia mosso dalle volontà di alcuni importantissimi azionisti, quali Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin, per blindare le Generali", dice l'analista. "Se l’Ops andasse a buon fine - conclude - e quindi Piazzetta Cuccia non fosse più proprietaria delle azioni Generali, il takeover di Siena non avrebbe più ragione di essere". (di Andrea Persili)

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