Outlook reddito fisso: la selezione resta fondamentale

Analisi di Paul Massaro, Head of Global High Yield - Chief Investment Officer, Fixed Income, e Ken Orchard, Head of International Fixed Income, T. Rowe Price

Massaro
Massaro
02 dicembre 2025 | 13.00
LETTURA: 3 minuti

Sebbene nel 2025 l'attenzione si sia concentrata principalmente sugli spread creditizi, che hanno raggiunto livelli quasi record, riteniamo che nel 2026 ci saranno ancora opportunità sul mercato del credito. Tuttavia, le valutazioni elevate renderanno essenziale una selezione accurata dei titoli. Sarà più difficile trovare valore nei titoli di Stato di alta qualità, dove le ondate di espansione fiscale stanno spingendo al rialzo l'offerta e i rendimenti nella competizione per attirare gli acquirenti.A sostenrelo in una loro analisi sono Paul Massaro, Head of Global High Yield - Chief Investment Officer, Fixed Income, e Ken Orchard, Head of International Fixed Income, T. Rowe Price.

Credito: rendimenti interessanti rispetto a quelli azionari

Nonostante gli spread ridotti, le obbligazioni sub-investment grade e i prestiti bancari sono sulla buona strada per offrire rendimenti che rimangono interessanti rispetto a quelli azionari a lungo termine. Molti investitori nel credito si concentrano maggiormente sul rendimento alla scadenza piuttosto che sullo spread, poiché tendono a detenere le obbligazioni o i prestiti fino alla scadenza.

Dal punto di vista della qualità del credito, non vediamo molte tendenze particolarmente preoccupanti nei fondamentali: i bilanci degli emittenti sono ancora solidi, l'accesso ai mercati dei capitali rimane robusto e prevediamo che i tassi di insolvenza rimarranno al di sotto delle medie a lungo termine. Detto questo, si sono verificati alcuni comportamenti creditizi “di fine ciclo” che aumentano l’importanza della selezione del credito.

Gli stimoli fiscali statunitensi stanno appena iniziando a diffondersi nell'economia e la maggior parte dell'impatto dovrebbe raggiungere gli emittenti nella prima metà del 2026. Anche l'attività di M&A ha subito un'accelerazione, poiché l'amministrazione statunitense ha allentato il controllo normativo sulle operazioni, il che è generalmente positivo per le obbligazioni e i prestiti ad alto rendimento.

Una selezione disciplinata sarà essenziale

Nonostante il contesto favorevole, nel 2026 rimarrà essenziale una selezione disciplinata nell’ambito del credito. Prevediamo casi isolati di insolvenza ed eventi di credito in difficoltà come quelli verificatisi nel 2025 con First Brands, New Fortress Energy e Saks Global.

Prestiti bancari favoriti rispetto all’high yield

All'interno dell'ampia asset class del credito non investment grade, le valutazioni delle obbligazioni high yield e dei prestiti sono sostanzialmente uguali. Favoriamo leggermente i prestiti alle obbligazioni sub-investment grade per il loro reddito corrente più elevato.

I rischi riguardano il fatto che gli spread potrebbero ampliarsi rapidamente nel caso improbabile in cui l'economia entrasse in recessione. Un forte calo dei tassi a breve termine ridurrebbe drasticamente il reddito derivante dai prestiti bancari (i prestiti hanno cedole variabili che si adeguano in base ai tassi di mercato a breve termine), ma anche questo sembra improbabile.

La politica fiscale espansiva fa aumentare i rendimenti dei titoli di Stato

I rendimenti dei titoli di Stato a lunga scadenza sono un altro discorso. La politica fiscale espansiva negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in alcuni paesi dell'eurozona, in particolare Germania e Francia, sta costringendo i governi dei mercati sviluppati a finanziare la spesa in deficit emettendo nuovo debito. Ciò solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine del loro debito e costringe i governi a offrire rendimenti più elevati.

La Federal Reserve, la Banca d'Inghilterra e la Banca centrale europea devono affrontare cambiamenti strutturali nei mercati del lavoro derivanti dall'intelligenza artificiale, dall'invecchiamento della forza lavoro e dal calo dell'immigrazione. Questi fattori stanno riducendo l'occupazione, aumentando la tensione tra l'allentamento della politica monetaria per aiutare i mercati del lavoro e il mantenimento dei tassi stabili (o il loro aumento) per tenere sotto controllo l'inflazione. Questo dilemma è particolarmente acuto per la Fed, che sta affrontando una pressione politica maggiore rispetto a qualsiasi altro momento dall'inizio degli anni '70.

Per mantenere la crescita dell'occupazione, le banche centrali potrebbero alla fine propendere per una politica più accomodante di quanto farebbero altrimenti. Ciò contribuisce al rischio di inflazione, rafforzando le prospettive di rendimenti più elevati a più lunga scadenza, in particolare sui titoli del Tesoro USA.

Opportunità nelle obbligazioni protette dall'inflazione

Dove possiamo trovare occasioni di acquisto nei mercati dei tassi? I titoli obbligazionari protetti dall'inflazione negli Stati Uniti, in alcuni paesi europei e in Giappone rappresentano un valore interessante, poiché tali mercati sottovalutano l'inflazione prevista. Stiamo individuando opportunità selezionate nei titoli di Stato nominali dei mercati emergenti, quali Repubblica Ceca, Thailandia e paesi dell'America Latina come Brasile e Cile.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza