Flotilla, espulsione immediata o carcere: cosa succede agli italiani fermati

Saranno portati in Israele a Ashdod. Chi rifiuta l'espulsione immediata andrà in carcere in attesa del rimpatrio forzato

Navi della Flotilla
Navi della Flotilla
02 ottobre 2025 | 00.03
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Israele blocca le prime navi della Flotilla dirette a Gaza e ferma gli attivisti presenti sulle imbarcazioni. Tra gli equipaggi, anche diversi italiani. Cosa succede ora?

Il ministero degli Esteri israeliano ha documentato lo stop imposto a Greta Thunberg: "Sta bene", si legge in un tweet. Non è chiaro se analoghi provvedimenti siano stati adottati nei confronti di cittadini italiani. Tra i fermati potrebbe esserci il giornalista Saverio Tommasi.

Cosa succederebbe ai nostri connazionali?

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è stato in contatto con il ministro degli Esteri israeliano Sa'ar in merito all'assistenza dei cittadini italiani a bordo della Flotilla, come si legge in una nota della Farnesina in cui rende noto che l'intero equipaggio delle navi sarà trasferito al porto di Ashdod e trattenuto in centri adibiti a tal fine. Gli attivisti "dovranno tutti aspettare due-tre giorni perchè essendoci la festa dello Yom Kippur fino a mercoledì sera nessuna pratica sarà disbrigata, quindi aspetteranno in un centro, probabilmente nel porto di Ashdod", ha detto Tajani a Porta a Porta. Gli attivisti verranno rimpatriati "con degli aerei, il nostro servizio consolare assisterà gli italiani".

Due opzioni

I membri della Flotilla potranno scegliere tra due alternative. La prima è accettare l'espulsione volontaria immediata, che avverrà nei tempi più rapidi possibili. La seconda è rifiutare l’espulsione immediata, accettando una detenzione in carcere in attesa di rimpatrio forzato: in questo caso, membri della Flotilla dovranno attendere il provvedimento di respingimento dell'Autorità giudiziaria, la cui pronunzia giunge generalmente dopo 48-72 ore. L'Ambasciata d'Italia a Tel Aviv segue il caso con la massima attenzione e ha già preparato un programma di assistenza consolare, conclude la nota.

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