Gaza, ancora raid sui civili. Accordo Ue-Israele per aiuti umanitari

Secondo al-Jazeera almeno 55 persone sono rimaste uccise oggi, tra cui molti bambini e donne

Attacco israeliano (Afp)
Attacco israeliano (Afp)
10 luglio 2025 | 09.30
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L'Unione europea ha annunciato un accordo con Israele per migliorare la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. "A seguito delle risoluzioni del governo israeliano e del dialogo costruttivo tra Israele e l'Ue, sono stati concordati da parte di Israele passi significativi per migliorare la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza", ha affermato un portavoce della Commissione europea durante il briefing giornaliero con la stampa, specificando che l'accordo "è il risultato del dialogo" tra l'Alta rappresentante dell'Ue per gli affari esteri, Kaja Kallas, e il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar.

Le misure previste dall'accordo "saranno attuate nei prossimi giorni, con la comune comprensione che aiuti su larga scala debbano essere consegnati direttamente alla popolazione e che continueranno a essere adottate misure per evitare qualsiasi deviazione degli aiuti verso Hamas", prosegue il portavoce della Commissione, reiterando che l'Ue "rinnova l'appello per un cessate il fuoco immediato e la liberazione di tutti gli ostaggi rimasti" e "sostiene gli attuali sforzi di mediazione di Egitto, Qatar e Stati Uniti".

L'accordo, spiega, prevede un "sostanziale aumento" dei camion giornalieri di generi alimentari e non alimentari in ingresso a Gaza; l'apertura di diversi altri valichi, sia nelle aree settentrionali che meridionali; la riapertura delle rotte di aiuto giordana ed egiziana; la distribuzione di generi alimentari attraverso panifici e mense pubbliche in tutta la Striscia di Gaza; la ripresa delle forniture di carburante per le strutture umanitarie "fino a un livello operativo"; la protezione degli operatori umanitari; e la riparazione e facilitazione dei lavori sulle infrastrutture vitali, come la ripresa della fornitura di energia all’impianto di desalinizzazione dell’acqua.

Nella strategia tratteggiata nelle ultime settimane dai funzionari europei, la possibile sospensione dell'Accordo di associazione Ue-Israele (osteggiata da una minoranza di leader al Consiglio europeo) figurava tra gli strumenti di pressione da utilizzare per portare Israele a rispondere alle richieste dell'Ue.

Almeno 55 morti in raid israeliani all'alba

Sono almeno 55 le persone rimaste uccise dall'alba di oggi, giovedì 10 luglio, nella Striscia di Gaza. Lo riporta la tv satellitare al-Jazeera, che cita fonti degli ospedali dell'enclave palestinese che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas e che dal 7 ottobre del 2023 è teatro di operazioni militari israeliane contro Hamas e altri gruppi scattate in risposta all'attacco di quel giorno in Israele.

Secondo la tv, la maggior parte delle vittime si registrerebbe nelle zone centrali e meridionali di Gaza. Fonti dell'ospedale Al-Aqsa, nel centro della Striscia, riferiscono ad al-Jazeera che 13 persone rimaste uccise erano in fila per ricevere aiuti a Deir el-Balah e qui molte delle vittime sarebbero donne e bambini.

Attacco terroristico in Cisgiordania

Un ventenne israeliano è morto in un attacco in una zona commerciale nel Gush Etzion, in Cisgiordania. Lo riferisce il Times of Israel, che cita i soccorritori. Secondo la ricostruzione riportata dal giornale, è stato "attaccato da due terroristi palestinesi" ed è morto per le ferite riportate. Entrambi gli assalitori, hanno precisato gli stessi soccorritori, sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco. Stando alle prime notizie, gli assalitori erano armati di coltelli e hanno colpito la vittima, che lavorava per la sicurezza del centro, mentre altri israeliani hanno aperto il fuoco contro i due.

In Qatar quinto giorno di negoziati per una tregua

Proseguono per il quinto giorno consecutivo in Qatar i negoziati indiretti per un cessate il fuoco a Gaza tra Israele e Hamas. Lo ha detto all'agenzia Afp un funzionario a conoscenza degli sviluppi, secondo il quale "Hamas e Israele sono sempre in Qatar" e vanno avanti i colloqui tramite i mediatori iniziati domenica scorsa. Questi ultimi, ha detto la fonte, "fanno la spola tra le due parti per lo scambio di idee, con l'obiettivo di superare le ultime divergenze e mantenere lo slancio verso un accordo".

Media: Netanyahu ha visto Hegseth

Secondo quanto scrive il giornale israeliano Haaretz è previsto per domani mattina il rientro in Israele da Washington del premier Benjamin Netanyahu che è negli Stati Uniti da domenica scorsa. Nelle scorse ore il premier israeliano ha incontrato al Pentagono il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, con il quale - ha reso noto l'ufficio di Netanyahu - ha parlato di questioni relative alla sicurezza, anche il "contrasto alle minacce dall'Iran", dopo i 12 giorni di guerra a giugno tra Israele e la Repubblica Islamica, e il "rafforzamento dell'alleanza strategica tra Israele e Usa". Con Netanyahu c'era anche la moglie Sara.

Ministro tedesco Wadephul: "Israele garantisca l'arrivo di aiuti ai palestinesi"

Il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, chiede a Israele di adottare misure urgenti per prevenire la carestia nella Striscia di Gaza. E' dovere di Israele - ha affermato il capo della diplomazia di Berlino prima di incontrare a Vienna i suoi omologhi israeliano, Gideon Saar e austriaca, Beate Meinl-Reisinger - impedire che i palestinesi soffrano la fame e assicurarsi che ricevano aiuti. E' necessario perciò - ha aggiunto - che alle organizzazioni umanitarie internazionali sia garantito immediato accesso, senza ostacoli, perché possano fornire assistenza a chi ne ha bisogno. Per Wadephul inoltre una pace duratura sarà possibile per i palestinesi solo se verrà loro garantito un futuro a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme est, senza Hamas. Hamas dovrà deporre le armi e rilasciare tutti gli ostaggi, tra loro cittadini tedeschi ancora trattenuti a Gaza, ha concluso, assicurando che la Germania porterà avanti i suoi sforzi per assicurare il raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco.

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