
Idf avrebbe colpito tende di sfollati nella zona di al-Mawasi, a ovest di Khan Yunis. L'avviso: "Via da aree centrali Gaza, interveniamo con forza contro terroristi"
Almeno 56 persone sarebbero state uccise da stamattina nei raid israeliani nella Striscia di Gaza. Lo hanno dichiarato le autorità sanitarie e della protezione civile palestinesi, secondo le quali, diverse aree sono state colpite nell'ultima ondata di attacchi sul territorio costiero, con decine di altre persone ferite. Secondo fonti mediche del ministero della Salute, 11 persone sono state uccise in un attacco aereo nel quartiere di Tuffah, a Gaza City, vicino a un ex edificio scolastico. L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha riportato un bilancio delle vittime più alto, aggiungendo che tra le vittime ci sono anche dei bambini.
Le squadre della protezione civile di Gaza, controllata da Hamas, hanno riferito di altre 45 vittime in ulteriori attacchi israeliani. Non ci sono stati commenti immediati da parte dell'esercito israeliano.
Tra le vittime ci sarebbero sei persone morte nel sud della Striscia. Qui, secondo le notizie di al Jazeera, le forze israeliane avrebbero colpito tende di sfollati nella zona di al-Mawasi, a ovest di Khan Yunis.
Stando ai reporter dell'emittente, almeno altre otto persone - tra le quali ci sarebbero una donna e due minori - sono morte a Saftawi, a nord di Gaza City, in un raid israeliano che ha colpito la Osama Bin Zaid School, dove hanno trovato rifugio molti sfollati.
Nell'enclave palestinese, che nel 2007 finì in mano a Hamas, proseguono le operazioni militari delle forze israeliane dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele. Da allora, secondo il ministero della Salute di Gaza, nella Striscia si conterebbero 56.412 morti e 133.054 feriti.
Intanto un nuovo avvertimento delle forze israeliane (Idf) è arrivato agli abitanti della parte centrale della Striscia di Gaza. "A tutti gli abitanti di Gaza che si trovano nelle zone di Nuseirat, Al-Zahraa e Al-Mughraka, Al-Nuzha, Al-Badi, Al-Busma, Al-Zahraa, Al-Bustanim, Badr, Abu Harira, Al-Ruda and Al-Safa, le Idf stanno operando con grande forza per distruggere le capacità delle organizzazioni terroristiche in quelle aree", si legge in un post su X del portavoce, Avichay Adraee, che insiste affinché i gazawi, per la loro "sicurezza", si spostino "immediatamente verso sud, verso la zona di al-Mawasi" con l'invito a "non tornare nelle zone pericolose di combattimento". Istruzioni analoghe erano già state diffuse nelle scorse ore.
Il Qatar, attore chiave nei negoziati tra Israele e Hamas, ha dichiarato che il recente cessate il fuoco tra Israele e Iran potrebbe aprire una "finestra di opportunità" per raggiungere una tregua nella Striscia di Gaza. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Doha, Majed al-Ansari, in un’intervista rilasciata all’Afp.
"Se non approfittiamo di questo momento e di questo slancio, sarà un’occasione persa come tante altre nel recente passato. E non vogliamo che accada di nuovo", ha dichiarato al-Ansari, esortando le parti coinvolte a non lasciar sfumare l’opportunità di una soluzione diplomatica.
Intanto l'inviato statunitense in Medio Oriente, Steve Witkoff, dovrebbe recarsi al Cairo nei prossimi giorni per una visita che dovrebbe essere "decisiva" per il raggiungimento di un cessate il fuoco e un accordo sul rilascio degli ostaggi nella Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti al quotidiano libanese affiliato a Hezbollah, Al-Akhbar, secondo cui la visita avviene in un contesto di segnali positivi in vista di "notevoli progressi nei negoziati con un relativo cambiamento nel tono delle dichiarazioni rilasciate da Israele".
"L'aggressione contro la Striscia di Gaza non si è fermata, non finiscono le sofferenze per gli abitanti di Gaza, anzi peggiorano" e "le sirene non devono essere zittite". E' la minaccia contenuta in un post su X di Nasruddin Amer, numero due per l'informazione degli Houthi dello Yemen, segnalato anche dal sito di notizie Ynet dopo che stamani in Israele le sirene dell'allarme antiaereo sono tornate a suonare per un missile lanciato dallo Yemen.