
L'attivista svedese parla a Atene dopo l'espulsione da Israele
"Potrei parlare a lungo dei nostri maltrattamenti e degli abusi in prigione, ma credetemi, questa non la notizia". Greta Thunberg e un gruppo di attivista della Flotilla, dopo la detenzione in Israele, sbarca ad Atene. L'attivista svedese parla a lungo, davanti a una schiera di cronisti e operatori. "Quello che succede qui è che Israele, mentre continuano a peggiorare e aumentare il loro genocidio e distruzione di massa, ha violato di nuovo il diritto internazionale impedendo che aiuti umanitari arrivassero a Gaza mentre si fanno morire di fame le persone", dice.
"C'è un genocidio in corso davanti i nostri occhi, un genocidio trasmesso in streaming in tutti i nostri telefoni. Nessuno ha il privilegio di dire che non sapeva quello che stava accadendo, nessuno in futuro potrà dire che non sapevamo: in base alla legge internazionale, gli Stati hanno l'obbligo legale di impedire e fermare un genocidio", prosegue.
"Questo significa mettere fine alla complicità - dice ancora l'attivista svedese - applicare una vera pressione e mettere fine ai trasferimenti di armi. Noi non stiamo vedendo questo, non siamo vedendo neanche il minimo indispensabile da parte dei nostri governi". Per questo, afferma, la Flotilla "ha agito quando i nostri governi non lo hanno fatto. Noi siamo eroi? No, non siamo eroi".
"Nessuno in futuro potrà dire 'non sapevamo'. Gli stati hanno l'obbligo di agire per fermare un genocidio. Bisogna esercitare una pressione reale, fermare la fornitura di armi: non stiamo vedendo niente di tutto questo, stiamo tradendo i palestinesi. Non capisco come gli esseri umani possano essere così malvagi da far morire di fame milioni di persone intrappolate da un assedio", prosegue. "Questa missione non dovrebbe esistere, i governi dovrebbero agire ma non lo hanno fatto. I cosiddetti leader che dovrebbero rappresentarmi, non fanno altro che alimentare genocidio e distruzione. E' una vergogna che debba esistere questa missione, una vergogna".