Internazionale, dal 3 al 5 ottobre il Festival a Ferrara: riflettori su Gaza, Ucraina e Iran

Oltre 190 ospiti provenienti da 25 paesi. Tre giorni intensi, con incontri, dibattiti, proiezioni e workshop che toccheranno i grandi nodi della contemporaneità

Internazionale, dal 3 al 5 ottobre il Festival a Ferrara: riflettori su Gaza, Ucraina e Iran
25 settembre 2025 | 11.54
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Ferrara torna a essere capitale del giornalismo internazionale. Dal 3 al 5 ottobre, la XIX edizione di Internazionale a Ferrara, il festival organizzato dal settimanale Internazionale insieme al Comune di Ferrara, porterà nella città estense oltre 190 ospiti provenienti da 25 paesi. Tre giorni intensi, con incontri, dibattiti, proiezioni e workshop che toccheranno i grandi nodi della contemporaneità: dal Medio Oriente alla guerra in Ucraina, dalle sfide ambientali ai movimenti femministi, passando per l’Iran e le voci più giovani della società civile.

Non sorprende che il cuore del programma sia dedicato ancora una volta al Medio Oriente, con particolare attenzione alla crisi di Gaza e al complesso equilibrio geopolitico dell’area. La scrittrice libanese Dominique Eddé dialogherà con la giornalista israeliana Amira Hass, storica firma di Haaretz e da anni residente a Ramallah. Dalla Striscia di Gaza arriverà invece la testimonianza dello scrittore palestinese Atef Abu Saif, che nel libro Diario di un genocidio – 60 giorni sotto le bombe a Gaza (Fuoriscena, 2024) ha raccontato i tre mesi vissuti sotto assedio dopo il 7 ottobre 2023.

Il dibattito su Israele vedrà protagonisti Meron Rapoport, giornalista di Tel Aviv e promotore del movimento “Two states one homeland”, e la storica Anna Foa, autrice de Il suicidio di Israele (Laterza, 2024), volume premiato con lo Strega Saggistica. A Ferrara è attesa anche Francesca Albanese, relatrice speciale ONU sui diritti umani nei territori palestinesi occupati, che presenterà il suo nuovo libro Quando il mondo dorme (Rizzoli, 2025), un viaggio attraverso dieci storie individuali per raccontare il presente e il futuro della Palestina.

Uno spazio significativo sarà riservato all’Iran, all’indomani dei bombardamenti israeliani e statunitensi dello scorso giugno, nella cosiddetta “guerra dei 12 giorni”. Lo scrittore Mohammad Tolouei, autore dell’Enciclopedia dei sogni (Bompiani, 2025), dialogherà con la giornalista Cecilia Sala. Sullo scenario più ampio del Medio Oriente interverrà Caroline Hayek, giornalista libanese di L’Orient-Le Jour, con un’analisi dei cambiamenti avvenuti dopo il 7 ottobre.

Il festival allargherà poi lo sguardo alle questioni ambientali grazie a Sunil Amrith, autore de La Terra in fiamme (Laterza, 2024), un’opera che negli Stati Uniti e nel Regno Unito è stata salutata come capace di ridefinire il modo in cui raccontiamo la storia globale degli ultimi cinque secoli. La guerra in Ucraina sarà invece esplorata dal filosofo Volodymyr Yermolenko e dalla giornalista Francesca Mannocchi, premiata ai David di Donatello 2025 per il documentario Lirica Ucraina. Il fronte russo sarà analizzato dai giornalisti investigativi Andrei Soldatov e Irina Borogan, fondatori del sito Agentura.ru, specializzato nel monitoraggio dei servizi segreti di Mosca.

Non mancheranno momenti di riflessioni sui “conflitti dimenticati” in Africa, sulla relazione tra guerra e letteratura e sulle nuove traiettorie del femminismo contemporaneo.

Accanto al programma principale, l’edizione 2025 introduce una novità pensata per le nuove generazioni: Fuoriclasse, un ciclo di incontri rivolto ai ragazzi tra i 14 e i 18 anni. Relazioni, ambiente, intelligenza artificiale e giornalismo saranno i temi affrontati in uno spazio dedicato al dialogo con i più giovani.

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